Wolf Hunter Recensione: un horror che va al sodo

Una famiglia che vive isolata nei boschi si trova alle prese con un feroce lupo, ma ben presto dovrà affrontare qualcosa di molto più pericoloso.

Wolf Hunter Recensione: un horror che va al sodo
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Una vita fuori dal mondo quella di Joseph e Anne Mersault, marito e moglie che hanno scelto di abitare in una casa di montagna isolata nella foresta, distante chilometri e chilometri dalla prima cittadina, senza inoltre che le autorità municipali ne siano a conoscenza. Una scelta drastica della quale ha fatto le spese anche la figlia della coppia, Renee, tredicenne che ha vissuto un'infanzia e una pre-adolescenza completamente diversa da quella delle sue coetanee.

In Wolf Hunter la decisione assai egoistica dai genitori costringe i protagonisti ad affrontare l'ennesima insidia, quando un inverno più rigido del previsto mette a serio rischio il loro orto e la caccia agli animali selvatici diventa sempre più difficile. La famiglia si guadagna da vivere proprio vendendo pellicce, e senza materia prima a disposizione le finanze iniziano a scarseggiare sempre di più. Il ritorno di un feroce lupo che si aggira tra i boschi complica ulteriormente le cose, ma non sarà il solo pericolo dal quale i Mersault dovranno difendersi...

Wolf Hunter: quella casa in fondo al bosco

Un film che vive di sussulti e che sfrutta l'idonea ambientazione per nascondere un'insidia dietro ogni angolo, con le immerse potenzialità tensive date dalla fitta boscaglia che amplificano l'anima di genere con soluzioni accattivanti e originali, innescando inoltre suggestioni mystery che guardano ad un certo folk-horror. Come si scoprirà in Wolf Hunter - in onda in prima tv stasera alle 21.15 su RAI4 - il male qui si fa molto più terreno ma non per questo meno spaventoso e l'esplosione gore del sadico epilogo spiazza un pubblico che si aspettava forse un'altra conclusione.

Quel sussulto di violenza posto a chiusura arriva infatti dopo un'ora e mezza soprattutto d'atmosfera, che cresceva progressivamente nello scorrere dei minuti con un'intelligente gestione dei personaggi principali: se in un certo momento sovvengono vaghi aliti introspettivi, con un momento in cui "tutti mentono" per un motivo o per l'altro con conseguenze di diverso spessore, ben presto è un'anima più spietata a far la sua comparsa, tra cadaveri che vengono misteriosamente rinvenuti nella foresta e colpi di scena che ribaltano le dinamiche base.

La caccia è aperta

Il titolo originale era un più incisivo Hunter Hunter, idoneo in quanto il lupo è soltanto apparentemente la nemesi principale (non come avevamo visto nella recensione di Beast), ma si comprende pian piano come la sceneggiatura intenda esplorare altre svolte narrative e ancora una volta sia l'uomo il più pericoloso e crudele dei predatori, con la natura a giocare il ruolo di silente e implacabile osservatrice. Un film che va al sodo, non si perde in inutili divagazioni di sorta, siano queste più affini a gratuità che giocano con gli archetipi del filone o a divagazioni drammatiche fine a se stesse: Wolf Hunter è piacevolmente essenziale e non ha ambizioni altre che raccontare una storia selvaggia in un contesto altrettanto selvaggio, dove la civiltà è lontana miglia e miglia.

Non è un caso che proprio nelle fasi iniziali la moglie insinui dubbi e manifesti la volontà di comprare una casa in città, soprattutto per il bene della figlia, andando però incontro al muro di un padre / padrone, ormai troppo abituato a vivere allo stato brado per far ritorno nella società.

Un errore di valutazione che la famiglia si troverà a pagare inesorabilmente sulla propria pelle e alle più estreme conseguenze, laddove le trappole per catturare gli animali nella foresta sono elemento metaforico per esprimere gabbie assai più profonde nell'animo umano, con la sola figura della piccola Renee che sembra vittima (in)consapevole di eventi sempre più lugubri e macabri. Fino a quell'epilogo, che chiude il cerchio in modo brutale e riconsegna l'essere umano a tutti i suoi limiti, nel suo voler vivere contro natura proprio nel cuore della natura stessa. Per altri horror in arrivo, leggete il nostro speciale sugli horror più attesi del 2023.

Wolf Hunter Una famiglia - madre, padre e figlia tredicenne - vive in una casa di montagna isolata nel bosco, molto lontana dalla cittadina più vicina. Quando un lupo fa il suo ritorno nei boschi circostanti la situazione prende una piega imprevista e l'animale non sarà il solo pericolo dal quale i protagonisti dovranno difendersi. Wolf Hunter è un film crudo e crudele nel suo assunto finale, con una resa dei conti che non si dimentica e chiude in maniera estrema e violenta un racconto che nel precedente minutaggio giocava sull'affascinante atmosfera data dalla suggestiva ambientazione, quella natura selvaggia dove i personaggi hanno deciso di isolarsi dal mondo esterno, tra scelte egoistiche e una crescente voglia di normalità che ora deflagrano inesorabilmente. Ma quando il male esplode in tutta la sua furia, non sarà il feroce canide a serrare i suoi denti affilati ma ancora una volta l'essere umano a mostrarsi quale il più temibile di tutti i predatori, istinto vendicativo annesso.

7

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