Recensione Valentino - L'ultimo imperatore

Molto più di un film di moda...

Recensione Valentino - L'ultimo imperatore
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Il mondo dell'alta moda è fatto di personaggi irraggiungibili, rinchiusi in un proprio mondo di lusso sfrenato entro i cui confini tutto sembra possibile. Visti dall'esterno stilisti, manager, fotografi e modelle sembrano i protagonisti di una vita perfetta, interpreti di un ruolo con cui tutti, almeno una volta, vorremmo misurarci. Eppure, forse, non sono tutti diamanti quei lustrini che luccicano sulle passerelle, ed un assaggio di quello che si nasconde dietro il patinato mondo della moda ci viene dato da Matt Tyrnauer in Valentino - L'ultimo imperatore.

Valentino: the beginning

Valentino Garavani è il volto simbolo della haute couture: nato e cresciuto in Italia si è subito trasferito a Parigi, dove ha studiato e lavorato accanto a grandi stilisti, per poi tornare a Roma ed aprire la sua personale casa di moda. Tutto il resto è poi diventato storia del costume, anche grazie al suo incontro fortunato con Giancarlo Giammetti, suo socio in affari e compagno nella vita, che si è sempre occupato della parte amministrativa di un' azienda divenuta presto simile ad un impero. Ma dietro ogni lucente facciata ci sono segreti e problemi e questo documentario segue tutti i retroscena della vita privata e lavorativa dello stilista, a partire dal 2005 fino ad arrivare al 2007, l'anno in cui ha improvvisamente deciso di dire addio al mondo della moda."Dopo di me... il diluvio. Sa cosa vuol dire?" (Valentino in risposta ad una giornalista sul suo ritiro dal mondo della moda)

Ritratto di un impero

Matt Tyrnauer, corrispondente speciale per Vanity Fair si è avvicinato a Valentino in modo giornalistico: la sua intenzione era quella di seguire lo stilista per due anni di riprese ininterrotte, con libero accesso a tutti quegli ambienti solitamente vietati a chi non fa parte della sua ristrettissima cerchia (compreso l'ufficio personale di Valentino, ufficialmente noto come zona off limits), per creare un documentario che raccontasse i retroscena della vita di uno stilista che, nonostante i quasi 45 anni di carriera, riusciva ancora ad essere la mano creativa dietro la propria casa di moda, e non solo un nome ed un volto. Man mano che le riprese sono andate avanti, però, il film ha cominciato a formarsi da solo sotto i suoi occhi, seguendo quasi una sceneggiatura invisibile a cui nessuno era preparato. Il documentario comincia nel backstage delle sfilate di prêt-à-porter a Parigi, nel febbraio del 2007, nel momento in cui tutti i giornali cominciavano a speculare su un eventuale ritiro di Valentino e sui suoi possibili successori. Le voci si diffondono tra i suoi dipendenti preoccupati, ma lo stilista più volte afferma che non ha nessuna intenzione di abbandonare le passerelle. Di qui parte l'emozionante viaggio all'interno della vita di Valentino Garavani, l'ideatore della moda da red carpet, l'uomo che con ogni sua collezione è riuscito a distinguersi dagli altri. Ma la telecamera svela che, soprattutto e prima di tutto, Valentino è un sognatore, un idealista, un tutt'uno con la sua arte. Egli stesso ammette che non sa fare altro che disegnare e questa è la sua fortuna e la sua disgrazia. Tra immagini rubate e chiacchierate in libertà si viene a conoscenza di come abbia conosciuto Giancarlo Giammetti (e di come entrambi sono fermamente convinti di essersi conosciuti in un diverso bar di Roma), di come lui lo abbia salvato e quanto sia delicato seppur forte il loro rapporto. Valentino l'uomo orgoglioso, testardo, sicuro di se, che al primo posto mette sempre i suoi cani ed i suoi abiti, in una vita in cui tutto il resto è secondario; Valentino che non sa esprimere a voce alta il suo apprezzamento sincero verso gli altri, che è ancora capace di emozionarsi e piangere in pubblico; Valentino il genio, l'esteta assoluto, capace ci plasmare la bellezza da qualsiasi cosa. Valentino - L'ultimo imperatore è un collage dei suoi mille volti, delle sue molteplici sfaccettature, di tutti quei particolari che rendono l'icona un essere umano capace di divertire ed emozionare con la sua schietta ingenuità, e di generare ammirazione per la sua determinazione. Nel 2007, due mesi dopo i grandiosi festeggiamenti per i suoi 45 anni di carriera, Valentino si ritira. Fin dai primi minuti, l'incubo del ritiro di Valentino è sempre presente ed il regista lo insegue come se si trattasse del mistero da svelare, il fulcro della storia: perché un uomo così attaccato al suo lavoro, così innamorato della sua arte, fermamente convinto a voler disegnare abiti fino alla fine dei suoi giorni, dovrebbe abbandonare la sua casa di moda? E così il documentario mostra la sua duplice funzione: non solo mostrare la vera persona nascosta dietro lo stilista, ma anche i cambiamenti in atto nel mondo della moda, un settore che, schiacciato dalla legge del profitto, non ha più spazio per la fantasia di uno stilista e pretende solo oggettistica ed accessori, più facili da posizionare sul mercato. Con uno stile a metà tra il reale ed il costruito, Tyrnauer confeziona una pellicola interessante ed emozionante che sfrutta al meglio tutto il materiale raccolto nei due anni, riunendo in un unico lavoro una storia d'amore, di amicizia, di collaborazione, un mistero, belle donne, bei vestiti e strategie amministrative e manageriali. E pensare che Valentino Garavani fisicamente è un uomo così piccolo... ma abbastanza grande da essere il volto di un impero di enormi dimensioni."Paragonati a noi, gli altri, fanno solo straccetti" (Karl Lagherfeld a Valentino dopo una siflata)

Valentino - L'ultimo imperatore Valentino - L'ultimo imperatore è molto più di un film di moda. E' il ritratto di una straordinaria unione, la più lunga che ci sia mai stata nel mondo della moda, e la storia sensazionale di un Maestro che si trova all'ultimo atto della sua celebratissima carriera. Presentato nel 2008 al Festival di Venezia, il film, nonostante il grande successo ottenuto sul territorio statunitense, ha faticato a trovare una propria distribuzione in Italia. Entrato a far parte della shortlist degli Oscar 2010, il film è stato considerato come uno dei migliori documentari degli ultimi anni e considerato il modo intimo, quasi familiare, in cui racconta la sua storia, possiamo affermare che non si tratta di una pura esagerazione pubblicitaria. Una bellissima fotografia di un passato che seppur vicino è già storia.

7.5

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