Visions, la recensione dell'horror con Isla Fisher

Una giovane donna prossima a diventare madre comincia a soffrire di incubi e allucinazioni dopo essersi trasferita in una casa di campagna.

Visions, la recensione dell'horror con Isla Fisher
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Julie è stata vittima di un incidente automobilistico l'anno precedente, nel quale pur senza colpe proprie ha causato la morte di un bambino che viaggiava sull'altra vettura. Mai del tutto ripresasi dallo shock e dal senso di colpa, con un lungo periodo in cura di antidepressivi, la ragazza si è ora trasferita col marito in una nuova villa di campagna con annesso un vigneto, da sempre nei sogni dell'uomo che prospetta un futuro da viticoltore. La coppia inoltre è in attesa di un bambino, ma in Visions la futura madre comincia a soffrire di inquietanti incubi e spaventose allucinazioni, pur non venendo creduta da nessuno: tutti infatti ritengono che il trauma passato stia ancora destabilizzando la sua mente. Ma ben presto Julie scopre inquietanti segreti relativi ai trascorsi della dimora.

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Ancora una casa infestata e una giovane donna pronta a lottare contro i propri incubi, siano questi reali o frutto della sua immaginazione: Visions è l'ennesimo horror a tema che ricalca l'ormai inflazionato canovaccio di genere senza nulla aggiungere agli schemi classici del filone e lo stesso colpo di scena dell'ultima parte risulta quanto mai forzato. Prodotto da Jason Blum, il film diretto dallo "specialista" Kevin Greutert (autore tra gli altri di due capitoli della saga di Saw) si appoggia senza nerbo alla tipica struttura da haunted house, mettendo al centro della vicenda una donna incinta reduce da un pesante trauma, situazione creata a uso e consumo per instillare il dubbio sull'effettiva entità di quanto stia accadendo su schermo. La camera si avvicina e si allontana lentamente dai corpi dei protagonisti e la colonna sonora riesce a creare un'atmosfera di incisivo disagio in una manciata di occasioni, con un paio di spaventi genuini affidati agli immancabili jump-scare di routine, ma l'insieme risulta eccessivamente scontato come confermato anche dal poco verosimile epilogo, con tanto di ciclo narrativo che pare destinato a ripetersi ancora una volta. Il problema dell'operazione è che non instilla mai la necessaria curiosità e il tutto si riduce a una fiacca indagine d'influenza mystery alla quale si alternano le profonde difficoltà relazionali della coppia, messa a dura prova da incomprensioni e mancanza di fiducia. Il cast, capitanato dalla fulva chioma di Isla Fisher, fa quel che può ma è un'impresa ardua dar personalità a figure così derivative il cui background si annacqua in dialoghi e risvolti di rara banalità.

Visions Una manciata di gustosi spaventi non basta a sorreggere gli ottanta minuti di Visions, horror prodotto dalla sempre attivissima Blumhouse che riprende per l'ennesima volta il concept narrativo della casa infestata (con qualche vaga ispirazione dal cult francese À l'intérieur del 2007) mettendo qui in dubbio la sanità mentale della protagonista Isla Fisher. Soluzioni abusate, caratterizzazioni approssimative e un generale senso di faciloneria fanno sembrare il titolo il classico esempio di prodotto che ambisce al massimo risultato (economico) con il minimo sforzo. Il film andrà in onda stasera, lunedì 26 febbraio, alle 23.40 su TV8.

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