Recensione What Women Want

Andy Lau e Gong Li al posto di Mel Gibson ed Helen Hunt per un remake made in China

Recensione What Women Want
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E' ormai solito osservare il copioso numero di remake hollywoodiani di opere orientali (spesso horror, ma non solo) che invadono le sale o le uscite home video. Meno diffuso è invece il passaggio inverso, ma negli ultimi tempi pare sia una tendenza che sta prendendo pericolosamente piede anche nei mercati del profondo est. Ci troviamo perciò qui a parlare di What Women Want, con tanto di marchio Made in China. Se il film del 2000 di Nancy Meyers con protagonisti Mel Gibson ed Helen Hunt, se non proprio cult, si può comunque fregiare del titolo di film spaccabotteghini, tocca ora al regista cinese Daming Chen ripetere l'operazione con due divi altrettanto d'eccezione come Andy Lau e Gong Li.

Entrare nella testa delle donne

Sun Zi Gang (Andy Lau) è il direttore creativo di una nota agenzia pubblicitaria. E' divorziato, ha una figlia adolescente ed è un incallito sciupafemmine. Quando a lavoro gli viene affiancata la determinata Li Yi-Long (Gong Li), Sun la vede come un pericolo per il suo successo. La donna ha intenzione di lanciare una nuova campagna pubblicitaria per il pubblico femminile, e sprona i suoi colleghi maschi a sentirsi donne per capire veramente cosa vuole il gentil sesso. Durante questo bizzarro esperimento femmineo, Sun finisce per cadere nella vasca insieme ad un congegno elettronico. Al risveglio, incredibilmente, scopre di avere il potere di sentire i pensieri delle donne. Inizialmente, oltre a servirsene per aumentare le sue conquiste femminili, lo usa per rubare le idee a Li, finendo però col tempo per innamorarsene.

Questa l'ho già vista...

Chi ha visto l'originale, rivivrà molte situazione famigliari. Chen Daming finisce per copiare in più di un'occasione praticamente pari passo diverse sequenze dell'originale, cambiando soltanto i luoghi e gli attori. What Women Want 2011 non a caso sembra ogni minuto che passa un'operazione realizzata ad uso e costumo per il mercato occidentale. Si ride, ci si diverte ma il sapore di dejavù che esce a fine visione è impressionante: Se al posto di Andy Lau e Gong Li ci fossero stati nuovamente Mel Gibson ed Helen Hunt forse nessuno si sarebbe accorto di assistere ad un altro film. Non mancano naturalmente particolari ex-novo, e la simpatia delle due star è in grado di accompagnare dolcemente fino ai titoli di coda. Andy Lau, ormai attore in grado di vestire qualsiasi ruolo, dal wuxia all'horror, è un perfetto protagonista, piacione e sfacciato quand'è il caso, tenero e romantico altrove. Su Gong Li ormai ogni parola è vana: la sua bellezza sembra aumentare col passare degli anni, e il suo personaggio è un misto di fascino glamour e ostinata determinazione. Rispetto alla pellicola americana si può forse denotare una maggiore organicità della vicenda, ma i colpi di scena così come le sorprese latitano nelle circa due ore di durata. La regia di Chen Daming è frizzante, e riesce a tenere incollati alla poltrona con una buona dose di ironia e simpatia, doti che sicuramente non difettano a questo remake. La vera domanda è se un'operazione del genere fosse veramente necessaria. L'adattamento alle atmosfere orientali è stato pressoché nullo, e a conti fatti si può parlare di un prodotto destinato solo a chi non abbia mai visto la versione originale o agli sfegatati amanti del Cinema orientale. Una copia senza infamia e senza lode, ma sin troppo fotocopia.

What women want What Women Want è un film che funziona: diverte, ha due attori bravi, belli e simpatici ed è l'ideale per una serata di relax. Il suo problema sta nell'eccessiva, a tratti paradossale, somiglianza con l'originale. A dispetto di Hollywood, la Cina riesce a rifare in maniera godibile e sufficiente i classici d'Oltreoceano, e questo è sicuramente un punto a favore: solo un pò di originalità in più, e magari un adattamento più completo a culture e luoghi assai diversi, non avrebbe guastato.

6

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