Recensione Verità sepolte

Jessica Alba veste in Verità sepolte i panni di una regista alle prese con i luoghi in cui avvenne un suicidio di massa di grosse proporzioni.

Recensione Verità sepolte
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Probabilmente sulla falsariga delle tragiche vicende che portarono verso la fine degli anni Settanta al massacro di Jonestown, poi fonte d'ispirazione per lungometraggi cinematografici quali Il massacro della Guyana di René Cardona Jr. e The sacrament di Ti West, si comincia nel 1985 per parlare del più grande suicidio di massa della storia degli Stati Uniti.
Prima che ci si sposti a venticinque anni dopo per tirare in ballo una bambina oggi adulta che, allora sopravvissuta, torna sul posto affiancando una troupe alla The Blair witch project - Il mistero della strega di Blair intenta a girare un documentario su quanto accaduto.
Del resto, in qualità di produttore di Verità sepolte abbiamo il Jason Blum che, tra il gettonatissimo franchise Paranormal activity e Unfriended, ha fatto del pov uno dei marchi di riconoscimento di buona parte della sua filmografia; anche se, con Jessica Alba nei panni della regista qui alla guida della coraggiosa combriccola, è fortunatamente soltanto la visione di vecchi filmati a richiamare alla memoria l'ormai abusatissimo filone a base di soggettive impazzite e grida fuori campo.

Il dvd

Con il veterano Phil Joanou - autore di Stato di grazia e Analisi finale - al timone di regia, infatti, viene sfruttata un'ambientazione boschiva simil-La casa per tempestarla progressivamente di ritrovamenti di disgustosi cadaveri putrefatti e immancabili apparizioni improvvise accompagnate dal sonoro quale strumento utile a far balzare lo spettatore dalla poltrona.
Man mano che presente e passato si alternano di continuo e che viene costruita lentamente la consueta, lunga attesa volta ad anticipare la mattanza destinata a prendere forma dopo la prima metà dei circa ottantanove minuti di visione.
Perché è soltanto una volta superata essa che cominciano a susseguirsi una dopo l'altra le uccisioni dei diversi protagonisti, consentendo al tutto di manifestare un certo sapore da slasher e di renderlo non inferiore ai tanti horror attuali privi di splatter e quasi indistinguibili l'uno dall'altro.
Per merito anche di una sceneggiatura a firma di Ben Garant (Una notte al museo e New York taxi nel curriculum) meno prevedibile del solito che, oltre ad introdurre una variante di tematiche zombesche, riserva un'inaspettata rivelazione finale in questo inedito cinematografico reso disponibile su supporto dvd italiano da Universal.

Verità sepolte Con il Thomas Jane di The punisher incluso nel cast nei panni del santone responsabile del suicidio di massa da cui il tutto prende il via, Verità sepolte riporta Jessica Alba nell’ambito dell’horror - genere affrontato, tra l’altro, con Giovani diavoli e The eye - sotto la produzione del Jason Blum che è ormai uno dei nomi di punta della produzione di paura d’inizio terzo millennio. Ricorrendo a una particolare fotografia dai colori privati di saturazione, Phil Joanou mette in piedi quasi un’ora e mezza di visione immersa nei cliché tipici del filone, dall’ambientazione boschiva alle apparizioni improvvise, ma, pur tendendo spesso ad annoiare lo spettatore, riesce nell’impresa di coinvolgerlo sufficientemente grazie al contributo di uno script meno prevedibile di quanto si possa erroneamente pensare.

6

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