Rubrica Film del mese - Marzo 2015

Passiamo in rassegna i titoli migliori del mese appena trascorso: chi sarà il vincitore del titolo di miglior film? Foxcatcher o Cenerentola? Home - A casa o Focus - Niente è come sembra? Scopriamo insieme chi si merita la corona

Rubrica Film del mese - Marzo 2015
Articolo a cura di

Quello di Marzo è spesso un mese di transizione tra i grandi successi della stagione invernale e le grandi hit del post-Pasqua, e anche quest'anno si è riconfermata la tendenza, soprattutto nel nostro Paese, dove sono arrivati, anche con un po' di ritardo, pochi titoli davvero interessanti, ma soprattutto film che hanno diviso pubblico e critica, come Black or White, The Search, Blackhat, o Chi è senza colpa. E' stato un mese pieno di cinema europeo e d'autore, in ogni caso: da Io sono Mateusz a Suite francese, da Bekas a Una nuova amica. Non sono, comunque, mancate anche delle belle soddisfazioni, conferme e, addirittura, sorprese: l'Italia ha sfornato alcune buone commedie (in particolare La prima volta di mia figlia e Ho ucciso Napoleone), il Cenerentola di Kenneth Branagh si è rivelato più solido del previsto e Home - A casa, da perfetto outsider, ha conquistato tutti con la sua simpatia. In attesa dei grandi exploit al botteghino di aprile (dall'attuale, amatissimo, Fast & Furious 7 allo spettacolare Avengers - Age of Ultron) quale sarà il “film del mese” di marzo 2015? Scopriamolo insieme!

I titoli in lizza

L'ultimo lupo

Il grande Jean-Jacques Annaud, celebre regista francese noto per titoli come Il nome della rosa e Sette anni in Tibet, torna al cinema con L’ultimo lupo, ispirato al best-seller cinese Il totem del lupo. Un’opera che pone a contrasto la potenza delle immagini (presentate anche in stereoscopia in alcuni cinema) con una narrazione non sempre all’altezza della sua controparte visiva e che inficia (anche se non azzerando del tutto) quella che era la portata epica alla base del racconto. Un'opera non perfetta ma molto godibile, sia dal punto di vista "naturalistico" che da quello puramento emozionale.

Ho ucciso Napoleone

L'opera seconda (dopo Amiche da morire, del 2013) di Giorgia Farina è una black comedy tutt’altro che consolatoria, italianissima ma dal taglio internazionale. Al centro dell'intreccio una inedita e vendicativa Micaela Ramazzotti, nei panni di una fredda e cinica ex manager in carriera che vede andare la sua vita a rotoli proprio sul più bello: la vendetta che organizzerà sarà tutta da ridere. Nonostante rischi in parte di perdersi nel corso della fase centrale, Ho ucciso Napoleone manifesta molti più pregi che difetti.

French Connection

Originario di Marsiglia, per il suo secondo lungometraggio da regista Cédric Jimenez propone Jean Dujardin e Gilles Lellouche nei ruoli del giudice Pierre Michel e del boss Gaetan Zampa per dar vita a French Connection, film di malavita che attinge dalla realtà per raccontare di spaccio di droga, giustizia e semina di morti. Jimenez attualizza, con tratti incisivi e funzionali, il genere cinematografico del polar francese: un’operazione confezionata e recitata a dovere che non lascia affatto delusi i fan dei polar e dei gangster movie scorsesiani, ma tirata un po’ troppo per le lunghe e non particolarmente memorabile.

La famiglia Bélier

Eric Lartigau sfrutta un buon cast e una buona idea per realizzare una commedia frizzante che narra di un’identità famigliare peculiare (quella di una famiglia di sordomuti) mostrandone la forza strutturale e i talenti sottesi. La famiglia Bélier parte in sordina, ma cresce soprattutto in prossimità del finale, dove la forza congiunta di musica e affetto sarà risolutrice dell’impasse esistenziale cui si troverà di fronte la brava e talentuosa protagonista Louane Emera. Da notare anche le prove di Karin Viard e François Damiens, rispettivamente nei panni della madre e del padre di Paula.

Focus - Niente è come sembra

Mai titolo di film fu più adatto ed esplicativo quanto Focus - Niente è come sembra. Se siete tra coloro che amano i colpi di scena, che provano gioia nell’essere costantemente spiazzati e si crogiolano piacevolmente nel rimanere totalmente all’oscuro dei fatti (anche se avvengono sconvolgentemente davanti ai nostri occhi), quello di Glenn Ficarra e John Requa è il film perfetto. I due registi hanno costruito una sceneggiatura che non permette allo spettatore di collezionare alcun indizio utile a dipanare da solo il famoso bandolo della matassa, tartassandolo di colpi di scena, cambi di prospettiva, capovolgimenti costanti. Difficile stare dietro a tutto: se da un lato lo stratagemma funziona, dall'altro si dimostra spesso eccessivamente complicato, ma di certo non rovinerà l’esperienza allo spettatore generico che, accompagnato dalle performance ineccepibili di Will Smith e Margot Robbie, riuscirà a godersi pienamente il potenziale di intrattenimento della pellicola.

Lettere di uno sconosciuto

Un melodramma dalle forti tinte emozionali, l'ultimo del Maestro cinese Zhang Yimou, che si concentra sulla profondità del dolore e la forza dell'amore che non vuole morire, pur ostacolato dalla crudele beffa della malattia mentale. Con più di una semplice critica ai tragici effetti della Rivoluzione Culturale, Lettere di uno sconosciuto si adagia a tratti in una quieta staticità, che non inficia comunque la potenza dei sentimenti che emergono straripanti grazie anche alla raffinata bravura, quasi sempre in sottrazione, del trio di intensi protagonisti, tra cui spicca, naturalmente, Gong Li.

The Divergent Series: Insurgent

The Divergent Series: Insurgent porta lo spettatore all’interno della battaglia delle fazioni, mettendolo fin dall’inizio sulla prima linea dello scontro. Molto più dinamico del primo capitolo, Insurgent tiene costantemente viva l’attenzione dello spettatore, ponendolo al centro del caos della vita di Tris e lasciandolo libero di oscillare violentemente tra le insicurezze e scontri, indecisioni e colpi di testa, in un film un film nel quale non si riesce quasi a prendere fiato data la quantità di scene d'azione. Certo, probabilmente pecca di originalità, ma non possiamo di certo farne una colpa al film se, in questo periodo, tutte le storie young adult ci sembrano uguali!

Foxcatcher

In concorso al festival di Cannes 2014, dove è stato accolto con grande attenzione, Foxcatcher presenta la (vera) storia dei fratelli Schultz, campioni olimpici di wrestling, e del loro controverso rapporto con il milionario John du Pont. Con Foxcatcher il regista americano Bennet Miller traccia una parabola inquietante sul mondo ‘estremo’ dello sport, che può tradurre le fragilità umane in un senso della competizione non sana che può far (erroneamente) apparire delle grandi insidie come imperdibili possibilità.

Cenerentola

La Cenerentola di Kenneth Branagh, presentata fuori concorso all'ultimo Festival di Berlino, potrà non essere un miracolo di originalità ma riesce in maniera ottima sotto ogni aspetto, dalle interpretazioni alle scenografie, per non parlare dei magnifici costumi e della sceneggiatura, che si concede qualche interessante libertà ma rimane comunque fedele e rispettosa sia della fiaba originale che della versione disneyana. Gli elementi di un incantesimo di successo creano infatti una trasposizione nuova, a suo modo originale ma mai infedele, che si fregia di un cast d’eccezione e di un reparto tecnico pluripremiato il cui tocco rimane visibile in tutto il film.

Home - A casa

A sorpresa, il film che più ci ha colpiti a marzo 2015 è stato Home - A Casa, una squisita pellicola d'animazione made in DreamWorks capace di far provare allo spettatore un range enorme di emozioni: divertimento, interesse, paura, disperazione, tristezza, ansia, apprensione, gioia. Non importa quanti anni abbiano gli spettatori: la sua semplicità narrativa, costruita attraverso una complessa architettura di elementi perfettamente incastrati tra loro, riesce a conquistarli e farli sentire "a casa". Il film non era certamente la pellicola più attesa dell'anno, complici un character design decisamente particolare e un trailer che lo presenta in modo un po' banale: tuttavia, dategli una possibilità... vi stupirà!