Vice, la recensione dell'action sci-fi con Bruce Willis e Thomas Jane

Vice, action sci-fi con Bruce Willis e Thomas Jane, è ambientato in un futuro in cui gli androidi sono simili in tutto e per tutto agli esseri umani.

Vice, la recensione dell'action sci-fi con Bruce Willis e Thomas Jane
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La collaborazione tra Bruce Willis e il regista Brian A Miller, che già aveva recentemente partorito il pessimo action-movie The Prince - Tempo di uccidere (2014), continua in questo sci-fi direct to video dalle grandi ambizioni ma dagli scarsi risultati. In una contemporaneità in cui il piccolo schermo e le piattaforme di streaming offrono fantascienza intelligente e in cui il cinema indipendente ci regala titoli altrettanto interessanti, un film come Vice appare quasi come un insulto al buon gusto dello spettatore. La sceneggiatura scritta a quattro mani da Andre Fabrizio e Jeremy Passmore è ambientata in un prossimo futuro in cui l'uomo d'affari Julian Michaels ha creato una sorta di "parco divertimenti" in cui i clienti possono dare sfogo ai loro più bassi istinti, comprendenti anche lo stupro e l'omicidio; le malcapitate vittime infatti non sono altro che avveniristici androidi, simili in tutto e per tutto a normali esseri umani, cui la memoria breve viene cancellata quotidianamente. Ma quando una di loro, la bella Kelly, vittima di "morte" violenta e rimessa in sesto per il giorno dopo comincia a ricordare quanto accadutole, l'intera struttura rischia di essere compromessa. E il detective Roy, da sempre contrario al business messo in campo da Michaels, si rivelerà l'ennesima spina nel fianco.

I vizi del futuro

Troppe influenze, da Black Mirror a Il mondo dei robot (1973) e ancora Ricomincio da capo (1993) e Il mondo dei replicanti (2009), quest'ultimo interpretato dallo stesso Bruce Willis, vengono qui amalgamate in uno script confuso e privo delle necessarie derive introspettive e drammatiche che la tematica aveva potenzialmente da offrire. Vice è un titolo pensato male e riuscito peggio, pacchiano calderone action / sci-fi ricco di incongruenze e nullo di qualsiasi intensità emotiva, che opta su un lato fracassone a base di concitate sparatorie e rocamboleschi inseguimenti, realizzati con scarsa ispirazione stilistica, facendo venir meno qualsiasi connotato umanistico. I novanta minuti di visione entrano da un orecchio ed escono dall'altro senza guizzi di sorta in una stanca processione degli eventi destinata ad un più che prevedibile epilogo, ennesima scontatezza di una narrazione priva di personalità. Se Bruce Willis è nell'ennesimo, straziante, ruolo alimentare di una carriera ormai da troppo tempo in caduta libera, Thomas Jane si cala ancora una volta nei panni di un tormentato detective d'ispirazione noir rivelandosi l'unica figura discretamente interessante nel gruppo di personaggi principali.

Vice In un prossimo futuro i clienti di un "parco divertimenti" sono liberi di scatenare ogni più cruda e violenta perversione ai danni di avveniristici androidi simili agli essere umani in tutto e per tutto. Una di loro, fuggita all'inconsapevole prigionia, ed un cocciuto detective proveranno a metter fine a questo folle microcosmo di morte e dolore. Un improbabile Bruce Willis, un più convincente Thomas Jane e una bella, ma anonima, Ambyr Childers, sono i protagonisti di Vice, deludente action / sci-fi che scopiazza qua e là classici passati e recenti senza una precisa identità, tanto che i novanta minuti di visione vivono su un continuo reiterarsi di sparatorie ed inseguimenti in cui il lato umanistico è del tutto dimenticato.

4.5

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