Recensione Yellow Hair

Eros e tanatos in un dramma erotico brutale e scioccante

Recensione Yellow Hair
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Yu-na (Lee Jae-eun) e Sang-hee (Kim Ki-yeon), sono due amiche inseparabili che vivono assieme in un vecchio capannone in affitto. Entrambe amano andare in discoteca e per distinguersi dalla massa hanno scelto di tingersi i capelli di un giallo acceso. Una sera incontrano in un locale un uomo solitario e abbattutto, Yeong-kyu (Kim Hyeon-cheol), e decidono di portarlo a casa con loro. Yu-na finisce per innamorarsi seriamente di lui, ma questo non impedisce anche a Sang-hee di avervi rapporti sessuali, determinando a conti fatti un vero e proprio rapporto a tre. Ma quando Yeong-kyu si riavvicina alla sua ex-fidanzata, la morbosa gelosia delle due ragazze diventerà pericolosa...
Continua la rassegna erotica al Florence Korea Film Fest con uno dei casi più controversi e recenti di censura nel paese coreano. Yellow Hair, uscito nel 1999, è infatti stato al centro di molte polemiche, diventando il primo film a esser respinto per intero dal Korean Performing Arts Promotion Committee (KPAPC), l'organizzazione atta alla certificazione delle pellicole. Dopo diverse vicissitudini, il film di Kim Yu-min ottenne infine il via libera (sforbiciato di alcune scene), ottenendo anche un buon successo, tale da generare un sequel due anni dopo diretto dallo stesso regista.

Giallo eros

Yellow Hair, pur concentrando buona parte del suo minutaggio sulla componente erotica, non naif nè edulcorata, ma selvaggia e carnale, ha un grande merito e ciò la sua completa follia che lo trascende da pellicola di genere. Un film che rompe gli schemi, che è capace di mostrare il lento e inesorabile morbo della gelosia che si fa strada nella psiche della giovane Yu-na, tale da dare il via a inusitati atti di violenza, finale incluso. Un'ottima caratterizzazione delle due protagoniste principali, in primis proprio la figura della ragazza "tradita", interpretata con rude intensità dalla bella Lee Jae-eun (Natural City), vincitrice per la sua performance  ai Blue Dragon Awards e ai Grand Bell Awards come miglior attrice esordiente, che mostra due ragazze allo sbando, incapaci di costruirsi una propria vita che non sia fondata sul sesso e lo sballo. Un sotto-mondo della gioventù corena, metafora di un inaridimento degli affetti, verso la società ma soprattutto verso sé stessi, raccontato con una certa lucidità attraverso l'eterno conflitto/simbiosi tra eros e tanatos, con una narrazione che procede sempre più cupa e glaciale, fino allo scioccante finale, con tanto di breve scena saffica su un tavolo da biliardo sporco di sangue. Due personaggi abbandonati al loro destino, due giovani private degli ideali e dei sogni che si ritrovano assassine solitarie in un diabolico gioco di piacere e morte.

Yellow Hair Crudo, sia nelle scene di stampo puramente erotico, sia negli improvvisi e brutali scatti di violenza. Yellow Hair è un ritratto spietato di un sottobosco della gioventù coreana, narrato attraverso la storia di due giovani amiche / amanti ossessionate dal sesso e dalla gelosia. Di impatto la prova della coppia di protagoniste, soprattutto la feralmente sensuale Lee Jae-eun.

6.5

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