5 novità a luglio su Netflix, da Thor: Ragnarok a Shaft

Andiamo alla scoperta di alcuni film arrivati nelle ultime settimane nel catalogo Netflix, da San Andreas a Elizabeth: The Golden Age.

5 novità a luglio su Netflix, da Thor: Ragnarok a Shaft
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Supereroi in cerca di identità, sovrane divise tra dovere e amore, devastanti terremoti che colpiscono la California, spiriti vendicativi e personaggi cult del cinema blaxploitation: nel nuovo appuntamento con gli ultimi arrivi nel catalogo filmico di Netflix la varietà non manca di certo. In quest'occasione segnaliamo infatti il terzo film dedicato alle avventure del Dio del Tuono Thor: Ragnarok di casa Marvel, il sequel in costume Elizabeth: The Golden Age (con una magnifica Cate Blanchett che torna nei panni della regina inglese), il disaster movie San Andreas, in cui Dwayne Johnson deve affrontare un mastodontico cataclisma, l'horror indonesiano Il terzo occhio 2 e la nuova incarnazione di Shaft, che riunisce i due leggendari interpreti del personaggio (Richard Roundtree e Samuel L. Jackson) e introduce il loro erede. Una cinquina di proposte che speriamo solletichi la vostra attenzione.

Thor: Ragnarok

Thor, reduce dallo scontro col demone Surtur, scopre che il padre Odino è stato sostituito da suo fratello Loki sotto mentite spoglie, con il genitore ricoverato in un ospizio sulla Terra e il fratellastro a regnare in incognito su Asgard. Quando il Dio del Tuono fa ritorno a casa, e insieme a Loki assiste alla dipartita del genitore, deve anche affrontare la sorella maggiore Hela, Dea della Morte, che ha intenzione di vendicarsi per il lungo periodo di prigionia al quale è stata costretta .

Taika Waititi rivitalizza la bionda figura divina dell'universo cinematografico Marvel strizzando l'occhio a I guardiani della galassia, con un retrogusto pop in un sorta di operazione farsesca e autoironica che punta tutto sul divertimento sfrenato. Il cast d'eccezione, con Cate Blanchett nei panni dell'affascinante nemesi e un Jeff Goldblum irresistibile, vede anche la presenza dell'Hulk di Mark Ruffalo.
Per un film che, pur osteggiato dai puristi, svolge il suo compito di intrattenimento alle perfezione, tra gag e dialoghi esilaranti (dove Tom Hiddleston fa la parte del leone) e un sano spettacolo a tema affidato come sempre agli ottimi effetti speciali.

Elizabeth: The Golden Age

Il re di Spagna, Fillippo II, ha intenzione di invadere l'Inghilterra, rea di avere come regina una donna considerata eretica, in quanto ancora fedele alla corrente protestante. Sia dalla landa iberica che da una "setta" di fedeli cattolici, gli intrighi per detronizzarla cominciano ad avere luogo, con lo scopo di mettere sul trono la cugina di Elisabetta, Maria Stuarda.
Nel frattempo la sovrana d'Inghilterra, aiutata dal suo consigliere Sir Francis Walsingham, prepara la strategia difensiva. In questo arduo compito troverà anche il supporto di un affascinante navigatore, Sir Walter Raleigh. Tra intrighi di corte, damigelle con segreti da nascondere ed epiche battaglie, si dipana una delle vicende fondamentali per la storia del popolo inglese. Riuscirà una donna, per quanto potente e rispettata come Elisabetta, a sopportare il peso di questa sfida?

Cate Blanchett veste ancora una volta, superbamente, i panni della regina Elisabetta, in un sequel che mostra pubblico e privato con raffinato equilibrio narrativo e che, pur al netto di alcuni imprecisioni storiche, conquista ed emoziona fino all'intensa battaglia finale.

San Andreas

Quando la famigerata Faglia di Sant'Andrea scatena un terremoto di magnitudo 9 in California, il pilota di elicotteri di soccorso Ray e sua moglie Emma, ormai quasi divorziati, si dirigono da Los Angeles a San Francisco per tentare di salvare la loro unica figlia Blake. Ma la loro pericolosa missione verso nord è soltanto all'inizio e, quando pensano che il peggio sia passato, si accorgono che la devastazione è solo cominciata.

Un vero e proprio kolossal in cui nella trama non vi è mai limite negli eccessi catastrofici, con situazioni di salvataggio rese sempre più complicate da crolli improvvisi o da tsunami impressionanti che devastano ulteriormente metropoli già completamente rase al suolo.
Il regista Brad Peyton, che aveva già lavorato con il protagonista Dwayne Johnson in Viaggio nell'isola misteriosa (2012), non va troppo per il sottile nel raccontare una vicenda priva di reali sussulti, ma ha il merito di gestire con mano ferma una meccanica filmica ben studiata per il pubblico di riferimento che, tra esplosioni in serie e salvataggi last minute, avrà l'occasione di spegnere il cervello per due ore senza troppi pensieri di sorta.

Il terzo occhio 2

In seguito alla tragica morte della sorella minore Abel, uccisa da uno spirito vendicativo, Alia inizia una nuova vita come assistente in un orfanotrofio. La ragazza ha aperto il terzo occhio, che gli concede la possibilità di vedere e dialogare col mondo dei defunti e portare pace alle anime dannate. Alia comprende come una qualche entità malevola aleggi tra le quattro mura dell'edificio in cui si è appena trasferita: luci che saltano all'improvviso e la temperatura che si abbassa improvvisamente sono solo alcuni dei sintomi che fanno presagire un imminente pericolo.
Inoltre l'adolescente Nadia, una delle orfane, possiede la sua stessa capacità e ode le voci di uno spirito inquieto che chiede aiuto. Insieme le due aprono involontariamente la stanza dove questi era rinchiuso e lo liberano, dando il via a una scia di sangue nella quale un'oscura verità è destinata a venire alla luce.

Rocky Soraya torna sul luogo del delitto firmando il sequel di un horror da lui stesso girato due anni prima: le coordinate narrative non cambiano e così anche le vie della paura, che si affidano a trucchetti e cliché ambientali tipici del filone. Se il regista ci sa fare, con alcune soluzioni visivamente interessanti, a mancare è una storia degna di nota e le anonime interpretazioni del cast rischiano spesso di far scadere l'atmosfera tensiva in un ridicolo involontario.

Shaft

JJ, ossia John Shaft Jr. è un esperto di sicurezza informatica laureato al MIT che, dopo aver scoperto la verità dietro l'inaspettata scomparsa del suo migliore amico, ha bisogno dell'aiuto paterno. John Shaft, che non ha mai avuto un rapporto solido con il figlio essendo assente per gran parte della sua giovinezza, decide di redimersi e aiutarlo nelle indagini in una Harlem resa ancora più pericolosa dallo spaccio d'eroina. Il genitore ha inoltre da sistemare un conto in sospeso nel corso di questa nuova missione.

Dagli anni '70 ad oggi la saga blaxploitation di Shaft ne ha fatta di strada e in questo ultimo episodio ha luogo un evento più unico che raro: nei panni di nonno e padre del futuro erede del cognome troviamo infatti Richard Roundtree e Samuel L. Jackson, il primo storico protagonista dei film anni '70 e il secondo al centro del remake del 2000. Un vero e proprio incontro tra generazioni che rimane tra gli elementi più caratterizzanti di un titolo senza infamia e senza lode, una commedia action che, pur non entusiasmando, riesce a intrattenere per le sue due ore di visione.