Lara Jean si trova in vacanza con il padre e con le sorelle Katherin e Margot a Seoul, nel Paese che diede i natali alla sua defunta madre. Nel frattempo il fidanzato Peter è in visita all'università di Stanford, dove è stato ammesso, nella speranza che la stessa Lara possa frequentare con lui i successivi anni di studio.
Speranza che viene purtroppo disattesa quando Lara Jean, tornata a casa, scopre che la sua richiesta è stata respinta: dopo averlo inizialmente nascosto a Peter, glielo confessa. La reazione del ragazzo è comprensiva e il fatto che Lara Jean abbia intenzione di iscriversi al vicino ateneo di Berkeley, a soltanto un'ora di distanza, permetterà alla coppia di vedersi spesso.
Nel frattempo per festeggiare l'imminente conseguimento del diploma la loro classe ha organizzato un viaggio a New York e la protagonista finisce per innamorarsi pazzamente della Grande Mela, al punto che quando riceve una mail da parte della prestigiosa università locale si convince che sia quella la scelta più giusta per lei. L'unico problema è che in quest'occasione i chilometri che la separerebbero da Peter sono oltre 5.000, cosa che di fatto limiterebbe i loro incontri per gli anni a venire. E mentre il tempo di scegliere si avvicina sempre di più, Lara Jean è indecisa sul da farsi.
Non c'è due senza tre
Tutte le saghe arrivano a una conclusione, anche quelle romantiche. Tua per sempre infatti si propone come ultimo capitolo della trilogia tratta dai romanzi di Jenny Han, le cui precedenti trasposizioni - tutte disponibili nel catalogo Netflix come original - hanno ottenuto un grande successo di pubblico, soprattutto tra le platee femminili.
Dopo Tutte le volte che ho scritto ti amo (2018) e il primo sequel P. S. Ti amo ancora (2020) è giunto il tempo della maturità per la coppia di inossidabili protagonisti, costretti ancora una volta a mettere alla prova la forza del loro legame contro circostanze avverse. Questa volta non vi è un terzo incomodo a insinuare potenziali dubbi nel rapporto, bensì scelte che riguardano il loro futuro. Il succo del film ruota infatti su cosa si sia disposti a sacrificare per la persona amata.
La sceneggiatura si adombra così di inedite atmosfere melanconiche, che vanno a ripercorrere alcuni passaggi salienti della love-story, e consente ai personaggi principali di crescere ulteriormente ed evolvere verso l'età adulta.
Continuità di stile
Come i precedenti episodi, Tua per sempre cerca di distinguersi dalle omologhe produzioni a tema grazie a uno stile ormai consolidato e il ritorno dietro la macchina da presa di Michael Fimognari, già regista del secondo episodio, è in questo una garanzia.
Il sentimentalismo viaggia infatti di pari passo con una buona dose di comicità e un marcato citazionismo al mondo della musica e del cinema. Il tutto attraversa ovviamente i vari step necessari, inclusi il ballo di fine anno e la consegna del diploma in classico stile americano, ma il brio e l'effervescenza in fase di messa in scena riescono a catturare anche uno spettatore solitamente poco avvezzo a produzioni di questo tipo.
Certo permangono alcune ingenuità, con una certa retorica romantica che fa capolino in diversi passaggi e un'eccessiva mitizzazione dell'amore, capace di superare ogni difficoltà anche contro ogni logica, ma la discreta varietà di situazioni e le solide performance del cast, capitanato dai convincenti Lana Condor e Noah Centineo, permettono di chiudere un occhio su alcune sbavature, più congenite al filone stesso più che al film in sé.