Youtopia, la recensione: Matilda De Angelis fra pornografia, sogni e VR

Berardo Carboni ci trascina in un mondo oscuro fatto di cam girl, realtà virtuali e sentimenti di plastica, fra attualità e intrattenimento.

Youtopia, la recensione: Matilda De Angelis fra pornografia, sogni e VR
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Essere adolescenti nell'era contemporanea è tutt'altro che semplice. Chi è stato bambino e ragazzo fra gli anni '60 e '90 ha conosciuto le gioie dell'uscire di casa al mattino e tornare lercio soltanto a sera, con il pallone nello zaino o il serbatoio del motorino completamente a secco. Senza telefoni e con poche regole. Oggi le cose sono profondamente cambiate, chi è nato dopo il 2000 è praticamente cresciuto con smartphone e tablet fra le mani, in un mondo ovattato che ha abbandonato la strada e l'avventura in favore dei computer, delle chat e delle console.
Parliamo di una generazione "digitale" priva di punti di riferimento nel mondo reale ma perfettamente a suo agio nella realtà virtuale, un'atmosfera protetta in cui essere qualsiasi cosa e dare sfogo ai più istintivi desideri. Lo sa bene Matilde, una ragazza di 18 anni che ha trovato in Youtopia - un mondo virtuale abitato da avatar e creature fantastiche - la sua perfetta dimensione. Una volta connessa, tutti i problemi del mondo reale si dissolvono, diventano polvere spazzata via dal vento, il vero problema è quando si torna a vivere e non si può scappare da nessuna parte.

Cruda attualità

La situazione familiare di Matilde non è, effettivamente, delle migliori: il padre è andato via abbandonando madre, suocera e figlia, che oggi non godono di una situazione economica sufficiente. È proprio questo che spinge la giovane protagonista a diventare una cam girl, una di quelle ragazze che si spogliano per soldi davanti a una webcam. Quello che sarebbe un sacrilegio per molti, per la generazione di Matilde è quasi normale, all'ordine del giorno, un lavoro come un altro per guadagnare velocemente e con il minimo sforzo - e purtroppo questo non deriva dalla fantasia degli autori della sceneggiatura Berardo Carboni, Aliosha Massine, Marco Berardi, Marco Greganti, Dino Giarrusso ma dalla mera attualità. Matilde diventa così simbolo di un'intera generazione inaridita, senza emozioni, capace persino di mettere in vendita la propria verginità pur di ipotecare il futuro. Il regista Berardo Carboni ci porta così in un mondo brutale, moralmente e psicologicamente violento, che ruota attorno a una ragazza che vive la sua vita nelle quattro mura della sua stanza. Il suo lavoro è danzare sensualmente davanti a una camera, mentre tutti i sentimenti positivi, i sogni e i desideri sono conservati all'interno di Youtopia, dove fra l'altro incontra persino il suo primo grande amore (rigorosamente digitale). Necessità di uscire all'esterno? Meno di zero.

Forte come il vento

Temi di un certo peso e assolutamente attuali, che in 92 minuti raccontano non soltanto di una giovane generazione allo sbando, anche di padri e madri incapaci in passato di costruire qualcosa di serio per il futuro dei figli, arrivati così a un presente oscuro e precario. Non tutto è perduto però, come racconta fra le righe un agrodolce finale, durante il quale la giovane Matilde esce finalmente dal suo bozzolo ed esterna i suoi sentimenti positivi al mondo reale. Non uno spoiler, perché ciò che conta in Youtopia è ciò che accade nel mezzo, è affrontare il percorso che ci porta dal prologo alle battute finali. Ma è soprattutto lasciarsi prendere per mano da una giovane attrice come Matilda De Angelis che quasi da sola, sulle sue fragili spalle, sostiene tutto il peso di un film impegnato, con ambizioni autoriali, crudo e violento dal punto di vista psicologico. Per interpretare la sua Matilde ha dovuto imparare a danzare davanti a una webcam e a non provare emozioni a scoprire il seno. Del suo talento del resto ci eravamo già accorti in Veloce Come il Vento accanto a Stefano Accorsi, oggi però la giovane Matilda è ancora più matura e procede a passi svelti verso una granitica carriera - e non sorprenderebbe più di tanto vederla presto fuggire all'estero grazie all'ottimo inglese che parla.

Generazioni allo sbando (?)

Con lei troviamo figure di contorno che hanno completamente perso la rotta, pensiamo a Donatella Finocchiaro che interpreta una donna senza ambizioni, abbandonata a se stessa, che rischia di imitare la figlia pur di racimolare qualche soldo. Così anche un Alessandro Haber viscido e con pochi scrupoli nei panni di un farmacista perverso, in crisi con la moglie e attirato dalla pornografia online e dalle prostitute. Da segnalare la partecipazione di Antoine-Olivier Pilon, il biondo protagonista di Mommy di Xavier Dolan, che presta la sua voce all'avatar di Hiro nel mondo virtuale. Un cast che sicuramente funziona ed è ben diretto, a Youtopia però manca qualcosa: un'impronta forte, un carattere ben preciso, un ritmo incalzante, un filo comune che leghi con forza le varie scene.
È molto interessante il lavoro fatto da Berardo Carboni sulla realtà virtuale, sui mondi digitali, oltre ovviamente allo studio documentaristico rispetto al fenomeno delle cam girl. La regia di Youtopia però non riesce ad affabulare come avrebbe dovuto, legando con empatia assoluta il pubblico e la giovane protagonista. Ci ritroviamo invece davanti a una narrazione fredda, distaccata dalle emozioni, che magari descrive in modo perfetto l'arido mondo in cui vive Matilde, ma che tiene in disparte lo spettatore - che rischia così di perdere attenzione e interesse.

Youtopia Youtopia pone i riflettori sulla questione spinosa delle cam girl, ragazze che si spogliano davanti a una webcam per soldi, per raccontare in modo più ampio un mondo in crisi. Un mondo fatto di padri e madri incapaci e di figli aridi ma sognanti. La giovane Matilde (Matilda De Angelis) deve infatti attraversare un violento purgatorio prima di avere un assaggio di paradiso, liberando desideri e ambizioni. Oltre l'attualità, incappiamo in un film freddo, distaccato, che quasi tiene in disparte lo spettatore senza mai coinvolgerlo per davvero. Un peccato, al netto dell'ottimo cast e di una De Angelis sempre più matura, affascinante e padrona della scena.

5.5

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