Recensione You're Next

Adam Wingard presenta un horror a metà tra il moderno 'home invasion' e i classici splatter anni '80

Recensione You're Next
Articolo a cura di

Tutt’altro che ignorato dal pubblico, il sottogenere dell’horror thriller denominato “home invasion” sembra aver trovato all’inizio del terzo millennio non poco spazio sugli schermi cinematografici.
Potremmo citare il sottovalutato gioiellino franco-rumeno Them (2006), concepito a quattro mani da David Moreau e Xavier Palud, e il suo non dichiarato rifacimento a stelle e strisce The strangers (2008), diretto da Bryan Bertino e con protagonista la Liv Tyler della trilogia Il Signore degli Anelli.
Ma di esempi su celluloide - tra i quali potrebbe essere inserito anche La verità nascosta (2011), co-produzione tra Colombia e Spagna firmata da Andrés Baiz - ne abbiamo avuti molti altri e di ogni nazionalità, tanto che il cineasta Adam Wingard, autore della storia d’amore di un serial killer A horrible way to die (2010), sembra aver deciso di realizzarne uno proprio durante il montaggio del suo film.
Infatti, racconta: “Ero in Alabama, quella zona è un po’ terra di nessuno; in zone come quella sei completamente isolato e ti viene paura che qualcuno irrompa in casa all’improvviso. Inutile chiamare la polizia, non farebbe in tempo ad arrivare. Insomma, devi fare affidamento solo su te stesso e il pensiero di dover accettare questa responsabilità fa paura. Negli ultimi mesi, i film che avevo apprezzato di più erano proprio film home invasion. Quando ho rivisto Scream - quasi per caso su Netflix - mi sono ricordato di quanto mi fosse piaciuta la scena iniziale e di quanto fosse ben costruita, divertente ed incredibilmente paurosa”.

Sarai il prossimo?

Quindi, ispirato dalle proprie abitudini cinefile ed impaurito al pensiero che qualcuno potesse introdursi nella sua casa, Wingard ha cominciato a pensare alla realizzazione di quello che, con il contributo dello sceneggiatore e collaboratore Simon Barrett, si è trasformato in You’re next, comprendente nel cast, tra gli altri, la Barbara Crampton che i fan del genere ricorderanno per aver preso parte ai cult di Stuart Gordon Re-Animator (1985) e From beyond - Terrore dall’ignoto (1986).
La bionda attrice nota anche per la sua partecipazione alla soap opera Beautiful veste i panni di Aubrey Davison, la quale, insieme al marito Paul alias RobLibera uscitaMoran, per festeggiare il proprio anniversario di matrimonio decide di raggruppare i quattro figli e altre care persone in una vecchia casa di villeggiatura.
Situazione che, nel coinvolgere anche la Sharni Winson di Shark 3D (2012) e il Ti West regista dello zombie movie The roost - La tana (2005) e di Cabin fever 2: Spring fever (2009), rappresenta, ovviamente, soltanto il pretesto per poter mettere in scena il gruppetto di persone da trasformare in potenziale carne da macello, sebbene lo sceneggiatore tenga a precisare che non era loro interesse realizzare uno slasher: “Per carità, è un genere cinematografico di tutto rispetto, che ha tanti aspetti positivi, ma il nostro obiettivo era realizzare un film home invasion con una trama, partendo da un’idea ben precisa: cosa succede quando una famiglia si ritrova dopo tanto tempo e, oltre ai problemi e ai contrasti che scaturiscono da questo incontro, degli estranei attaccano dall’esterno?”.

Strangers... in the night

Eppure, a partire dal fatto che, una volta presentati i diversi personaggi, si comincia subito con la mattanza attuata da un manipolo di misteriosi individui mascherati, non appare molto distante dal filone che ha dato notorietà a Jason Voorhees e Michael Myers quello che, inizialmente accostabile a La notte del giudizio (2013) di James DeMonaco, risulta decisamente più vicino al succitato lungometraggio di Bertino.
You’re next, però, in mezzo a sgozzamenti, asce conficcate nel cranio e frecce sparate con balestre, non lascia affatto a desiderare per quanto riguarda splatter e cruda violenza, man mano che la motivazione del massacro viene allo scoperto.
Motivazione di cui, in realtà, poco ci importa, in quanto lo spettacolo che scorre sullo schermo, complici inverosimili reazioni che sembrano sfiorare la comicità involontaria, è talmente fuori di testa che difficilmente lascia capire se abbiamo davanti un già cult del genere o un’operazione non riuscita.
Soltanto una volta approdati a momenti come quello in cui una vittima si ritrova la testa fagocitata da un frullatore arriviamo ad avvertire il sapore delle folli, sanguinolente produzioni che, relegate negli anni Settanta e Ottanta ad un certo sottobosco underground dei filmmaker armati di pochi mezzi e molta perversa fantasia, sembrano oggi, invece, aver invaso anche l’universo della cinematografia rivolta alle grandi platee.
E, almeno per quanto riguarda coloro che, appunto, sono cresciuti andando alla ricerca di poco celebrati lavori pseudo-amatoriali ingenuamente traboccanti liquido rosso e frattaglie, basta questo a consigliare la visione del tecnicamente valido elaborato di Wingard.
Al contrario, per tutti coloro che in sala si sono recati sempre e solo per assistere a edulcorati blockbuster dispensatori di elaborati effetti digitali e buoni sentimenti, potrebbe rivelarsi un titolo da evitare.

You're Next Si comincia alla maniera di un thriller home invasion alla The strangers (2008), ma si finisce presto fagocitati in un tripudio di splatter e violenza proto-slasher. Un tripudio talmente fuori di testa da lasciar tranquillamente intendere che quella che sembra comicità involontaria altro non è che un indispensabile ingrediente atto ad accentuare la follia generale dell’insieme. Un’operazione decisamente difficile da giudicare, in quanto da un lato spinge a pensare a un capolavoro del genere, dall’altro a una sonora fregatura; però una cosa è certa: se siete amanti dell’exploitation su celluloide a suon di spargimento di cadaveri, il movimento non manca affatto e il divertimento è assicurato... tanto che, alla fine, viene anche voglia di ignorare la motivazione degli omicidi.

6.5

Che voto dai a: You're Next

Media Voto Utenti
Voti: 4
7
nd