Vi Presento Christopher Robin, Recensione: un padre, un figlio e Winnie the Pooh

Dietro l'orsetto più goloso del mondo si nasconde una tenera e complicata storia fra un padre e un figlio, raccontata in Vi Presento Christopher Robin

Vi Presento Christopher Robin, Recensione: un padre, un figlio e Winnie the Pooh
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Se chiedessimo di indovinare qual è l'orsetto goloso più famoso del mondo, siamo sicuri che in pochi avrebbero dei dubbi. Prima di svelare del tutto l'arcano vogliamo comunque dare qualche indizio, come a voler giocare a tutti i costi: adora alla follia il miele, ama scrivere poesie ai bambini e vive su una vecchia quercia. Inoltre è spesso attorniato da amici colorati e coccolosi come Pimpi il maialino, Tigro la tigre saltellante e l'asinello Ih-Oh. Parliamo ovviamente di Winnie the Pooh, personaggio pensato per i più piccoli conosciuto dalle recenti generazioni soprattutto per le trasposizioni animate della Disney, che ne ha acquisito i diritti di sfruttamento nel 1961. La storia dell'orsetto ghiotto di miele però inizia diversi decenni prima, all'inizio degli anni '20, grazie all'ingegno e alla fantasia dello scrittore inglese Alan Alexander Milne. Le origini del personaggio però non sono chiare a tutti, una lacuna a cui Vi Presento Christopher Robin vuole porre rimedio nel modo più poetico possibile.

Senza un padre, senza una madre

Scritto da Frank Cottrell-Boyce e Simon Vaughn, per la direzione di Simon Curtis, parliamo di una commedia emozionante e zuccherosa adatta a tutta la famiglia, che racconta per filo e per segno, nella maniera più lineare possibile, la nascita di Winnie the Pooh, frutto di una particolare estate che Milne ha trascorso palmo a palmo con suo figlio Christopher Robin. Lo scrittore ha spinto la sua famiglia a isolarsi nella campagna inglese per provare a combattere i traumi lasciati dalla prima guerra mondiale, finita da pochi anni. L'intenzione infatti è di dedicare tutto il tempo libero alla stesura di un saggio profondamente anti bellico, in grado di mettere a nudo gli orrori del conflitto mondiale e i pericoli della società a venire, che probabilmente sarebbe ricaduta nel baratro della violenza. L'eco delle bombe però è difficile da scacciare, basta un rumore innocuo per riportare a galla il fragore delle esplosioni e provare una fitta alla testa, l'artista così finisce per passare le sue giornate a fissare un foglio vuoto, ignorando sia la moglie che il figlio, che ha un rapporto stretto soltanto con la sua bambinaia. Daphne, la madre del piccolo, odia a morte il silenzio della campagna, in un impeto polemico lascia così baracca e burattini e torna nella chiassosa e festante Londra, servendo così al marito l'occasione di vivere l'estate più emozionante della sua vita.

La vita diventa un successo commerciale

Tutto ciò che avviene attorno alla casa di campagna della famiglia Milne diventa un libro di successo, con protagonista un orsetto di pezza, i suoi pelosi amici e soprattutto un bambino, Christopher Robin, che vive di poesie, di case sugli alberi e giornate assolate e avventurose. When We Were Very Young, volume fatto di racconti, poesie, illustrazioni e soprattutto di vita, diventa in poco tempo un successo planetario. Dalla calma piatta della campagna inglese, lo scrittore si ritrova a scarrozzare la sua famiglia in ogni angolo di mondo sotto i flash dei fotografi, facendo però diventare suo figlio più un marchio di successo che altro, svendendo a buon mercato la migliore ed emozionante estate della sua vita. Uno strappo che ha dato a Simon Curtis l'occasione di raccontare non soltanto una storia intima, poco conosciuta e colma di poesia, anche di trattare in maniera delicata un rapporto padre-figlio conflittuale, toccando la sfera degli affetti, i media e la vendita dell'anima al diavolo - ovvero al successo. Vi Presento Christopher Robin diventa così un lavoro biografico con un carattere ben preciso, che arriva direttamente al cuore di chi guarda seduto in poltrona, l'occasione perfetta per chiamare a raccolta l'intera famiglia.


Un cast d'eccezione

La sceneggiatura riesce ad adattarsi sia allo spettatore più piccolo, che per forza di cose si immedesima senza grossi problemi nell'aggraziato Christopher Robin, che ai più grandi, a cui arriva il sotto testo più impegnato e complesso, quello che riguarda i sentimenti e l'amore filiale. Il tutto narrato con un linguaggio semplice, diretto, che fa scorrere i 107 minuti di visione in un batter di ciglia. A facilitare le cose anche un cast d'eccezione: lo scontroso A.A. Milne è ben interpretato da Domhnall Gleeson, che dopo il personaggio di Bill Weasley ne I Doni della Morte di Harry Potter, gli ultimi due episodi principali della saga di Star Wars e Questione di Tempo, è uno degli attori più quotati e caratteristici della sua generazione. L'attore classe 1983 ha dipinto un artista burbero e poetico, duro come roccia e amorevole, cangiante come un camaleonte a seconda delle situazioni, in preda ai ricordi e alla timidezza. Infinitamente meno timida è invece la bellissima Margot Robbie nei panni della signora Milne, una donna che si fa odiare sin dai primi minuti. Un personaggio freddo ed egoista che bada soltanto a se stesso, del resto quale madre abbandonerebbe in campagna il proprio figlio? Soltanto il successo dei libri del marito determina il suo ritorno al nido familiare, segno ultimo di un carattere distaccato, da pura sanguisuga. Fra gli adulti, bisogna anche sottolineare l'eccellente lavoro svolto da Kelly Macdonald, bambinaia premurosa e colma d'amore che arriva ad essere nello stesso momento amica, madre, padre e confidente del piccolo Christopher Robin, in balia però degli eventi.


La forza della semplicità

Menzione speciale per il piccolo Will Tilston, ovvero Christopher Robin all'età di 8 anni. Il suo volto magnetico attira su di se tutta l'attenzione, il suo caschetto dorato lo rende poi un personaggio senza tempo, che recita con grazia e delicatezza, nonostante i diversi sentimenti che si trova ad affrontare. L'intero cast è ben amalgamato e Simon Curtis è riuscito a dirigere ogni elemento con naturalezza, il solo rimprovero che forse gli si può fare è di non aver osato più di tanto, di essersi accontentato di un racconto lineare senza particolari guizzi, chiudendo il tutto con un finale forse frettoloso. È però anche vero che Vi Presento Christpher Robin non si prefissava certo di sorprendere, l'obiettivo di narrare una storia intima, sconosciuta ai più, e di emozionare l'intera famiglia è assolutamente centrato in pieno, grazie a un'opera che fa della sua semplicità la sua ineffabile forza.

Vi Presento Christopher Robin Winnie the Pooh è diventato un fenomeno commerciale di livello mondiale, grazie alla Disney ma non solo, in pochi però conoscono le origini dell'orsacchiotto goloso. Nato dalla fantasia dello scrittore A.A. Milne, è in realtà il frutto di un'estate indimenticabile passata insieme da un padre scontroso e un figlio bisognoso di attenzioni. Vi Presento Christopher Robin è così il pretesto per raccontare una storia dietro la storia, con sfumature che toccano diverse corde emozionali e conquistano con semplicità il pubblico, sia infantile che adulto.

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