L'amante di Lady Chatterley: l'adattamento Netflix è il migliore?

Mentre la nuova trasposizione del romanzo è in cima alle classifiche dei più visti su Netflix, riscopriamo insieme l'adattamento del 1981.

L'amante di Lady Chatterley: l'adattamento Netflix è il migliore?
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Sta facendo ottimi risultati su Netflix, dove nelle ultime settimane è costantemente nella top 10 dei film più visti, e ha ottenuto un riscontro generalmente buono da parte della critica internazionale. L'amante di Lady Chatterley ha invece convinto soltanto tiepidamente la nostra redazione, come è evidente dalla recensione de L'amante di Lady Chatterley, e perciò abbiamo deciso di indagare se qualcuno in passato avesse ottenuto risultati migliori partendo dalla medesima base. Come gli amanti della letteratura infatti sanno, Lady Chatterley's Lover è considerato tra i romanzi inglesi più famosi del ventesimo secolo, pubblicato la prima volta nel 1928 in quel di Firenze da D. H. Lawrence ma sin da subito vittima della censura.

L'opera è stata infatti accusata di oscenità e bandita in tutta Europa, salvo poi essere riscoperta qualche decennio successivo e diventare una sorta di primigenio cult, in grado di scardinare l'abbottonata sensibilità del pubblico di lettori allora contemporaneo. Dal primo adattamento francese del 1956 agli anni Ottanta e Novanta, L'amante di Lady Chatterley è stato trasposto più volte - anche da un maestro degli eccessi come Ken Russell in una miniserie televisiva con un giovane Sean Bean - e in quest'occasione ci concentriamo sul film del 1981 che porta la firma di Just Jaeckin e vede nei panni della lussuriosa protagonista una star del genere erotico come la compianta Sylvia Kristel, tra i tanti ruoli indimenticata Emmanuelle.

L'amante di Lady Chatterley: vento di passioni

La versione Netflix - per altre novità sulla piattaforma di streaming recuperate i film Netflix di dicembre 2022 - è tanto elegante quando algida, e almeno su questo versante perde il confronto con la precedente qui oggetto di analisi. La storia, e non poteva essere altrimenti data la comune fonte d'origine, è pressoché identica e quindi ambientata nel periodo immediatamente antecedente e in quello successivo allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Il nobile inglese Sir Clifford Chatterley vive in una splendida villa con la sua fresca sposa, la bellissima Constance. La felicità del loro matrimonio dura ben poco in quanto lui è chiamato alle armi e mentre si trova in trincea resta gravemente ferito nella parte inferiore del corpo, dovendo trascorrere il resto della vita su una sedia a rotelle e impossibilitato ad avere rapporti sessuali. Inizialmente la moglie accetta la situazione ma a un certo punto è proprio Clifford a convincerla a farsi un amante, scelta che lei in un primo momento rifiuta categoricamente.

Tutto cambia dopo l'incontro con Oliver Mellors, il guardacaccia che lavora come tuttofare nella tenuta di loro proprietà, e inizia con questi una relazione clandestina che dopo la passione iniziale si trasforma in una sorta di amore contrastato e irrazionale. Un amore per il quale prima o poi Constance dovrà prendere una decisione sul proprio futuro.

L'impero dei sensi

Quando il materiale a disposizione è così fortemente scabroso, tanto da essere stato considerato come uno dei testi fondamentali per la rivoluzione sessuale negli Stati Uniti e da entrare in un certo immaginario sulla liberazione da certi bigottismi, il rischio che il relativo adattamento in altri media flirti con il gratuito è indubbiamente forte. Va detto però che non ci troviamo di fronte a vuote operazioni moderne sulla scia di 50 sfumature di grigio & Co., ma comunque davanti a un romanzo che oltre all'eros possiede altre qualità e che si permette anche un discorso più complesso del previsto sulla lotta di classe e su quegli amori impossibili tra nobiltà e proletariato.

Ecco perciò che nel film in questione si cerca una sorta di equilibrio tra le parti più spinte, con diverse torride sequenze dove lo statuario fisico della Kristel domina la scena, e lo scavo introspettivo dei personaggi principali, con il tormentato triangolo che si ammanta via via di note più torbide e amare, non priva di una certa tensione drammatica: basti pensare alla sequenza nella quale Clifford, ormai paraplegico, affronta strisciando una rampa di scale perché ossessionato - giustamente - dal presunto tradimento della moglie fedifraga.

Le campagne inglesi e il clima uggioso fanno il resto, con la regia di Jaeckin (suo non solo il già citato Emmanuelle ma anche un altro classico del cinema erotico quale Histoire d'O) che si adatta a toni e atmosfere senza eccellere ma con quel giusto senso di finto pudore, laddove le pulsioni sono pronte a esplodere a contrasto di quell'astratta pudicizia che viene fasullamente assecondata tra le stanza di una villa che diventa una prigione sempre più opprimente.

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