5 novità su Amazon Prime Video a settembre, da Pride a Final Destination 3

Andiamo alla scoperta di alcuni film arrivati recentemente nel catalogo di Amazon Prime Video, da Un lupo mannaro americano a Londra a Crimen Perfecto.

5 novità su Amazon Prime Video a settembre, da Pride a Final Destination 3
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Grandi classici del cinema horror, adattamenti di moderni young adult, opere biografiche tratte da idealistiche storie vere, sequel di note saghe "mortali" e grottesche commedie spagnole: torniamo a occuparci delle proposte disponibili nel catalogo di Amazon Prime Video con il nostro consueto speciale dedicato alle novità da poco giunte sulla piattaforma di streaming. In quest'occasione andiamo a parlare di cult del calibro di Un lupo mannaro americano a Londra, del distopico Il domani che verrà - The Tomorrow Series, dell'intenso Pride, che prende spunto dalla lotta comune dei movimenti LGBT e dei minatori nell'Inghilterra thatcheriana, dell'horror Final Destination 3 e dell'esilerante Crimen Perfecto - Finché morte non li separi diretto dal regista spagnolo Alex de la Iglesia.

Il domani che verrà - The Tomorrow Series

La diciasettenne Ellie, stufa della solita routine, organizza insieme all'amica del cuore Corrier un weekend avventuroso nel cosiddetto Inferno, un luogo immerso nella natura selvaggia delle montagne australiane. Insieme alle due ragazze partono anche Kevin, fidanzato di Corrier, il thailandese Lee, del quale Ellie è innamorata, la testa calda Homer, la timida Robyn, figlia del pastore locale, e Fiona, ragazza dell'alta società. Dopo aver trascorso qualche giorno in spensieratezza il gruppo fa ritorno a casa ma ritrova la città deserta. Andando alla ricerca delle loro famiglie, i giovani scoprono che il Paese è entrato in guerra contro un nemico di origine sconosciuta.

Un film che a dispetto delle apparenze da young adult si rivela in grado di attirare anche fasce di pubblico più vaste, che solitamente si tengono alla larga da produzioni del filone. Pur presentando una storia non originalissima, il regista Stuart Beattie tratta con i giusti modi i suoi protagonisti, ragazzi in procinto di diventare uomini a causa degli eventi. Non tutto è chiaro e permangono alcuni difetti in fase narrativa, tratta dalla saga di romanzi di John Marsden: il franchise non ha avuto sequel al cinema ma ha visto la realizzazione di una serie TV per il piccolo schermo.

Pride

Londra, 1984. Nel bel mezzo dell'era Thatcher, Mark Ashton, giovane attivista gay e affiliato della Young Communist League, propone di appoggiare la causa dei minatori inglesi, da tempo in tesi rapporti con il governo per le politiche lavorative. L'associazione LGBT decide così di raccogliere fondi per gli scioperanti del Galles, i quali in un primo tempo sono reticenti a questa nuova e inaspettata collaborazione. Con il passare dei giorni, i pregiudizi iniziano a dissiparsi tra la maggior parte degli abitanti della cittadina gallese e quello che era nato come un rapporto di mutuo interesse si trasforma in un legame di sincera amicizia, pronta ad abbattere ogni confine nella lotta per i relativi diritti.

Il regista Matthew Warchus sfrutta la briosa sceneggiatura, tratta da una storia realmente accaduta, e dà vita a personaggi credibili e vibranti da entrambi i lati della comune barricata, rendendo il legame di reciproco interesse tra attivisti gay e minatori ricco di sfumature, con le quali gestire con naturalezza sia le atmosfere tipiche della commedia inglese che quelle da dramma introspettivo. Pride scorre con invidiabile leggerezza e coglie in maniera eccellente le caratteristiche di un cast britannico di gran classe.

Un lupo mannaro americano a Londra

David Kessler e Jack Goodman, amici inseparabili fin dalle scuole elementari, sono in vacanza in Europa: la loro prima tappa è l'Inghilterra del Nord, dove i due ragazzi visitano le campagne dello Yorkshire. Una sera giungono in un isolato pub chiamato l'Agnello Insanguinato e finiscono per perdersi di notte nella brughiera circostante, dove vengono aggrediti da un feroce lupo che azzanna mortalmente Jack e ferisce gravemente David, salvato dal provvidenziale intervento della popolazione locale. Ricoverato in ospedale, il giovane è vittima di inquietanti incubi e di inaspettate apparizioni da parte del cadavere di Jack, il quale gli rivela che il morso dell'animale lo ha in realtà trasformato in un lupo mannaro e che durante la prima luna piena David muterà nella bestiale creatura. Propenso a credere di essere la vittima di allucinazioni dovute al trauma subito, il ragazzo scoprirà ben presto la verità...

Nello stesso anno, il 1981, de L'ululato di Joe Dante il maestro John Landis realizza un altro cult del filone "licantropesco" quale Un lupo mannaro americano a Londra, memorabile mix di horror e commedia. Un'opera iconica destinata a rimanere nell'immaginario degli appassionati del cinema horror e di chi è cresciuto in quel periodo, un film pregno di una sana violenza e di un'altrettanto salutare e dissacrante ironia che cattura letteralmente lo spettatore nella terrificante sequenza della trasformazione in lupo mannaro firmata dal maestro Rick Baker.

Final destination 3

La bella Wendy, studentessa frequentante l'ultimo anno di liceo, ha una visione nefasta poco prima che lei e i suoi amici salgano sulle montagne russe del luna park cittadino; le sue urla di angoscia spingono anche alcuni degli altri ragazzi a scendere dall'attrazione prima della partenza. Nel disastro da lei preannunciato moriva anche il suo fidanzato che ora, insieme al gruppo di sopravvissuti grazie alla provvidenziale profezia, dovrà vedersela ancora con la nera mietitrice, pronta a reclamare le sue mancate vittime.

Un terzo capitolo che inizia il periodo discendente della saga, affidandosi a un riciclo di idee e situazioni prive di originalità in una storia spesso ricca di forzature e cliché: Final Destination 3 ha qualche discreto passaggio di genere ma l'ora e mezza di visione non offre sorprese di sorta e i personaggi, tolta la protagonista Wendy (interpretata da una bella e convincente Mary Elizabeth Winstead), mancano della necessaria personalità per creare un legame empatico con il pubblico. I discreti effetti speciali e l'ingegnosità nell'architettare alcune violente morti garantiscono una manciata di momenti di macabro spettacolo, anche se l'operazione è strutturalmente troppo fiacca e stereotipata per suscitare un genuino interesse.

Crimen perfecto - Finché morte non li separi

Rafael ha sempre vissuto puntando in alto: vero e proprio sciupafemmine, mago nel suo lavoro di venditore, l'uomo ha ora l'occasione di essere promosso. Ma il posto è conteso da un suo rivale, che alla fine lo batte sul filo di lana. Durante una lite tra i due, Rafael uccide involontariamente lo sfidante e cerca di nasconderne il corpo. Ma alla scena ha assistito come testimone Lourdes, una commessa bruttina innamorata segretamente da oltre dieci anni di Rafael. La donna inizia così a ricattarlo...

Con Crimen perfecto - Finché morte non li separi Alex De la Iglesia, regista spagnolo di culto, centra alla perfezione il bersaglio, sfornando una commedia grottesca che prende a piene mani dai classici del thriller, condendola con una cattiveria ironica, cinica e più realista di quanto sembri. Un racconto divertente e al contempo inquietante, nel quale il cineasta non manca ancora una volta di criticare fortemente i media e la cultura dell'apparenza, potendo contare su un duo di protagonisti (Guilermo Toledo e Monica Cervera) che fanno scintille.

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