Speciale 10 cose su James Dean che (forse) non sapete

Tra gli attori più iconici e idolatrati del cinema americano e mondiale, James Dean si porta dietro un'estesa mitologia della sua "gioventù ribelle": ecco alcune curiosità poco note ai più.

Speciale 10 cose su James Dean che (forse) non sapete
Articolo a cura di

"Penso che la prima ragione dell'esistenza in questo mondo sia la scoperta". Nelle sale cinematografiche italiane dall'8 ottobre, Life, di Anton Corbijn, è il racconto di due personalità per certi versi antitetiche e per altri molto vicine ambientato nei leggendari anni '50. La prima è quella del giovane fotografo Dennis Stock, in cerca di una buona storia da immortalare; la seconda è quella della cometa hollywoodiana James Dean, che assurgerà ad attore cult di più di una generazione, oltre che per meriti artistici, anche per lo stile di vita umorale e all'insegna del "carpe diem". Il film, che vede protagonisti Robert Pattinson nei panni di Stock e Dane Dehaan in quelli di Dean, più che un biopic è la storia di un incontro-scontro, di una particolarissima amicizia e di come certi rapporti nati in maniera quasi casuale possano segnare la vita e la formazione di una persona. Su James Dean si sono investiti fiumi e fiumi di parole da quando, oramai sessant'anni fa, si schiantò a bordo della sua Porche 550 Spyder durante un giro in macchina sulla Route 466 in California, eppure ci sono alcune curiosità sul suo conto che non molti conoscono. Scopriamole insieme!

Live fast, Die Young

Pur dando dispiacere alla famiglia, James Dean smise di studiare giurisprudenza per seguire il suo sogno di diventare attore. Fece una lunga gavetta prima di catalizzare l'attenzione del pubblico con i suoi ruoli chiave: tra i lavoretti con cui sbarcava il lunario mentre tentava di farsi notare al cinema e in tv (la sua prima esperienza "seria" in proposito è stata una pubblicità della Pepsi!) c'è anche quello di custode di un parcheggio. La mansione più strana, comunque, gli capitò di farla dietro le quinte della tv, come collaudatore delle prove fisiche del gioco a premi televisivo Beat the Clock. Essendo piuttosto atletico, tuttavia, venne presto licenziato perché i suoi test erano troppo precisi e non permettevano di avere un'effettiva idea di quanti minuti poteva durare una prova.

Elizabeth Taylor, con la quale condivise il set de Il gigante, divenne la sua più grande amica e confidente. Il segreto più grande custodito dalla Taylor riguarda l'infanza di Dean, che sarebbe stato abusato, all'età di 11 anni, da un pastore religioso.

Sul set de Il gigante c'era un altro grande protagonista: Rock Hudson, il quale non andava per niente d'accordo con Dean. Il loro acredine contribuì a rendere realistici i loro rispettivi personaggi nella pellicola. Tuttavia, Phyllis Gates, ex moglie di Hudson, ha affermato che la notizia della morte di Dean distrusse l'animo di Rock, che si sentì quasi in colpa verso di lui.

James Dean è stato il primo attore ad aver ottenuto una nomination postuma agli Academy Award. Dopo di lui, la candidatura postuma all'Oscar è stata solo per Peter Finch (Quinto Potere), Massimo Troisi (candidato all'Oscar postumo come attore e come sceneggiatore per Il postino) e per Heath Ledger. Dean è comunque l'unico ad avere avuto ben due nomination postume, per La valle dell'Eden e Il Gigante.

James Dean portava avanti una importante storia d'amore con l'attrice di origini italiane Pier Angeli (Anna Maria Pierangeli, interpretata nel film di Corbijn da Alessandra Mastronardi): dovevano sposarsi, ma la madre di Pier impedì l'unione poiché Dean non era cattolico. Questo la portò a tormentati matrimoni con il cantante e attore italo-americano Vic Damone e con il musicista Armando Trovajoli: relazioni che le distrussero la vita, portandola poi al suicidio nel 1971. Secondo alcuni suoi scritti autografi Dean era stato il suo "vero e unico amore".

Nell'autobiografia dal titolo "Songs My Mother Taught Me" Marlon Brando racconta di come James Dean lo idolatrasse, cercando di replicare alcuni tratti della sua recitazione ma anche il suo atteggiamento nella vita di tutti i giorni. Il suo attaccamento era quasi morboso, tanto da avergli procurato, più di una volta, qualche grattacapo. Più avanti, fu Elvis Presley a emulare James Dean allo stesso modo.

Il libro preferito di James Dean era "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry. Curiosamente, James Franco, che ha interpretato Dean nel biopic omonimo del 2001, dà la voce alla Volpe nel nuovo film animato di prossima uscita.

James Dean era un figura molto particolare, e per certi versi i suoi personaggi possedevano connotati "da cartoon" per quanto erano stilizzati. In tanti, successivamente, si sono ispirati a lui per avere un look "figo" ma in molti non sanno, o non hanno mai realizzato, che Fry di Futurama è modellato su una versione "sfigata" e bonacciona del Dean di Gioventù ribelle, a cominciare dall'abbigliamento. Altra particolarità da fumetto: i nomi dei suoi tre personaggi più famosi (Jim Stark, Cal Trask e Jett Rink) sono simili tra loro -se non anagrammi-, sono tutti formati da otto lettere e finiscono tutti con la lettera K.


A voler essere scaramantici, si potrebbe quasi dire che Dean sia stato "jellato" da diversi colleghi: si dice che i colleghi Sal Mineo, Natalie Wood, Nick Adams e Dick Davalos, una sera a cena a New York, avessero scherzato che se Dean avesse continuato con la sua attitudine spericolata a bordo della sua Porsche, sarebbe sicuramente incorso in qualche incidente. Addirittura Alec Guinness fu profetico: durante le riprese de Il cigno, sir Alec lo apostrofò dicendo "Sbarazzati di quell'auto, o sarai morto in meno di una settimana!", previsione poi tragicamente avveratasi.

A quanto pare, però, James Dean non guidava "a fari spenti nella notte" ma è stato semplicemente lo sfortunato protagonista di un banale incidente. Non stava correndo o inseguendo il pericolo, in quel momento, proprio come successe, due anni fa, a Paul Walker, morto per un incidente automobilistico di cui non aveva colpa. La Failure Analysis Associates di Menlo Park avrebbe, difatti, condotto dei test per verificare la dinamica dei fatti, ricreando nel dettaglio l'incidente e venendo a scoprire che Dean guidava alla velocità di 55 o 56 miglia orarie, ovvero "appena" 88 chilometri l'ora, e sebbene Dean avrebbe potuto rallentare -come raccontato da Rolf Wütherich, che era in macchina con lui e si salvò miracolosamente- gran parte della responsabilità fu di Donald Gene Turnupseed, il giovane che guidava l'auto che gli si parò innanzi invadendo la sua carreggiata.

Considerazione bonus

Se Star Wars fosse stato girato negli anni '50... James Dean sarebbe stato un ottimo Han Solo.

Che voto dai a: Life

Media Voto Utenti
Voti: 1
6
nd