Recensione Uccidete il pipistrello

Nel 75esimo anniversario di Batman, un thriller da leggere tutto d'un fiato

Recensione Uccidete il pipistrello
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Roberto Canis è un tizio qualunque: la routine della pensione, un divorzio alle spalle, un figlio con cui parla poco. Ma quel che lo caratterizza è un’eterna passione per il personaggio di Batman, che lo ha portato, fin dall’infanzia, a divorarne i fumetti, a collezionarne le action-figure e ad appassionarsi prima ai telefilm con Adam West negli anni ’60, poi alla serie di film cominciata con il Batman di Tim Burton del 1989. Come molti altri, Roberto freme per l’uscita dell’ultima, attesa pellicola, Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, ma anche qualcun altro sta aspettando il momento: un folle, imprevedibile terrorista ha preparato una catena di crimini e delitti ispirati ai colpi che gli avversari di Batman mettono in atto film dopo film. Soltanto Canis sarà in grado di capirlo e decifrare la chiave che lega un misfatto all’altro, fino a prevedere - inascoltato dalla polizia - l’ultimo, efferato attentato. Aiutato dal figlio Alfredo e dal cane Bruce, a bordo di una scalcinata, ma rombante Mini - la sua personalissima Canis-mobile - Roberto arriverà in fondo fino a scoprire la motivazione dietro il piano dell’insospettabile - e per questo spaventoso - avversario.

Origini segrete

Questo il plot di Uccidete il Pipistrello, romanzo con cui lo sceneggiatore genovese Sergio Badino, dal 2001 autore Disney per Topolino e dal 2009 collaboratore di Sergio Bonelli Editore per testate prestigiose come Martin Mystère e Dylan Dog, intende omaggiare Batman, di cui lui stesso è un grandissimo appassionato, nel 75mo anniversario della sua nascita. Originariamente il libro era stato concepito per uscire proprio in concomitanza con l’uscita de Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno, ma una infausta coincidenza ha voluto che proprio in occasione dell’uscita americana di quel film, il 20 luglio 2012, in Colorado, si verificasse la famigerata ‘strage di Aurora’, causata da un pazzo che durante la proiezione sparò contro il pubblico uccidendo 12 persone e ferendone 58. Poiché nel romanzo, in maniera assolutamente casuale, si verificano situazioni simili, molti editori non hanno ritenuto opportuno pubblicarlo in quel momento. Oggi il libro vede finalmente la luce grazie a Liberodiscrivere, che lo pubblica sia in formato cartaceo che elettronico.

Topi e pipistrelli

Sebbene il libro non abbia per protagonista Batman, gli appassionati del Crociato Incappucciato non possono perdere l’occasione di lasciarsi trascinare da questo thriller-mystery teso e curato. La struttura a capitoli brevi, con finale ‘cliffhanger’, tiene con il fiato sospeso e gli occhi incollati alla pagina fino all’ultimo epocale scontro, oltre a omaggiare i telefilm di Batman degli anni ’60 che proprio grazie allo stratagemma dell’“interruzione sul più bello” catturavano l’attenzione degli spettatori portandoli a guardare la puntata successiva. Largo spazio anche a chi ama le incarnazioni successive del Cavaliere Oscuro: dai film di Tim Burton (protagonisti di un’altra ricorrenza, perché quest’anno è il ventennale dell’uscita del primo episodio) a quelli di Christopher Nolan, che chiudono il cerchio. La trama è piena di gustose citazioni e sorprese (alcune evidenti, altre da scovare, una sorta di ‘lettura nella lettura’), e il villain - che ha un profilo psichiatrico molto simile a quello di tanti nemici dell’Uomo Pipistrello, dal Joker, all’Enigmista, al Pinguino - si ispira proprio a queste pellicole per i suoi crimini, e cercare di sciogliere i nodi insieme a Canis è un piacere per il lettore cinefilo e fumettofilo che entra in bonaria competizione con il protagonista, che è però al contempo anche tratteggiato in maniera tridimensionale come tutti i comprimari, a cui facilmente ci si affeziona. Non si tratta, però, di un romanzo per soli appassionati: la scrittura fluida e il plot scorrevole, da cui emerge la formazione disneyana dell’autore - alcune situazioni si avvicinano ai casi ‘crime’ spesso affrontati da Topolino - lo rendono una lettura comprensibile e gradevole anche per chi non è un grandissimo conoscitore dell’universo batmaniano, e anzi si rende occasione piacevole e divertente per approfondirne alcuni aspetti. Consigliatissimo da portare sotto l’ombrellone.

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