Recensione When a Wolf Falls in Love with a Sheep

Dopo che la sua ragazza l'ha abbandonato, il giovane Tung (Ko Chen-Tung) non si è perso nell'idea dell'abbandono, e si mette a cercare la sua ex fidanzata. Trova lavoro in una copisteria, consegnando documenti nelle zone circostanti e sperando di rivederla. Una delle sue tappe giornaliere è in una scuola, dove conosce la bella e stralunata Yang (Jian Man-Shu), anch'essa lasciata da poco dal suo ex compagno. Un giorno Tung nota che tra i fogli d'esame che deve fotocopiare, ce n'è sempre uno con una buffa pecorella, disegnata in pose sempre differenti. Per gioco inizia a disegnarvi accanto un lupo, che dialoga in qualche modo con la pecora, e decide di mandare in stampa i quiz in quel modo. Subito i due animali diventano delle vere e proprie celebrità tra i giovani, e si configurano anche come mezzo di comunicazione tra Tung e Yang (autrice del disegno della pecorella), forse pronti a incominciare insieme un nuovo percorso della loro vita...

Un giorno per caso...

Hou Chi-jan si conferma come regista tra i più dotati del nuovo cinema taiwanese. Già col suo esordio, il toccante One Day del 2010, era riuscito a raccontare una romantica love story usando una narrazione dalle influenze fantastiche, con viaggi onirici e temporali di grande fascino, che riusciva a entrare con profondità nelle emozioni dell'adolescenza. Due anni dopo, con questo When a Wolf Falls in Love with a Sheep (grande successo ai botteghini in patria), torna nuovamente a raccontare una storia d'amore, questa volta più terrena e virata sulla commedia, centrando anche questa volta il bersaglio.

Attenti al lupo

When a Wolf Falls in Love with a Sheep è una di quelle rare pellicole che riescono a mettere di buon umore grazie alla propria sincera genuinità. Pur ancorandosi infatti ai classici leit motiv del genere, il regista dimostra delle sicure doti registiche che gli permettono di giocare con le immagini, dosando con sapienza degli effetti speciali praticamente invisibili in un contesto sicuramente reale ma pregno di quella magia che può regalare la nascita di un amore. Ed ecco così che in alcune scene velocizzate gli ambienti cambiano rapidamente forma, in una sorta di semi-stop motion in carne ed ossa, o il giovane protagonista si trova a trascorrere alcuni giorni in diversi secondi con un impatto visivo davvero affascinante. Geniale anche l'uso del disegno, che offre alcuni dei momenti più simpatici della pellicola grazie alla buffa rappresentazione dei due animali "alter ego" degli innamorati in divenire. Dialoghi ispirati, figure di contorno di indubbio fascino (il misterioso prete che di notte si trasforma in venditore di noodles, il proprietario della copisteria dove lavora Tung, un incapucciato cuoco di ramen), e alcune scene in grado di emozionare per la loro semplice spettacolarità (la pioggia di migliaia di aeroplanini di carta nella notte farà storia) rendono la visione sempre originale e accattivante, non disdegnando anche un agrodolce sapore malinconico su quello che era e che non sarà più. "Prova a contare fino a 100, e se la persona che ami non ti apparirà alla vista, vuol dire che se n'è andata per sempre" è la frase ricorrente della bella Yang, e che da il senso al motore del film e alla maggioranza delle relazioni d'amore. Perfetta la simbiosi che si crea tra i due protagonisti, belli e simpatici, interpretati dal Ko-che Tung del cult You are the apple of my eye (per il quale è stato nominato miglior attore emergente nel 2011 ai Golden Horse Awards)  e da Man-shu Chien, proveniente dal mondo televisivo e cui il look dal capello corto ne esalta ancora maggiormente la contagiosa freschezza.