Addio alla 20th Century Fox: 20 film che hanno fatto storia

Ripercorriamo la storia editoriale e i successi di una delle più importanti major della storia di Hollywood, la 20th Century Fox.

Addio alla 20th Century Fox: 20 film che hanno fatto storia
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Sembra esserci un disegno dietro il numero 20, ora che l'accordo d'acquisizione fra Fox e Walt Disney Company è entrato effettivamente in vigore, cosa che è accaduta guarda caso lo scorso 20 marzo; e forse non è neppure una coincidenza che sia stata una fusione a terminare la vita della 20th Century Fox, che proprio da una fusione aveva visto la luce, quella fra la Fox Film Corporation e la Twentieth Century Pictures, avvenuta nel 1935.
È un avvenimento storico per Hollywood, che non solo influisce drasticamente sul quadro gerarchico della Motion Picture Association of America, che perde uno dei suoi membri storici (anche se, con l'aggiunta di Netflix, prima compagnia di streaming a ricevere tale onore, il numero delle major resta 6: Disney, Warner, Sony, Paramount, Netflix e Universal), ma chiude letteralmente l'era di uno studio cinematografico che, nel corso dei suoi 84 anni di onorata carriera, ci ha regalato alcune fra le più belle opere cinematografiche mai realizzate.
In questa lettera d'addio alla 20th Century Fox vogliamo rivisitare i 20 maggiori successi della compagnia, la cui fanfara continuerà a risuonare nei sogni di ogni cinefilo.


Miracolo Sulla 34esima Strada di George Siton (1947)

Nato come risposta al successo natalizio di La Vita È Meravigliosa, che il regista Frank Capra aveva diretto per i rivali della RKO appena l'anno prima, Miracolo Sulla 34esima Strada portò la 20th Century Fox fino ai Premi Oscar, con una nomination nella categoria Miglior Film e tre vittorie, inclusa quella per il Miglior Soggetto, che nel 1956 sarebbe stata ritirata.

Eva Contro Eva di Joseph L. Mankiewicz (1950)

A proposito di Premi Oscar, a tre anni da Miracolo Sulla 34esima Strada la 20th Century Fox mostrò al mondo Eva Contro Eva, diretto da Joseph L. Mankiewicsz che già l'anno prima, nel 1949, con Lettera A Tre Mogli, aveva vinto il suo primo Oscar per la regia; si sarebbe ripetuto nel 1950, eguagliando il record di John Ford, che fra il 1941 (Furore) e il 1942 (Com'Era Verde La Mia Valle) era stato capace di vincere due Oscar alla miglior regia consecutivi (il terzo a riuscire in tale impresa sarebbe stato Alejandro González Iñárritu, nel 2015 e nel 2016 con Birdman e Revenant). Il film stesso registrò un record senza precedenti di 14 nomination totali, che fu eguagliato due volte, 48 anni dopo (Titanic) e 67 anni dopo (La La Land).

Tutti Insieme Appassionatamente di Robert Wise (1965)

Esattamente un anno dopo Mary Poppins di Robert Stevenson (proprio della Disney), la 20th Century Fox risponde reclutando la protagonista Julia Andrews (Mary Poppins in persona!), il regista Robert Wise e Christopher Plummer: il trio diede vita a Tutti Insieme Appassionatamente, che divenne il film di maggior successo dell'anno non solo in termini di incasso ma anche di premi dell'industria, dato che a fronte di ben dieci nomination se ne aggiudicò cinque, incluse quelle alla miglior regia e al miglior film.

Il Pianeta delle Scimmie di Franklin J. Schaffner (1968)

Considerato uno dei più importati e rivoluzionari film di fantascienza di tutti i tempi, Il Pianeta delle Scimmie di Franklin J. Schaffner (che due anni dopo, sempre per la Fox, avrebbe diretto l'imprescindibile Patton, Generale d'Acciaio, scritto da Francis Ford Coppola) fu non solo uno dei primi e più riusciti esempi di fantascienza adulta al cinema, insieme al suo contemporaneo 2001: Odissea Nello Spazio, ma aprì le porte a quello che sarebbe diventato uno dei franchise più longevi e importanti della storia del cinema, da poche ore ufficialmente nelle mani della Disney.

Butch Cassidy di George Roy Hill (1969)

Già ricordato nel nostro speciale dedicato ai migliori ruoli di Robert Redford, Butch Cassidy (che nel titolo originale aggiunge "and the Sundance Kid") vide il regista George Roy Hill mettere insieme quello che forse è il duo più leggendario della storia del cinema, di certo quello più importante e celebre per la 20th Century Fox: Paul Newman e Robert Redford. La sceneggiatura di William Goldman, liberamente ispirata alle vere vite di due fuorilegge del selvaggio West, contribuì ad assicurare al film un posto d'onore nella mitologia hollywoodiana.

M*A*S*H* di Robert Altman (1970)

Con M*A*S*H*, il regista Robert Altman firmò per la 20th Century Fox uno dei più importanti classici della controcultura: vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes e nomination a cinque premi Oscar (tra cui quello per il miglior film), l'opera divenne non solo una delle più redditizie del decennio (incassando oltre il 25% in più del proprio budget di produzione), ma soprattutto il manifesto di una generazione, unico e vero erede della satira farsesca del Dottor Stranamore di Stanley Kubrick, uscito sei anni prima.

Il Braccio Violento Della Legge di William Friedkin (1971)

Il connubio tra la 20th Century Fox e William Friedkin, due anni prima che il regista divenisse famoso in tutto il mondo grazie al successo de L'Esorcista (targato Warner Bros.) portò alla nascita di uno dei migliori film thriller polizieschi di tutti i tempi (se non il migliore), Il Braccio Violento della Legge. Sfidando i limiti imposti dalla neonata MPAA il film, pietra miliare della New Hollywood, divenne il primo R-Rated a vincere un Oscar come miglior film.

Star Wars di George Lucas (1977)

Se escludiamo Lo Squalo di Steven Spielberg, nessun altro film ha cambiato la storia del cinema mondiale come Star Wars di George Lucas, che la 20th Century Fox lanciò nel maggio del 1977. Fino al 1982 (con l'uscita di E.T.) il film restò il più alto incasso di sempre per il mercato domestico (adeguandosi all'inflazione, ancora oggi sarebbe secondo, con oltre 1,6 miliardi incassati nei soli Stati Uniti), ma oltre i numeri fu in grado di stabilire un linguaggio cinematografico inedito, ponendo le basi per il concetto di saga e influenzando i maggiori e i più importanti registi di allora e di oggi.

Alien di Ridley Scott (1979)

Due anni dopo Star Wars, la 20th Century Fox tornò nello spazio, ma questa volta lo fece in un modo diametralmente opposto: secondo lungometraggio di Ridley Scott, che arrivava dal successo ottenuto a Cannes con l'opera prima I Duellanti, il primo Alien segnò il genere fantascientifico come poche altre opere della storia del cinema possono dire di aver fatto, non solo declinandolo verso l'horror e lo slasher ma soprattutto elevandone le potenzialità visive.

Aliens di James Cameron (1986)

Considerato, insieme a L'Impero Colpisce Ancora, come un vero e proprio termine di paragone in materia di produzione di sequel (il Marvel Cinematic Universe ci dice che sono presumibilmente i due film preferiti di Peter Parker), l'Aliens di James Cameron ampliò l'universo creato da Ridley Scott lasciandosi alle spalle la preponderanza di atmosfere horror per andare a giocare in un altro campionato, quello dell'action sci-fi. Oltre agli incassi da capogiro, il film collezionò sette nomination agli Oscar 1987, vincendo quelle per il miglior montaggio sonoro e per i migliori effetti speciali.

Trappola di Cristallo di John McTiernan (1988)

Probabilmente il miglior action mai realizzato, Trappola di Cristallo di John McTiernan sfrutta una situazione narrativa basilare (un agente di polizia intrappolato in un grattacielo assediato da un gruppo di terroristi) per parlare di geopolitica, della differenza fra individualismo e collettivismo, dell'inadeguatezza delle sedi del potere: sottotesti sia evidenti che invisibili, nascosti in bella vista all'interno di uno spettacolo mozzafiato e adrenalinico incentrato sulla lotta fra Bruce Willis e il compianto Alan Rickman.

Una Donna In Carriera di Mike Nichols (1988)

Opera che oggi andrebbe riscoperta in chiave MeToo, Una Donna In Carriera di Mike Nichols rappresentò già all'epoca un enorme successo per la 20th Century Fox. Commedia romantica per adulti che strizza l'occhio alla favola di Cenerentola, calandola però nello spietato mondo dell'alta finanza newyorkese, il film con Melanie Griffith e Harrison Ford incassò oltre 100 milioni di dollari e venne candidato a sei premi Oscar, incluso quello per il miglior film.

Mamma Ho Perso L'Aereo di Chris Columbus (1990)

Scritto e prodotto da John Hughes, Mamma Ho Perso L'Aereo di Chris Columbus ha permesso alla 20th Century Fox di guagnare oltre 470 milioni di dollari in tutto il mondo, a fronte di un budget irrisorio di appena 18 milioni. Il film, inoltre, si impose come titolo di culto per un'intera generazione.

Independence Day di Roland Emmerich (1996)

Con il successo della saga di Jurassic Park della Universal, l'industria aveva iniziato a muoversi sempre più velocemente verso i blockbuster d'azione aggressivi e costosi, e così la 20th Century Fox decise di giocare d'azzardo su un film di invasione aliena e conseguente guerra mondiale. Con Independence Day il regista Roland Emmerich, oltre a lanciare nel firmamento hollywoodiano la stella di Will Smith, arrivò a incassare oltre 817 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il più grande successo del 1996 e il secondo maggior incasso di sempre, all'epoca.

Titanic di James Cameron (1997)

Co-prodotto insieme alla Paramount Pictures, il kolossal di James Cameron incassò 2 miliardi di dollari a livello globale, diventando il maggior successo commerciale della storia del cinema. In termini di premi, l'epica e tragica storia d'amore con protagonisti Leonardo DiCaprio e Kate Winslet non solo raggiunse il record di quattordici nomination di Eva Contro Eva, quasi chiudendo un cerchio per la Fox al crepuscolo del XX secolo, ma arrivò anche a ottenere 11 statuette, eguagliando il record precedentemente stabilito da Ben-Hur della MGM. Solo Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re di Peter Jackson, come sappiamo, sarebbe successivamente riuscito a pareggiare quella cifra.

La Sottile Linea Rossa di Terrence Malick (1998)

Nonostante, insieme alla Universal, fosse stata una delle major fautrici dell'era dei blockbuster, la 20th Century Fox non dimenticò il proprio pubblico più esigente finanziando il regista Terrence Malick e il suo approccio filosofico e poetico alla Seconda Guerra Mondiale, rappresentato da La Sottile Linea Rossa. Con 50 milioni di dollari di budget, l'opera non fece registrare i numeri che la Fox sperava di vedere al botteghino (incassò circa 100 milioni), ma ottenne sette nomination all'Oscar e il plauso universale della critica, che lo posizionò istantaneamente fra le migliori opere d'arte cinematografica mai create.

X-Men di Bryan Singer (2000)

La Fox si affacciò nel nuovo millennio lanciando la moda del cinecomic grazie alla visione di Bryan Singer, che adattò per lo schermo il fumetto Marvel X-Men: con ben due anni di anticipo sullo Spider-Man di Sam Raimi, il film lanciò definitivamente le carriere di Hugh Jackman e Halle Berry e diede il là a uno dei franchise più redditizi della storia della compagnia. Fu l'uscita di questo film a porre le basi editoriali per il Marvel Cinematic Universe di Kevin Feige, ed è quasi poetico che sarà proprio Feige e i suoi Marvel Studios a rilanciarne i personaggi sotto il marchio Disney.

Moulin Rouge! di Baz Lurhmann (2001)

Affidare un progetto tanto delicato a un regista tutto sommato poco esperto come Baz Luhrmann, che nel suo essere poco prolifico fino ad allora aveva realizzato appena due lungometraggi (Ballroom nel 1992 e Romeo + Giulietta di William Shakespeare nel 1996), fu considerata una scommessa in casa 20th Century Fox, che però si trasformò nell'ennesimo trionfo: clamoroso successo sia in ambito musicale (con il singolo Lady Marmalade di Christina Aguilera, Lil' Kim e Pnk) che cinematografico (con otto nomination agli Oscar), Moulin Rouge! ebbe l'incredibile merito di rilanciare il genere musical, per anni scomparso dal cinema live-action e portato avanti solo dai classici Disney, e servì da apripista al successo di Chicago, prodotto l'anno dopo dalla Miramax Films.

Le Crociate di Ridley Scott (2005)

In risposta sia al successo de Il Gladiatore, sempre di Scott ma prodotto dalla Universal, sia alle battaglie in scala epica de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson (firmato New Line/ Warner Bros.), la 20th Century Fox schiera in campo ancora una volta il suo collaboratore Scott finanziando il kolossal Le Crociate. Con un cast spropositato (che include fra gli altri Orlando Bloom, Liam Neeson, Eva Green, Jeremy Irons e Edward Norton) e ambizioni alla Lawrence d'Arabia, il film arriva nelle sale cinematografiche di tutto il mondo sia mal pubblicizzato (venne promosso come una storia d'amore epica, anziché una riflessione sulla guerra e sui conflitti religiosi) che castrato, con cinquanta minuti di scene eliminate. Gli incassi, sebbene non esaltanti, giustificarono una riedizione che lo stesso Scott definì "Director's cut", che ottenne il consenso unanime della critica e portò alla luce la vera, immensa e complessa visione del suo autore.

Avatar di James Cameron (2009)

Con Avatar di James Cameron, la 20th Century Fox diede un altro scossone alla storia del cinema, segnandola profondamente sia in termini commerciali (il film superò addirittura gli incassi di Titanic, raggiungendo la cifra record di 2,78 miliardi di dollari) che in termini artistici, non tanto per la moda (poco fortunata) del 3D, quanto per i rivoluzionari effetti speciali, che ancora oggi, dieci anni dopo, rimangono un termine di paragone. Forse i quattro sequel già pianificati (dei quali due già girati, con Avatar 2 in arrivo a dicembre 2020) riusciranno a spostare l'ago della bilancia in termini di tecnologie prestate al cinema, ma ciò che è certo è che sarà questo, insieme al MCU e a Star Wars, il franchise sul quale la Disney punterà di più nei prossimi anni.