Recensione Vi Presento i Nostri

Il terzo capito della divertente saga della famiglia Fotter.

Recensione Vi Presento i Nostri
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Innamorarsi della persona giusta non è sempre il lieto finale di ogni storia. Ce lo ha insegnato, tra gli altri, Greg Fotter con tutte le sue strampalate avventure legate alla conoscenza dei rispettivi suoceri. Dopo dieci anni dal primo incontro, l'impacciato Greg e l'intransigente Jack Byrnes sembrano finalmente aver trovato un loro equilibrio. Ma con dei personaggi come quelli costruiti dal franchise (nei precendenti Ti presento i miei e Mi presenti i tuoi?), quanto può durare la serenità in casa Fotter?

Ritornare a casa Fotter

Greg (Ben Stiller) e Pam (Teri Polo) sono nel vivo della loro vista coniugale: hanno due gemelli di cinque anni, hanno appena comprato la loro prima casa e devono cercare di sostenere il budget famigliare. In seguito a un'attacco cardiaco, Jack (Robert De Niro) chiama il genero e lo informa della sua decisione di lasciare a lui la leadership dell'interna famiglia. Inizia però ad avere qualche ripensamento quando, arrivato a Chicago per il compleanno dei nipoti, sospetta di una relazione nascosta tra Greg e l'affascinante Andi Garcia (Jessica Alba), sua partner nella sponsorizzazione di un nuovo farmaco. La soluzione potrebbe essere l'ex fidanzato Kevin (Owen Wilson): ricco, gentile, perfetto e ancora innamorato della sua Pam.

Senza meta

"Riusciranno i piccoli a unire la famiglia?": questo il quesito che si pone la tagline di Vi presento i nostri (adattamento italiano dell'originale Little Fockers), terzo film della serie dedicata alle vicissitudini amorose e famigliari di Gaylord Fotter. Diversamente dai precedenti, questo progetto è stato affidato a Paul Weitz, mentre l'ex regista Jay Roach si è limitato a indossare le vesti di produttore. Si potrebbe quasi dire che il cambio dietro la macchina da presa, nonostante la produzione abbia mantenuto sostanzialmente la stessa crew dell'originale, sia visibile sin dai primi minuti di pellicola. Nei primi due film l'obiettivo da raggiungere nel corso della storia è sempre stato palese e ben definito: questa volta invece sembra quasi di brancolare nel caos. Spaesati esattamente come il loro Greg, gli sceneggiatori oscillano continuamente tra l'abituale rivalità con Jack, l'amore per Pam, l'invidia verso Kevin, l'attrazione nei confronti di Andi... e chi più ne ha, più ne metta! La mancata focalizzazione del movente della pellicola, rende la narrazione dispersiva e inconcludente, più simile a un ammasso di trovate divertenti che all'evoluzione di una storia che si protrae da anni. E così i 90 minuti di pellicola si riducono a un susseguirsi di gag più o meno originali: molti dei momenti imbarazzanti sanno di già visto o si stabilizzano su una linea stilistica piuttosto grossolana. Persino il riferimento esplicito e ironico a Il Padrino, parte con il desiderio di Jack di fare di Greg il Godfocker e si protrae per un tempo più lungo del dovuto, in citazioni di atteggiamenti e situazioni, denaturandosi e perdendo lentamente l'iniziale impatto demenziale.

Un successo irraggiungibile

Vi presento i nostri è divertente, ironico e riesce a strappare più di una risata. Eppure non colpisce mai sul serio il centro e a termine visione non rimane quasi niente da riportarsi a casa. Si ha l'impressione che la produzione abbia voluto approfittare di questa, a dir poco unica, occasione si inserire in uno stesso progetto i grandi nomi del cinema, senza preoccuparsi di dare ai loro personaggi la giusta ragione di essere. Mentre le performance di Ben Stiller e Robert De Niro, seppur al di sotto di quello che hanno dimostrato di saper fare in passato, sono convincenti e interne ai personaggi, ci si ritrova a chiedere che cosa ci facciano sullo schermo due mostri sacri come Dustin Hoffman e Barbra Streisand vista l'inutilità e la ridondanza dei loro ruoli in questa pellicola. Per non parlare della sconosciuta motivazione per cui sia stato scomodato Harvey Keitel...I bambini saranno pur riusciti nel loro intento di riunire questa impossibile famiglia, seppur non sia direttamente merito loro, ma Paul Weitz non è riuscito a riportare il film ai fasti di Ti presento i miei, che con la sua fama di seconda commedia, dopo Mamma ho perso l'aereo, con il più alto incasso nella storia della Universal, rimane uno standard decisamente impossibile da raggiungere.

Vi Presento i Nostri Vi Presento i Nostri cerca disperatamente di inseguire i fasti demenziali della prima pellicola, ma si perde nell'impresa, esagerando troppo sulle battute e centrando raramente il segno. Distaccandosi dall'idea di commedia brillante e assomigliando molto più a un grossolano ammasso di situazioni potenzialmente volgari e imbarazzanti. Riesce comunque a strappare qualche risata e a regalare 90 minuti che non saranno di certo memorabili, ma almeno non disturbano lo spettatore.

5.5

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