Ade: l'analisi di uno dei villain più spassosi di casa Disney

Ade è probabilmente uno dei villain meglio caratterizzati dei Classici Disney, capace di strappare sonore risate per la sua personalità molto originale.

Ade: l'analisi di uno dei villain più spassosi di casa Disney
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Tra i Classici Disney più amati dal grande pubblico (anche nel nostro Paese) c'è l'intramontabile Hercules, una tra le opere più iconiche del Rinascimento Disney, in grado, soprattutto per la generazione anni '90, di suscitare profonde emozioni praticamente a ogni visione.
Eppure il cartone non avrebbe ottenuto tutta la sua meritata popolarità se fosse mancata al suo interno l'istrionica figura di Ade, ancora oggi uno dei villain meglio caratterizzati di casa Disney per la sua personalità sopra le righe, sfrontata e divertente.
La nostra disamina dei cattivi più iconici della storia del cinema continua così in questo articolo dedicato alla nemesi di Hercules, Ade, che in originale è stato doppiato da James Woods e in italiano da Massimo Venturiello.

Sì! Ade regna!

L'abilità della Disney è sempre stata quella di creare dei villain ben caratterizzati, talvolta anche buffi e spiritosi ma mai del tutto privi di crudeltà.
Lo stesso Ade, seppur descritto in maniera molto ironica, in realtà risulta un villain a tratti minaccioso e subdolo, capace di portare alla luce tanto le debolezze di Hercules che quelle di Megara, cercando al tempo stesso di far sempre presente ai suoi interlocutori la sua presunta superiorità.
Fin dall'inizio Ade viene presentato al pubblico come una vera e propria pecora nera all'interno del pantheon degli Dei con a capo Zeus, come testimoniato dalla sequenza in cui lo vediamo far visita al fratello in seguito alla nascita di Hercules.
Ade risulta così un outsider profondamente rancoroso, capace di puntare il dito sugli altri per la sua condizione di emarginato, in qualche modo accentuata dalla sua personalità sicuramente non facile e tendente alla presa in giro.
Lo stesso momento in cui tenta di regalare un lecca lecca a Hercules (che in realtà lo avrebbe danneggiato già in fasce) ci fa capire l'indole negativa del personaggio, smanioso oltretutto di raggiungere il potere senza guardare in faccia a nessuno.

A complemento della sua vistosa malvagità vi è però il suo lato profondamente ironico, cifra stilistica che ne ha decretato lo straordinario successo a livello di grande pubblico.
Il sovrano dell'aldilà infatti, contro ogni aspettativa, risulta buffo in moltissime occasioni, anche per via dei profondi scatti d'ira che lo accompagneranno dall'inizio alla fine dell'avventura.
Particolarmente riuscito il rapporto con i suoi servitori Pena & Panico (interpretati da Zuzzurro & Gaspare nella versione italiana) che sapranno regalarci alcuni tra i momenti più spassosi dell'intera produzione.
Ade, durante tutto il lungometraggio, proverà a ordire elaborati piani per prendere il controllo dell'Olimpo, particolare che lo porterà a prendere di mira lo stesso Hercules, unico vero scoglio finale alla realizzazione del suo sogno.
I suoi accondiscendenti servitori però, pur dimostrandogli fedeltà perché impauriti dalla sua forza, non esiteranno a farsi condizionare dalle mode del momento, arrivando addirittura ad acquistare il merchandising legato alla figura di Hercules mandando su tutte le furie il loro padrone.

Chi mi ha spento i capelli?

Il lato particolarmente subdolo del personaggio verrà comunque fuori nelle sue interazioni con Megara, una ragazza dal carattere forte e determinato (seppur a tratti cinico) dotata anche di una grande sensibilità che però decide di tenere nascosta.
Sarà proprio in realtà il lato più umano di Megara a portarla a stipulare un patto con Ade, fatto per salvare un suo vecchio amore.

La co-protagonista però, vendendo l'anima al Dio, si lega indissolubilmente a lui, non venendo oltretutto ricambiata dal suo compagno, particolare che la spingerà da lì in poi a provare una grande diffidenza verso tutti gli uomini.
Megara, profondamente disillusa, diviene così uno strumento nelle mani di Ade, capace di far leva sul sentimento d'amore che intercorre tra lei ed Hercules per sbarazzarsi di quest'ultimo in maniera efficace.
Il villain riesce comunque a mantenere la sua forte carica minacciosa, quanto ironica, per tutta la durata del film, tanto nella sequenza dell'attacco al monte Olimpo da parte dei titani (in cui gli indica la direzione corretta da seguire) quanto nel toccante confronto finale in cui Hercules riesce a dare prova del suo immenso valore.

Spassosissima poi la sequenza in cui lo stesso Pegaso decide di prendersi gioco di lui, soffiandogli forte sulla testa, facendo scomparire per breve tempo le iconiche fiamme blu, tratto distintivo del villain, anche in questa occasione capace di strappare sonore risate agli spettatori per via della sua personalità esuberante e incline alla battuta.
Ottimo anche il lavoro svolto per quanto riguarda il character design del personaggio, concepito per settare da subito e in maniera precisa l'indole tutt'altro che amichevole del sovrano dell'Oltretomba.
Basti pensare ad esempio ai colori scuri utilizzati per la creazione del suo outfit, in netta controtendenza con i toni accessi di tutti gli altri Dei (oltretutto avvolti da una patina lucente capace di esaltare ancora di più la loro aura divina), così come il naso adunco e la dentatura da squalo, vero e proprio dettaglio caratteristico di Ade e del suo stesso modo di porsi, a tratti famelico, verso la collettività.