Da qualche giorno è disponibile su YouTube Voldemort: Origins of the Heir, fan film italiano ambientato nel magico mondo di Harry Potter. Una produzione che fin dai primi trailer ha lasciato ben sperare vista la fotografia di buon livello e gli effetti speciali che si sono dimostrati fin da subito all'altezza. Ora che abbiamo potuto, finalmente, vedere il film ecco le nostre impressioni, che mostrano una produzione di buon livello ma non priva di difetti.
Le origini
Tutti quanti sappiamo la storia di Voldemort, nato Tom Riddle da madre maga e padre babbano. Figlio non voluto di Tom Riddle Sr che era stato irretito da un filtro d'amore, Voldemort viene abbandonato in orfanotrofio dalla madre Merope. Silente lo va a trovare dieci anni dopo per invitarlo a frequentare Hogwarts. Qui, la leggenda sfuma un po' e veniamo a sapere qualcosa solo attraverso i ricordi raccolti da Silente ne Il Principe Mezzosangue: Tom Riddle scopre le sue origini, uccide il padre, uccide lo zio e si riprende l'anello di Serpeverde; qualche anno dopo lavorando da Magie Sinister, Tom ritrova il medaglione di Serpeverde e la coppa di Tassorosso in mano all'anziana Hebzibah Smith. E proprio su quest'ultimo fatto si basa la premessa di Origins of the Heir. Intanto, alcuni flashback ci riportano ad Hogwarts e al periodo degli studi di Voldemort nella scuola di magia e stregoneria.
Luci e ombre
Partiamo da un presupposto preciso: Origins of the Heir è un buon prodotto. È un fan film ambizioso, nulla da dire. È un progetto italiano, giovane che dimostra che anche con un budget risicato si può creare un prodotto di qualità. Se c'è la volontà dietro si può fare tutto. La fotografia è davvero sensazionale per le finalità del film e, soprattutto, se si pensa al fatto che il progetto sia nato con il crowdfunding. Lo stesso vale per gli effetti speciali che, praticamente in ogni momento, non sfigurato affatto. Gli effetti degli incantesimi, le smaterializzazioni e tutto il resto fanno impallidire alcune produzioni ad alto budget di alcuni film che contano cifre a sei zeri per la loro realizzazione. Ma non è tutto oro quello che luccica.
Abbiamo parlato degli aspetti positivi del film ma, ahinoi, ci sono anche tanti aspetti negativi. Primo su tutti: il doppiaggio. Il film è italiano. Gli attori sono italiani. E allora perché proporre il film in inglese? Sì, la vera risposta è che si tentava di raggiungere più persone possibili e di rendere il tutto più fruibile al pubblico internazionale. Invece tutto si è risolto con un risultato che, duole dirlo, è davvero stucchevole. Gli attori sono discreti nei loro ruoli ma spesso e volentieri l'audio è completamente fuori synch e, soprattutto, la voce sembra che sia completamente in "overacting". Certe volte l'attore parla. la voce dice una cosa e la sua espressione un'altra. La scelta dei sottotitoli è ampia e, per quanto la nostra conoscenza delle lingue ci permetta di parlarne, sono anche ben fatti. Lasciare che gli attori recitassero nella loro lingua accompagnando il tutto con la possibilità di aggiungere i sottotitoli avrebbe giovato al film in generale.
Il plot, invece, ha pro e contro. Pro: sicuramente la volontà di raccontare le origini di un personaggio così affascinante come Voldemort. I film ufficiali hanno spiegato così poco dell'infanzia del mago oscuro. I libri, invece, erano così dettagliati da averci spinto a scrivere un articolo riguardo tutti i tagli della saga. Bella la scelta di partire in medias res e raccontare tutto attraverso flashback e far ruotare tutto attorno all'omicidio di Hepzibah Smith e la relativa scomparsa di Tom Riddle. Eppure una cosa ci ha fatto non poco storcere il naso: la questione degli eredi delle quattro case di Hogwarts. Voler per forza inserire un riferimento del genere non ha aggiunto poi molto al film, sono state inserite parentele che, purtroppo, hanno conferito al tutto un'aura maggiore di fan film.
I quattro eredi che fanno amicizia, Voldemort che apre la Camera dei Segreti e che viene menzionato solo ad un certo punto è molto strano. Tre ragazzi amici di un omicida e nessuno ha capito che Voldemort ha ucciso Mirtilla?! Silente che fa finta di niente? Perchè aggiungere una cosa del genere? La scelta di basarsi sulla storia ufficiale di J. K. Rowling avrebbe avuto più senso, nel complesso. Inoltre, il nome stesso "Origins" aveva suggerito a molti fan che la storia avrebbe potuto ruotare maggiormente attorno ai ricordi collezionati da Silente nel corso degli anni. Chissà, magari un possibile successo spingerà gli autori del film a proporre altre parti delle origini del più grande mago oscuro di sempre.
Voldemort: Origins of the Heir è sicuramente un buon esempio di fan film. Sicuramente non è ai livelli di un Dark Resurrection, che rimane il perfetto esempio di lungometraggio fan made, eppure raggiunge discreti livelli. Come già detto, ad una bella fotografia e buoni effetti speciali si aggiunge un discutibile doppiaggio e una storia che fa storcere il naso più volte, ciò nonostante è un segnale positivo per il cinema italiano. Questi piccoli progetti dimostrano chiaramente che il cinema nostrano non è necessariamente un cinema d’autore o un cinema ancorato nella commedia e che, con i mezzi adeguati e gente che ha passione e voglia di fare, ci si può spostare anche in altri generi cinematografici senza sfigurare. Aggiustando il tiro in qualche punto specifico Tryangle Films potrà sicuramente regalarci altri bei progetti di qualità.