Recensione Una pallottola spuntata 2½ - L'odore della paura

Leslie Nielsen torna nuovamente nei panni del tenente Frank Drebin in Una pallottola spuntata 2½ - L'odore della paura, secondo capitolo della saga demenziale diretta da David Zucker.

Recensione Una pallottola spuntata 2½ - L'odore della paura
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A tre anni dal primo episodio il tenente Frank Drebin fa ritorno in sala in Una pallottola spuntata 2½ - L'odore della paura, divertente sequel partorito ancora una volta dalle geniali menti del trio ZAZ (David Zucker, Jim Abrahams e Jerry Zucker). Questa volta l'ufficiale di polizia combinaguai di Leslie Nielsen si troverà impegnato in una missione atta a smascherare un complotto ordito da un gruppo di ricchi industriali il cui intento è quello di boicottare un progetto di rinnovamento a base di energie rinnovabili proposto dall'esimio professor Meinheimer. Ad aiutarlo nella nuova impresa gli storici colleghi Ed Hocken e Nordberg e la bella Jane, con la quale non ha rapporti dalla fine della loro turbolenta relazione.

Laugh laugh bang bang

Squadra che vince, non si cambia e il team dietro al successo dell'originale fa di nuovo centro, pur non arrivando ai livelli del capostipite. L'unico difetto effettivamente riscontrabile nella fattura di Una pallottola spuntata 2½ - L'odore nella paura risiede in una base narrativa davvero semplicistica, assai più debole che in passato: gli obiettivi proposti però non ne risentono più di tanto in quanto il film è sorretto da un ritmo forsennato di gag e battute che attraverso il demenziale omaggiano ancora una volta grandi classici del cinema. Da Casablanca (1942) a Ghost (1990), da Hollywood Party (1968) a L'uomo nel mirino (1977), solo per citarne una manciata, l'esiguo minutaggio (80 minuti scarsi) è una fucina continua di citazioni più o meno velate e/o individuabili sia dal grande pubblico che da quello più prettamente cinefilo, con passaggi originali (come nel collage di immagini che accompagnano il focoso amplesso tra Debrin e Jane) e una verve dei dialoghi che gioca continuamente con i doppi sensi. A tratti sembra quasi che Zucker voglia consciamente ripetersi nella gestione delle figure di contorno, con la madre del presidente Bush a sostituire la regina Elisabetta del primo episodio: entrambe donne d'una certa età al quale il protagonista ne combina involontariamente di tutti i colori. Ad impreziosire questo festival di comicità slapstick che evita saggiamente i facili lidi della volgarità gratuita è ovviamente lo straordinario corpo filmico di Leslie Nielsen, mai pago nel rientrare nei panni del tenente più imbranato e simpatico di sempre.

Una pallottola spuntata 2 ½ - L'odore della paura Si ride ancora con gusto anche se la struttura narrativa di Una pallottola spuntata 2½ - L'odore della paura si rivela davvero elementare. Poco importa quando il divertimento sano e non-sense è assicurato da un cast in forma smagliante che si ritrova al centro di gag e battute sparate in serie che mantengono lo spirito originario della saga, tra (auto)citazioni e situazioni non prive di inventiva tali da amplificare ampiamente il piacere della visione.

7

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