Assassin's Creed: il salto della Fede dal videogioco al cinema

Il film di Assassin's Creed sta per arrivare nelle sale: ecco le differenze e le analogie tra la versione cinematografica e il videogioco.

Assassin's Creed: il salto della Fede dal videogioco al cinema
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Assassin's Creed: Syndicate è uscito alla fine del 2015 e non ha riscosso il successo di pubblico sperato. Nonostante le discrete recensioni, lo storico franchise Ubisoft non ha venduto come in passato, segno che qualcosa non è andato nel verso giusto. Del resto, il carisma di Altair e soprattutto quello di Ezio Auditore, protagonisti dei primi capitoli della serie, è difficile da riproporre, senza contare che, arrivati al nono capitolo della saga, sviluppare ulteriormente la storia senza incappare nella ripetitività è quasi impossibile. A Ubisoft e agli sviluppatori che ne hanno curato la realizzazione nel corso degli anni va però dato il merito di aver creato un contesto davvero affascinante, ricco di spunti narrativi. Assassini contro templari, tecnologia e tradizione, presente e passato sono solo alcuni degli elementi che contraddistinguono un plot narrativo che ha stregato milioni di fan nel mondo, facendo di Assassin's Creed un fenomeno di costume, non solo un videogioco di successo. Ecco perché l'attesa per il film, in arrivo nelle sale il prossimo 4 gennaio, è elevatissima: vuoi per il cast stellare, vuoi per il travagliato sviluppo, durato ben 5 anni, la pellicola targata Ubisoft e 20th Century Fox avrà il difficile compito di convincere critica, pubblico e fan, operazione quasi mai riuscita alle trasposizioni ludiche al cinema.


Un film per tutti

Creare un film su Assassin's Creed è un compito tutt'altro che semplice. La saga ha un costrutto narrativo complesso e ricco di elementi, che avrebbero potuto fornire tantissimi spunti da cui partire per creare una pellicola di successo. Ma la strada scelta da Ubisoft e da 20th Century Fox, oltre che da Michael Fassbender e dal regista Justin Kurzel, ha preso una via molto diversa. La storia, pur prendendo le mosse dall'universo videoludico, è assolutamente unica e con personaggi del tutto nuovi. Anche chi non ha mai giocato a un videogame può approcciarsi al film in tutta tranquillità. Merito dei primi minuti della pellicola, che introducono lo spettatore in un mondo in cui assassini e templari sono in perenne lotta tra loro. I primi cercano di difendere la Mela dell'Eden, che darebbe ai templari il controllo sull'intera umanità, mentre i secondi vogliono impossessarsene.

Natural born killer

È in questo momento che fa la sua apparizione Aguilar de Nerha, un assassino vissuto alla fine del quattordicesimo secolo in Spagna, interpretato da Michael Fassbender. Le vicende del passato, ricche di fasi action, con combattimenti e parkour in abbondanza, si alternano a quelle del presente, dove i templari sono ancora alla ricerca della Mela dell'Eden, ma hanno preso il nome di Abstergo, una multinazionale farmaceutica che fa da copertura per le reali attività dell'ordine. Qui è Callum Lynch ad essere protagonista, un condannato a morte che scopre di essere l'erede di Aguilar de Nerha. Questa posizione lo mette al centro dei piani della Abstergo, con il suo leader Alan Rikkin (Jeremy Irons) e sua figlia Sofia (Marion Cotillard) che cercano in ogni modo di strappare la posizione delle Mela dell'Eden dalla mente di Lynch, grazie all'Animus.
Perdonateci questo piccolo excursus sulla trama, avremmo voluto essere totalmente spoiler free, ma questo è necessario per far capire come il film di Assassin's Creed possa considerarsi come un reboot dei primi capitoli della saga, con personaggi e ambientazioni diversi ma anche con molti punti in comune. Alcuni sono chiari: templari, Abstergo e Animus non sono certo elementi sconosciuti ai fan della serie, altri invece sono più velati e alcune volte si vedono solo per qualche istante sullo schermo. Insomma, non ci saranno Altair ed Ezio Auditore, ma Callum Lynch e il suo alter ego del passato Aguilar de Nerha riescono bene a calare lo spettatore nel mondo degli assassini, grazie soprattutto alla prova di Fassbender, qui anche in veste di produttore del film, che sembra perfettamente a suo agio nel ruolo, con una performance come al solito solida e credibile.

Un action a cui dare una chance

Il passaggio dal pad alla sala cinematografica ha tradito quasi tutti quelli che hanno tentato l'impresa. Nel corso del tempo le aspettative dei fan sono state deluse nella stragrande maggioranza dei casi, fatto che non depone a favore della pellicola firmata da Justin Kurzel, già regista di Macbeth, sempre con Fassbender. Assassin's Creed però riesce piuttosto bene ad uscire dagli stereotipi del genere, puntando su una struttura narrativa e visiva che non scimmiotta quanto visto nel videogioco, configurando l'esperienza come prettamente filmica. In alcuni momenti della trama, inserire una citazione ad effetto o un richiamo palese al videogioco sarebbe stato molto semplice, ma la produzione e la regia hanno preferito evitare riferimenti troppo allusivi alla controparte videoludica di Assassin's Creed, come a voler quasi prendere le distanze dai classici cliché del genere. Dall'altro lato, però, il plot narrativo attinge a piene mani da alcune delle dinamiche tipiche della serie, senza però assoggettare lo svolgere degli eventi ad esse. Niente "Salti della fede" o altri elementi che avrebbero forzato il film ad essere troppo autocelebrativo quindi. Da questo punto di vista, appare chiaro come lo sviluppo della storia sia studiato per essere in perenne equilibrio tra i desideri dei fan più incalliti e del pubblico di massa, che potrebbe non aver mai provato un capitolo della saga. Proprio l'equilibrio è l'elemento che permea tutta la pellicola, con le fasi ambientate nel passato e quelle nel futuro ben bilanciate e un uso degli effetti speciali mai troppo invasivo. Il risultato è un action che si lascia vedere in modo piacevole per tutte le sue quasi due ore di durata, con una cura per i dettagli evidente in tutte le scene. Basta osservare la realizzazione dell'Animus per capirlo, completamente reinventato e reso più credibile, almeno per quanto si possa fare con un macchinario di fantasia. Il funzionamento si basa sempre sulla memoria genetica dei personaggi, ma la sua struttura a metà strada tra realtà virtuale ed aumentata denota un'attenzione al particolare sopra la media del genere. A proposito di effetti speciali, Assassin's Creed arriverà nella sale sia in versione normale che in 3D, una modalità di visione che non tutti apprezzano nonostante sia disponibile ormai da diversi anni. La resa del film in 3D è più che discreta e offre un ottimo senso di profondità, molto incisivo soprattutto nelle scene più adrenaliniche. Ricordiamo, però, che il risultato finale cambia in base alle apparecchiature di proiezione, per cui l'esperienza potrebbe non essere dello stesso livello in tutti i casi.

Assassin's Creed Assassin’s Creed ha l’enorme merito di non aver cercato la via più facile, puntando su un pubblico variegato piuttosto che sui fan del videogioco. La scelta si palesa più volte durante la visione, senza però tradire quelli che sono i capisaldi della saga. Assassini e templari, Animus e molto del background della serie è stato riproposto anche in questa versione cinematografica, che riesce bene ad accontentare le due tipologie di spettatori. Ovviamente non siamo di fronte a un film d’autore, ma a un action ben realizzato che offre pochi tempi morti, tanta adrenalina e un cast stellare che contribuisce ad elevare la qualità della pellicola verso vette quasi inaspettate per un film tratto da un videogioco. Qualche personaggio avrebbe dovuto essere approfondito di più, per lo meno per fornire allo spettatore maggiori elementi per capire lo svolgersi degli eventi, ma alla fine la narrazione scorre piuttosto bene lungo tutto lo sviluppo della trama, fino al finale, che lascia spazio a futuri sviluppi della storia. Ed è qui che la cosa si fa realmente interessante, perché se il film otterrà un buon riscontro di pubblico allora non è da escludere che sia questo il punto di partenza anche per un reboot ludico di questa saga, magari con Fassbender come protagonista, ridando lustro a una serie che ha contraddistinto come poche gli ultimi anni di storia videoludica.

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