Underworld: Blood Wars, la recensione dell'action-horror con Kate Beckinsale

Sparatorie, corse mozzafiato e nuovi colpi scena. Al cinema è tornata la sexy vampira Selene, interpretata ancora da Kate Beckinsale.

Underworld: Blood Wars, la recensione dell'action-horror con Kate Beckinsale
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A quattro anni di distanza dall'ultimo film prodotto, torna al cinema la saga horror più celebre dell'ultima decade. Stiamo parlando di Underworld: Blood Wars. Anche se, a dirla tutta, il franchise comincia a non brillare per qualità e freschezza, il film che arriva nelle sale convince e stupisce in maniera inaspettata grazie ad una trama fluida, ad una regia dinamica e soprattutto ad alcune scene d'azione funzionali e di grande impatto. Kate Beckinsale è ancora l'indomita vampira Selene, in cerca di vendetta e della figlia perduta. Al suo fianco c'è Theo James nel ruolo di David e, per rinverdire il cast che nel corso del tempo si è assottigliato visibilmente, in questo film troviamo Lara Pulven nei panni di Semira, vampira calcolatrice ed affamata di potere, Tobias Menzies che interpreta il lycan Marius e Bradley James che presta il suo volto per Varga, messaggero di morte che vive all'ombra di Selene. 91 minuti di azione e sano divertimento, ma anche se la saga di Underworld può aver perso l'appeal dei primi due lungometraggi, quello che è arrivato nelle sale italiane regala una sfumatura diversa sia alla trama stessa che alla caratterizzazione dei personaggi.

Mentre la guerra fra vampiri e Lycan continua inesorabile, Selene e David cadono vittima degli inganni di Serima. Membro del consiglio della Casata Occidentale, la vampira cerca con ogni mezzo possibile di nutrirsi del sangue di Selene per poter accrescere i suoi poteri ed avere la meglio sul Consiglio. La donna non ha calcolato però i piani di Marius, nuovo leader dei lycan. Selene quindi si troverà a compiere una scelta che, di nuovo, metterà in serio pericolo la sua stessa razza, ma soprattutto si paventa la possibilità concreta di porre fine (in maniera del tutto inaspettata) all'eterna lotta fra vampiri e licantropi.

Una regia estetica

Diretto dall'esordiente Anna Foerster, pur mantenendo le sue atmosfere dark, Underworld: Blood Wars diventa un film regale, estetico, stiloso e patinato; la saga viene diretta con uno sguardo meno incisivo, più femminile, tanto da regalare al film una sfumatura diversa rispetto alla ruvida regia dei precedenti capitoli. Anche il 3D diventa più spettacolare, tutto merito di una regia calma e pacata che non spreca troppe energie nello spettacolarizzare le scene d'azione, ma cerca di ponderare le due anime dello show. I costumi sono artefatti, quasi ottocenteschi, le armi più accessoriate ed i giochi di sguardi sono ancora più laconici. La regista decide quindi di focalizzarsi sui particolari, sugli eccessi, su i giochi di luci ed ombre anche perché, consapevole della convenzionalità della trama (che vira pericolosamente verso la filosofia zen), è d'obbligo rileggere il franchise con uno sguardo fresco e nuovo. Sicuramente questa scelta influisce - non di poco - sulla riuscita del film stesso.

Marius, il villain che mancava al franchise.

Al di là degli accorgimenti di stile, Underworld: Blood Wars vince dove il precedente lungometraggio aveva fallito miseramente, grazie all'arrivo di Marius. Il nuovo leader dei Lycan è un personaggio a tutto tondo, fermo nelle sue decisioni, calcolatore quanto basta, disposto a sacrificare la persona amata pur di raggiungere il suo scopo. Interpretato da Tobias Menzies (volto della serie TV Outlander), l'attore ha la fisicità giusta per interpretare un essere fuori dal comune, un lycan dal grande acume, freddo, schietto e per nulla sincero, il villain che mancava al franchise. Infatti dopo la disfatta di Vicktor e Marcus, la saga non aveva più presentato un cattivo con caratteristiche del genere e quindi, pur non brillando per originalità e freschezza, grazie all'introduzione di un personaggio di questa portata il film riesce a nascondere saggiamente alcuni latenti buchi nella sceneggiatura.

Kate Backinsale, icona eterna di fascino e bellezza

Ma la vera eroina rimane lei, Selene. Interpretata da una raggiante Kate Beckinsale (ancora a suo agio nella tuta nera in lattice), è il personaggio di spicco della serie, l'unica attrice che può interpretare una vampira così sexy senza scadere nei clichè. Selene infatti, anche se in questo film affronta di nuovo un'orda famelica di Lycan, si trova comunque ad affrontare le sue paure, le insicurezze e la malinconia. L'assenza dell'amato Michael e la voglia di potersi ricongiungere con la figlia perduta, offuscano la ‘sexytudine' del personaggio facendo trasparire il suo lato più lugubre e pensieroso. Un atto dovuto anche perché è la trama che ha permesso questa svolta.

Underworld: Blood Wars Il capitolo numero cinque della saga di Underworld approfondisce di nuovo le tematiche interpersonali senza dimenticare però quelle action (molto mitigate e costruite con cognizione di causa). Rimane un giocattolone commerciale, un film che intrattiene e che cerca di illustrare tutti i dettami di una saga familiare attraverso le fantasiose vicissitudini di due casate ancestrali. Convincono le nuove entrate, stupisce di nuovo il personaggio di Selene, ma Theo James, nonostante il fisico scolpito ed i profondi occhi azzurri, non riesce ancora a dare il giusto spessore al ‘suo’ David. Da capogiro la scena iniziale del film.

6

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