Recensione Young Detective Dee - Rise of the sea dragon

Al Festival di Roma arriva il prequel di Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma

Recensione Young Detective Dee - Rise of the sea dragon
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Fu nel 2010, presso la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, che abbiamo avuto modo di assistere per la prima volta a Detective Dee and the mystery of phantom flame, che, distribuito l’anno successivo dalle nostre parti con il titolo Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma, vide l’Andy Lau della trilogia noir Infernal affairs nei panni di Di Renjie, nominato nel 690 d.C. Giudice supremo dell’impero di Wu Zetian, prima donna imperatrice della Cina, decisa a risolvere misteriosi casi di autocombustione in pubblico e altre sciagure varie che minacciavano la sua ascesa.
Onorevole magistrato realmente esistito e protagonista di una serie di romanzi polizieschi firmati da Robert van Gulik, scrittore, diplomatico, orientalista e musicista olandese, un personaggio che, dopo quel non disprezzabile, atipico mix di giallo, commedia, wuxiapian a tinte fantasy e riflessione politica, torna in azione in questo Di Renjie: Shen du long wang (come è conosciuto in patria il film), diretto come il lungometraggio precedente dal George Lucas di Hong Kong Tsui Hark (regista di Seven swords e produttore di The killer di John Woo, per intenderci), ma del quale non è una continuazione, bensì un prequel in tre dimensioni.

Parola del regista

Personaggio di cui Hark spiega così le motivazioni che lo hanno portato a decidere di trasferirlo su pellicola: “Voglio rendere Detective Dee un investigatore conosciuto in tutto il mondo. E voglio che tutti sappiano che è l’antesignano di Sherlock Holmes. Nella storia del cinema cinese, sono pochi gli eroi d’azione comparsi sul grande schermo. Al cinema Dee è apparso soltanto nel film Xue jian hua ping (Blood stains on the screen) di Zhang Qicang, del 1986, interpretato dall’attore cinese Sun Zhongliang. Ho deciso di sviluppare una nuova figura di eroe d’azione reinventando Detective Dee, rendendolo più attraente per un pubblico moderno. Dee è ispirato a un personaggio storico reale, vissuto nella Cina del settimo secolo, che non corrispondeva esattamente all'immagine attuale dell’eroe d’azione. È un uomo del Rinascimento che opera al vertice della civiltà cinese nell'era della Dinastia Tang. Anche se nel film non è ritratto come un uomo perfetto - per esempio non sa nuotare - Dee è bello, sicuro di sé, intelligente, carismatico, cosmopolita, intraprendente, geniale, totalmente padrone delle sue emozioni e dotato di un diabolico senso dell’umorismo”.

Raiders of the lost Hark

In questo caso, al posto del citato Lau è Mark Chao a concedere anima e corpo al giovane Di Renjie, giunto nella capitale imperiale con l'intenzione di diventare un magistrato, mentre l’imperatrice Wu Zetian alias Carina Lau, agli albori del suo regno, invia ad indagare su un minaccioso mostro marino il capitano delle guardie Yuchi, con le fattezze dello William Feng di Tai Chi 0. Lo stesso Yuchi che, prima ritrovatosi a combattere - per una coincidenza fortuita - insieme al protagonista la creatura quando essa attacca il corteo cerimoniale per il sacrificio della bellissima cortigiana Yin, ovvero Angelababy, lo fa in seguito imprigionare, in quanto sospettoso nei suoi confronti. Ma Di Renjie riesce a fuggire ed a scoprire che le caste più alte della società, tra cui lo stesso imperatore, bevono regolarmente un tè con ogni probabilità velenoso prodotto dalla famosa casa di un pretendente di Yin scomparso da mesi in maniera misteriosa.

Sfide (T)sui mari

E, senza perdere tempo, le oltre due ore e dieci di visione non mancano di sfoderare intrattenimento ad alto budget già a partire dal prologo, tramite una sequenza con le navi che lascia immediatamente constatare la lodevole fattura del 3D.
Un 3D che, man mano che i fotogrammi avanzano, viene adeguatamente sfruttato sia per valorizzare la profondità delle splendide immagini che per conferire l’effetto di rilievo all’infinità di armi roteanti e oggetti assortiti lanciati di volta in volta verso la macchina da presa.
Del resto, come già era avvenuto in Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma, non è certo il movimento a risultare assente nel corso di questo antefatto, caratterizzato da effetti digitali decisamente più convincenti di quelli altalenanti usati nel capostipite e rispetto al quale non appare guardabile e nulla più, ma decisamente coinvolgente e ricco di interessanti trovate.
Del resto, se già lì, pur tornando in parte alla memoria il look generale di Storie di fantasmi cinesi di Ching Siu-Tung (non a caso prodotto da Hark), non faticavano a emergere determinate similitudini con la serie Pirati dei Caraibi, qui, complice la presenza del drago marino, che fa bella mostra di sé soprattutto durante la parte finale del film, esse sembrano essere ancora più avvertibili.
Anche se, intendiamoci, i momenti ambientati in mare non rappresentano l’essenza dell’operazione, abilmente gestita da Hark privilegiando più del solito l’azione a suon di splendide coreografie di combattimento e tirando in ballo anche uno scontro eseguito dai personaggi appesi alle funi.
Senza dimenticare il consueto umorismo di taglio orientale (tra l’altro, qui abbiamo addirittura urina da bere come antidoto!) e uno sciame d’api realizzato in digitale... fino a un’ultima situazione posta durante i titoli di coda.

Young Detective Dee - Rise of the sea dragon Se nel 2010 il prolifico produttore e regista di Hong Kong Tsui Hark aveva confezionato un movimentato ma semplicemente guardabile miscuglio di giallo, commedia, wuxiapian a tinte fantasy e riflessione politica tramite Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma, che prese le mosse dalla figura dell’onorevole magistrato Dee, realmente esistito e protagonista di una serie di romanzi polizieschi scritti dall’olandese Robert van Gulik, in questo caso realizza un prequel della pellicola usufruendo di un 3D di pregevole fattura e sostituendone il protagonista Andy Lau con Mark Chao. Prequel che non manca affatto di azione e divertimento abilmente giostrati tra splendide coreografie di combattimento e abbondanza di effetti speciali, risultando decisamente più spettacolare e coinvolgente del comunque non disprezzabile capostipite.

7

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