Addio William Hurt: una carriera stellare, dal Premio Oscar al MCU

William Hurt è stato uno degli attori più poliedrici di sempre, con ruoli che spaziano dal dramma alla fantascienza: ecco perché ci mancherà.

Addio William Hurt: una carriera stellare, dal Premio Oscar al MCU
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È morto il 13 febbraio, all'età di 71 anni e dopo una lunga malattia, l'attore William Hurt, noto soprattutto per film come Gorky Park (Michael Apted, 1983) e Il Bacio della Donna Ragno (Héctor Babenco, 1985), che gli valse anche l'Oscar come Miglior Attore nel 1986, oltre che per aver ricoperto il ruolo del generale Thaddeus E. "Thunderbolt" Ross in diversi capitoli del MCU, come L'Incredibile Hulk, Captain America: Civil War, Avengers: Endgame e il recentissimo Black Widow, uscito solo lo scorso anno in esclusiva su Disney+. Una carriera incredibilmente lunga, densa e poliedrica, quella di Hurt, che si è cimentato in titoli di ogni genere, che vanno dal dramma storico alla fantascienza, dalla commedia romantica all'action, dal giallo al fantasy: ripercorriamo dunque insieme la carriera e i ruoli più iconici di William Hurt sul grande schermo negli ultimi quarant'anni.

Un esordio folgorante

Quello di Hurt è stato un esordio attoriale folgorante, con la partecipazione, nel giro di pochi anni, ad alcune pellicole di enorme impatto sulla storia del cinema e che si sono presto ritagliate uno spazio nel cuore di una generazione come cult.

Stiamo parlando di lungometraggi del calibro di Stati di Allucinazione (Ken Russell, 1980), dei due film di Lawrence Kasdan Brivido Caldo e Il Grande Freddo (rispettivamente del 1981 e del 1983), del thriller di Michael Apted Gorky Park (1983) e, infine, di Il Bacio della Donna Ragno del 1985, con cui Hurt viene infine consacrato tra i migliori attori di Hollywood con il primo ed unico Oscar della sua carriera. Fin dall'incursione nelle sale cinematografiche, Hurt si rivela un interprete dalle numerose sfaccettature: in Stati di Allucinazione, titolo a metà tra il biopic e il fantascientifico, interpreta il professore di medicina ed appassionato di sostanze psichedeliche Eddie Jessup; in Il Grande Freddo è alle prese con la complessa figura di Nick, psicologo la cui mente è stata segnata dai traumi della guerra in Vietnam; in Gorky Park diventa invece l'ispettore di polizia di Mosca Arkadij Renko.

Come abbiamo già detto, è però il ruolo in Il Bacio della Donna Ragno a mostrare il vero potenziale di Hurt, che a soli cinque anni dal debutto da protagonista sul grande schermo arriva ad ottenere il premio più ambito per un attore americano. Come nei film precedenti, William si trova alle prese con un personaggio complesso e profondo: si tratta dell'omosessuale Luis Molina, condannato al carcere per aver avuto rapporti sessuali con un bambino.

Il Bacio della Donna Ragno è interamente costruito sulla performance di Hurt, che riesce, con la sua interpretazione, a rendere vitale un personaggio estremamente distante da quelli che lo avevano preceduto, adottando dei modi volutamente eccentrici, teatrali ed esageratamente effeminati, stereotipati, ma che fanno dimenticare ai due protagonisti del film di trovarsi nelle carceri di un Paese dell'America Latina nelle mani di un Governo autoritario e reazionario, permettendo loro alcune brevi fughe, per quanto solo mentali, nell'opulenta Parigi dell'occupazione nazista dei primi anni Quaranta.

Al centro del cinema europeo

Dopo il successo di Il Bacio della Donna Ragno, Hurt è uno degli attori sulla cresta dell'onda a Hollywood. Le parti da protagonista che gli vengono proposte sono importantissime e gli permettono di collaborare con registi sempre più importanti, come James L. Brooks, già noto per essere il creatore dei Simpson e con cui Hurt collabora a Dentro la Notizia - Broadcast News (1987). Lì, l'interprete americano è l'ambizioso e affascinante giornalista Tom Grunick, che si inserisce quale terzo elemento nel triangolo di amicizie e amori composto anche da Aaron Altman (Albert Brooks) e Holly Hunter (Jane Craig), entrambi giornalisti come Tom nella città di Washington.

Altro grande regista che vuole Hurt in un suo film è Woody Allen, che gli offre la parte di Doug, marito della protagonista Alice (Mia Farrow) nell'omonimo film del 1990. Continua poi il sodalizio con Lawrence Kasdan, che porta l'attore a ricoprire il ruolo principale in Turista per Caso (1989) e quello secondario di Harlan James nella commedia drammatica Ti amerò... Fino ad ammazzarti (I Love You to Death, 1990). Chiude questo periodo lo sci-fi di Wim Wenders Fino alla fine del mondo, in cui Hurt veste i panni dell'enigmatico autostoppista Sam Farber, in uno dei migliori esempi di film fantascientifico europeo, che nella sua versione Director's Cut arriva all'imponente durata di 280 minuti.

Dopo la collaborazione con Wenders, che si rivela essere un cocente fallimento al botteghino, la carriera di Hurt non si ferma, ma i ruoli che gli vengono affidati diventano decisamente minori: poche sono le parti da protagonista ottenute lungo tutti gli anni Novanta, ancor meno sono i registi di Hollywood che decidono di affidargli una parte nelle loro produzioni.

Grandi soddisfazioni arrivano invece dal cinema internazionale, che portano Hurt alla collaborazione con Franco Zeffirelli in Jane Eyre: per il regista italiano impersona Mr. Edward Rochester, ricchissimo proprietario del maniero di Thornfield Hall, un vero e proprio anti-eroe byroniano tormentato da segreti di famiglia ed eventi passati che lo torturano ad anni di distanza, tra cui l'esistenza di una moglie mentalmente malata, Bertha, che Rochester tiene nascosta al mondo fin quando le nozze con Jane Eyre (Charlotte Gainsbourg) vengono rovinate sull'altare dalla scoperta del precedente matrimonio per mano del fratello di Bertha e del suo avvocato.

Il ritorno a Hollywood

L'occasione per tornare in un film americano, questa volta il kolossal di fantascienza A.I. - Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg, si presenta solo nel 2001: nella pellicola, Hurt riveste un ruolo centrale benché secondario, quello del Prof. Hobby, creatore del protagonista, il mecha David. La parte nel titolo di Spielberg, che pure non si rivela un successo né di critica né di pubblico, riporta il nome di Hurt tra quelli più noti a Hollywood e gli procura ruoli, benché non di primo piano, in opere come The Village (2004), di M. Night Shyamalan, A History of Violence (2005) di David Cronenberg, per cui Hurt viene spesso ricordato, The Good Shepherd - L'ombra del potere (2006, Robert De Niro) e Into the Wild - Nelle Terre Selvagge (2007, Sean Penn).

Nel 2010, inoltre, l'interprete partecipa al kolossal fantasy Robin Hood, di Ridley Scott, che si rivela il primo di una lunga serie di cocenti flop per il regista inglese. Negli ultimi anni, invece, l'attore ha preso parte a lungometraggi decisamente più interessanti, benché diretti da registi non ancora affermati nello star system americano; tra questi film ricordiamo Storia d'Inverno (2014, Akiva Goldsman) e Race - Il Colore della Vittoria (2016 - Stephen Hopkins), ma anche il più recente Era Mio Figlio, del 2020, diretto da Todd Robinson, che ha catapultato Hurt in un ruolo distante da quelli che aveva finora interpretato, mettendolo nei panni del veterano della guerra del Vietnam Thomas Tulley in un dramma militare.

Il ruolo per cui i cinefili più giovani ricorderanno Hurt è però quello del generale Thaddeus "Thunderbolt" E. Ross nel MCU, che l'attore ha interpretato in numerosi capitoli targati Disney negli ultimi anni, benché spesso con dei cameo di pochi minuti. Il debutto nei panni di Ross avviene nell'Incredibile Hulk del 2008, diretto da Louis Leterrier, in cui è di fatto il villain insieme all'Emil Blonsky-Abominio interpretato da Tim Roth. Ross fa un'altra apparizione in Captain America - Civil War (Anthony e Joe Russo, 2016), dove è uno dei più risoluti sostenitori degli Accordi di Sokovia che danno le mosse alla trama del film, e ritorna, benché con in misura decisamente minore, in Avengers - Infinity War e in Avengers - Endgame.

Infine, Hurt riprende lo stesso ruolo in Black Widow, uscito al cinema nel 2020 e diretto da Cate Shortland. Proprio questa pellicola, insieme agli ultimi progetti dell'MCU aveva spianato la strada a Thunderbolt Ross come uno dei personaggi centrali dei film Marvel dei prossimi anni: per esempio, negli scorsi mesi molti si è speculato circa un progetto sui Thunderbolt con Red Hulk o la formazione dei Thunderbolts da parte di Thunderbolt Ross. Pare comunque che Hurt avesse molto a cuore la sua parte nell'Universo Cinematografico Marvel, tanto da esprimersi sul ruolo di Ross in Black Widow spiegando che "è un uomo dall'enorme ego, con molte macchie da ripulire. È l'ultimo soldato sulla collina, un uomo che pensa di essere migliore di tutti e che deve fare i conti con una realtà differente".

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