Wildfire: recensione del film di Cathy Brady con la compianta Nika McGuigan

Due sorelle, tormentate dal fantasma della madre defunta, devono fare i conti con i ricordi contrastanti del proprio passato.

Wildfire: recensione del film di Cathy Brady con la compianta Nika McGuigan
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Dopo il documentario fuori concorso Gunda e lo straordinario horror The Dark and the Wicked per la sezione Stanze di Rol, si entra nel vivo del concorso ufficiale della 38esima edizione del Torino Film Festival con Wildfire, opera prima della regista nord-irlandese Cathy Brady con protagoniste Nora-Jane Boone e la compianta Nika McGuigan, scomparsa per malattia poco dopo la fine delle riprese.
Pieno di cose da dire sul proprio Paese e le persone che lo abitano, il film in circa ottanta minuti riesce a mantenere un fare enigmatico e simbolista che appassiona e intriga in una vicenda molto umana, senza mai lasciarla alle grinfie del melodramma spicciolo.
Molto centrato sulle prove attoriali, con la Boone e la O'Rourke mattatrici dalla prima all'ultima scena, separatamente o in coppia (punto saliente una sequenza di ballo molesta e aggressiva, che quasi simula più o meno intenzionalmente un focoso ed equivoco rapporto incestuoso), il film è uno studio psicologico e sociale intimista e sorprendente, preso un po' tra i gilet da lavoro tipici del cinema di Ken Loach e gli onirici cappotti rossi di Nicolas Roeg.
Non raggiunge i due estremi né in un senso né nell'altro, ma forse il vero obiettivo sta nel tentativo di creare un mix che sorprenda e spiazzi, e in questo senso possiamo applaudirlo come più che riuscito.

Madri assenti e figli perduti

I filmati di repertorio sull'Irlanda che aprono il film e le riprese amatoriali del passato delle protagoniste che precedono i titoli di coda hanno lo scopo preciso di tendere definitivamente il filo conduttore che intreccia gli snodi principali di Wildfire: l'Irlanda e la famiglia, entrambe spaccate e forse definitivamente perdute.
La storia è quella di Kelly e Lauren, due sorelle tremendamente unite rimaste lontane per un anno dopo che la prima era sparita nel nulla.
Tornata all'improvviso nella sua vita dopo che Lauren per mesi aveva iniziato a darla per morta, Kelly riallaccia subito il rapporto con la sua parente più prossima, che farebbe di tutto per lei purché non vada più via.
Ma Kelly è impegnativa, molti in città non si farebbero (e non si fanno) scrupoli a usare il termine "pazza", eppure Lauren si schiera con lei a prescindere, a costo di compromettere le sue amicizie, il suo lavoro, perfino il suo matrimonio e il rapporto con Veronica, la loro unica zia (interpreta dalla Kate Dickie de Il Trono di Spade).

Questo perché le due sorelle sono legate da una tragedia che le ha unite indissolubilmente da bambine: la morte della madre Karen (Toni O'Rourke), che aleggia tra loro come uno spettro.
A tormentarle soprattutto la vaghezza dei ricordi contrastanti del giorno in cui morì, le dicerie su un possibile suicidio, le leggende su una follia cieca... la stessa che la gente del posto addita a Kelly, forse per via della sua somiglianza fisica e caratteriale con la madre.

Quello di Cathy Brady è un dramma con venature gotiche sofisticato e sottile, associa con maestria le due sorelle al centro del racconto alle due Irlande, anche loro tormentate da una violenza sia passata che presente e da fantasmi che non se ne sono mai andati, mentre la temuta Brexit minaccia di rinfocolare quelle destabilizzanti divisioni sociali e politiche mai sopite del tutto.
Tra incontri fortuiti nei bar con ex terroristi dell'IRA, ricordi di incendi notturni e lupi come spiriti-guida, Wildfire riesce a raccontare i suoi personaggi, il contesto in cui si muovono, se stesso e le sue intenzioni senza scadere mai nel didascalico né nel pedagogico.
Ha a cuore la parabola delle protagoniste - sempre più vicine e uguali, una trasformazione scandita anche dal colore dei vestiti che indossano - ed è da loro che parte per dipingere un affresco molto più ampio e dettagliato.
Solo superficialmente un film sull'elaborazione del lutto, animato in profondità da un tormento interiore che sembra essere di un intero Paese.

Wildfire Pieno di cose da dire sul proprio Paese e le persone che lo abitano, Wildfire è un dramma con venature gotiche sofisticato e sottile che preferisce un fare enigmatico e simbolista per una vicenda molto umana, che non scade mai nel melodramma spiccio, anzi appassiona e intriga. La storia di due sorelle tormentate dalla morte della madre, avvenuta anni prima, e del progressivo mutamento della quotidianità di una protagonista a causa della seconda, è uno spunto di riflessione su una nazione eternamente divisa, piena di contraddizioni e forse irrecuperabile.

7.5

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