Everycult: Insomnia di Christopher Nolan

L'Everycult di oggi è Insomnia, thriller del 2002 diretto da Christopher Nolan e interpretato da Al Pacino e Robin Williams.

Everycult: Insomnia di Christopher Nolan
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Ancora oggi, a quasi vent'anni dalla sua uscita, Insomnia spicca come un'eccezione nella filmografia di Christopher Nolan. Primo e per adesso solo remake della sua carriera (basato sull'omonimo thriller norvegese del 1997 diretto da Erik Skjoldbjærg), nonché unico caso in cui la sua regia sia stata messa al servizio della sceneggiatura di qualcun altro (Hillary Seitz), all'apparenza potrebbe sembrare il film meno interessante nell'esaminare l'ipertesto del suo autore. Il passo definitivo verso Hollywood (e l'inizio di quella collaborazione con Warner Bros. che oggi pare volgere al termine) dopo un esordio in grado di attirare l'attenzione (Following) e un successo iconoclasta nel circuito indipendente (Memento) sono il tipico follow-up di un artista emergente in cerca di un'identità precisa.
Naturalmente non è così e Insomnia già contiene tutto il cinema di Christopher Nolan che sarebbe arrivato negli anni successivi. Più o meno in profondità si possono trovare i semi di idee sviluppate poi in seguito, dal noir della trilogia di Batman all'ossessione per i sogni di Inception, dalla cementazione del rapporto con il direttore della fotografia Wally Pfister ai buchi neri di Interstellar che, espressamente menzionati in una delle scene finali, in retrospettiva già preludono a interessi preesistenti.
Più di tutto però Insomnia esalta il desiderio del cinema nolaniano di reinventare i generi e stabilisce le sue grandi passioni e ossessioni: il regista Michael Mann, autore per il quale questo thriller sembra una lettera d'amore, e il tema del tempo.

30 giorni di luce

La vicenda si svolge in Alaska, in una cittadina molto chiusa in se stessa popolata da locali o da persone arrivate dal resto del mondo per scappare da qualcosa. Sorge limitrofa ai panorami che Nolan sarebbe tornato a visitare per Batman Begins, solo che il buio tanto caro a Bruce Wayne non è pervenuto: nel paesino di Nightmute la notte non parla per davvero e per sei mesi all'anno il sole non tramonta mai.
La storia è quella di Will Dormer, interpretato dall'Al Pacino star di Michael Mann per eccellenza, come in Heat anche qui ragazzo d'oro della squadra omicidi di Los Angeles e ancora con la coscienza sporca, per qualche questione irrisolta con la Commissione degli Affari Interni che la sceneggiatura a svelamento e il montaggio ingannevole nasconde fino alla fine.
All'inizio però sappiamo che lui e il suo collega Hap Eckhart (lo stesso Martin Donovan rivisto recentemente in Tenet) sono stati spediti in Alaska quasi per punizione.

In una provincia in cui non succede mai niente e i poliziotti al massimo vengono chiamati per placare le risse da bar è spuntato il cadavere di una ragazzina di diciassette anni che qualcuno ha ammazzato di botte prima di lavarla, tagliarle le unghie e buttarla in una discarica in riva a un lago. Insieme a loro lavoreranno al caso praticamente tutti quei tre o quattro poliziotti senza esperienza di stanza al dipartimento, nel quale spicca la perspicace e giovane promessa Ellie Burr (una Hilary Swank pre-Million Dollar Baby). Guarda caso la detective ha una vera passione per Dormer, al punto da aver scritto la propria tesi di laurea su una delle sue indagini più famose.
Come da copione il caso-punizione da risolvere in quattro e quattr'otto diventerà tutt'altro, la situazione prenderà bivi non segnati sulla mappa e Nolan invertirà ruoli e situazioni del poliziesco.

Tardi per ieri, presto per domani

Insomnia gioca sull'attesa dell'incontro delle sue grandi star, il già citato Al Pacino e un Robin Williams glaciale e distaccato in un rarissimo ruolo negativo. Anche qui i due protagonisti saranno destinati a sovrapporsi prima dell'inevitabile scontro, un ribaltamento che Insomnia dai suoi personaggi estende allo sviluppo della narrazione.
Il gioco delle parti tra il detective Will Dormer e lo scrittore Walter Finch - che riecheggerà in The Prestige prima e ne Il cavaliere oscuro poi - è una gara di colpevolezze, e l'immedesimazione del primo nei panni del secondo porta a un paradosso (concetto molto amato da Nolan) che vede il protagonista iniziare a indagare su stesso.

Ellie Burr è l'estensione pura e innocente di Will (sarà il protagonista, quasi a volersi auto-punire, a indirizzare la collega verso la vera risoluzione del caso) mentre Walter è l'esatto contrario. I due uomini condividono uno status di colpevolezza che il personaggio di Al Pacino metterà a fuoco mentre il film proseguirà, mano a mano che l'insonnia attaccherà la sua mente assottigliandone la capacità di giudizio, avvicinandosi al record di ore senza sonno stabilito (guarda caso) dal villain di Robin Williams.
E il tempo è l'altro fattore cardine di Insomnia: una costante presente in ogni film di Nolan, qui non risalta per lo spettatore perché non invade sceneggiatura o montaggio come nella maggior parte delle sue opere, né tantomeno scardina la visione del mondo e la messa in scena come in Tenet.

Similmente a quanto accadrà nella trilogia di Batman, il tempo vive nella psiche del protagonista e lo tormenta sotto forma di ricordi e flash, vecchi segreti e coscienze sporche.
In Insomnia il tempo Nolan lo sottrae dall'equazione, ed escludendolo la sua assenza risalta. Nell'universo niente sottolinea il passaggio del tempo come lo scorrere delle ore e il trasformarsi del giorno nella notte, nel suo inferno personale invece (non va dimenticato che il detective è stato spedito lì per punizione) il protagonista finisce in uno stato di stasi, una bolla in cui è sia costantemente solo che eternamente circondato da estensioni della sua personalità (Walter e Ellie). Una bolla in cui il tempo non passa mai letteralmente, e per uscirne dovrà accettare la sua condizione, perdonarsi se ne è in grado e poi prepararsi ad accettarne le conseguenze.

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