Assassinio sul Nilo su Disney+: le differenze tra film e libro funzionano?

La trasposizione cinematografica di Assassinio sul Nilo presenta diverse differenze con il giallo di Agatha Christie del 1937: scopriamo quali.

Assassinio sul Nilo su Disney+: le differenze tra film e libro funzionano?
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Assassinio sul Nilo ha fatto molto parlare di sé: l'opera di Kenneth Branagh, che segue le orme di Assassinio sull'Orient Express, ha diviso la critica tra coloro che hanno apprezzato la pellicola e coloro che invece l'hanno stroncata. Assassinio sul Nilo ha ottenuto valutazioni miste dalle principali testate internazionali specializzate nella settima arte; in realtà, come sottolinea la nostra recensione di Assassinio sul Nilo, il titolo è godibile, spettacolare e solido, al netto delle difficoltà insite nell'adattamento di un romanzo complesso come quello di Agatha Christie, nel quale compare un numero di personaggi enorme.

Proprio relativamente al suo rapporto con il libro del 1937, Assassinio sul Nilo è stato ferocemente criticato dai fan della scrittrice più venduta al mondo, poiché la trasposizione per il grande schermo operata da Branagh non rispetta del tutto l'opera dell'autrice inglese. Ora che il lungometraggio è su Disney+, vediamo dunque quali sono le differenze e le analogie tra quest'ultimo e Poirot sul Nilo, il giallo di Agatha Christie.

Il ritorno di un volto noto

La discrepanza di gran lunga più importante tra il film e il romanzo di Death on the Nile è la presenza del personaggio di Bouc, che nel giallo di Agatha Christie non viene nemmeno fugacemente citato. A spiegare il motivo di questa scelta è stato lo stesso Kenneth Branagh, che ha detto di essere stato colpito dalla prova attoriale di Tom Bateman in Assassinio sull'Orient Express al punto di volerlo come propria spalla anche per il seguito.

Bouc prende il posto di Tim Allerton, un altro degli invitati alla crociera egiziana di Linnet Ridgeway e Simon Doyle. Le differenze però non finiscono qui, perché, la parabola di Bouc è molto diversa da quella di Allerton. I due si innamorano entrambi di Rosalie Otterbourne, ma la morte di Bouc nella seconda metà della pellicola non corrisponde al fato di Allerton, che anzi termina la crociera vivo e vegeto. In Agatha Christie, infatti l'ultima vittima di Simon Doyle è Salomé Otterbourne, che Bouc sostituisce in quello che è uno dei momenti più concitati, sorprendenti e ben riusciti del titolo. Va da sé che anche sua madre Euphemia è stata aggiunta al cast dei personaggi di Assassinio sul Nilo per scelta di Branagh. A differenza di quello di Bouc, il personaggio della donna è del tutto nuovo, poiché non appare in nessun altro romanzo della scrittrice.

Se vi state domandando perché sia stato deciso di inserirla nel film, la risposta è che la presenza di Euphemia dà più senso alla morte di Bouc, rendendo la scena ancora più toccante. Inoltre, la tempera rossa della donna viene utilizzata da Simon Doyle per fingere la ferita ricevuta alla gamba: nel romanzo del 1937, invece, Doyle utilizzava allo stesso fine uno smalto per unghie, che nel lungometraggio invece viene dimenticato dalla cameriera Louise Bourget nella stanza d'albergo lasciata prima di salire sul piroscafo Karnak.

Amiche o... qualcosa di più?

Altra sotto-trama inserita da Branagh nella sua pellicola è quella della storia d'amore omosessuale tra Marie Van Schuyle e la sua infermiera, la signora Bowers. Marie Van Schuyle, interpretata da Jennifer Saunders, è la ricchissima madrina di Linnet Ridgeway, di chiare simpatie comuniste; la signora Bowers (Dawn French) è invece l'infermiera personale di Van Schuyle: sui ruoli e le occupazioni delle due donne il film si attiene strettamente al romanzo di Christie, ma della loro relazione non vi è alcuna traccia nel giallo del 1937, che si limita a parlare del rapporto tra le due come di un'amicizia e nulla di più.

In questo caso, la licenza poetica di Branagh serve ad esaltare le attrici che le interpretano, dando loro più spazi comici e creando una particolare chimica tra i personaggi, grazie alla scelta di inserire una tensione amorosa tra le due donne. Altra possibilità è che Branagh abbia reinterpretato i contenuti del libro di Agatha Christie nell'ottica di una revisione della storia in linea con i tempi correnti: nel 1937 inserire due lesbiche in un romanzo, soprattutto per un'autrice donna, era considerato scandaloso; oggi, invece, l'inclusione di una coppia omosessuale è stata accolta con entusiasmo da molti spettatori, nonostante lo screentime dedicato a Bowers e Van Schuyle sia fin troppo ridotto.

Poirot nelle trincee della Grande Guerra

Alcuni se ne saranno già accorti guardando Assassinio sul Nilo al cinema, ma l'introduzione dedicata a Poirot al fronte nella Grande Guerra è una delle parti più posticce del prodotto, tanto da sembrare incollata in fretta e furia al resto del girato per cercare di dare più spessore al personaggio di Branagh. Non sarà dunque una sorpresa scoprire che il libro di Agatha Christie non racconta le origini del detective belga, né tantomeno quella dei suoi iconici e foltissimi baffi. La scelta di parlare delle ferite riportate da Poirot nelle trincee della Prima guerra Mondiale, infatti, sembra essere legata alla revisione del personaggio di Salomé Otterbourne, al fine di creare un legame più profondo tra la cantante e Poirot.

Angela Lansbury nei panni di Salomé Otterbourne nell'adattamento di Assassinio sul Nilo del 1978

Sophie Okonedo nei panni di Salomé Otterbourne nell'adattamento di Assassinio sul Nilo del 2022

Per questo stesso motivo, Salomé Otterbourne viene completamente stravolta nel passaggio dalla carta stampata al grande schermo: anzitutto, nel romanzo del 1937 non è la zia di Rosalie Otterbourne ma la madre di quest'ultima. Poi, viene rappresentata da Agatha Christie come un'eccentrica cantante alcolizzata e di origini britanniche, e non come una carismatica performer jazz nera. Infine, nel libro giallo la donna è l'ultima vittima del piano di Simon Doyle, mentre nel film non solo scende dal Karnak sulle sue stesse gambe, ma viene lasciato intendere che tra di lei e Poirot possa esserci un reciproco interesse sentimentale. Insomma, un vero e proprio stravolgimento, che assume ancora più senso nell'ottica di un superamento del precedente trauma amoroso dell'investigatore belga.

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