Tre piani, Recensione del film di Nanni Moretti: tragedie in condominio

Nanni Moretti firma l'adattamento cinematografico di Tre Piani, romanzo edito Neri Pozza: dal 23 settembre al cinema.

Tre piani, Recensione del film di Nanni Moretti: tragedie in condominio
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Tre piani di Nanni Moretti racconta l'esistenza drammatica di tre nuclei familiari, tutti abitanti dello stesso condominio romano. Tratto dall'omonimo romanzo di Eshkon Nevo, e già presentato in concorso al Festival di Cannes 2021, il film arriva in sala dal 23 di settembre, distribuito da RAI Cinema e co-prodotto da Rai con Fandango e Canal+. Una produzione italo-francese, insomma, con un cast tutto italiano, che annovera tra le sue fila nomi davvero di spicco del panorama nostrano: Riccardo Scamarcio, Alba, Rohrwacher, Denise Tantucci, Margherita Buy ed Elena Lietti, tra gli altri, a cui si unisce lo stesso Moretti nei panni di uno dei protagonisti. Una pellicola potente e drammatica, interamente incentrata sul rapporto tra genitori e figli, ma non sempre a fuoco per quanto concerne la qualità dell'intreccio.

Tre piani, tre storie, tre drammi

In una comune notte romana un evento disastroso innesca le vicende drammatiche di tre diverse famiglie. Mentre una ragazza incinta, in preda al travaglio, percorre la strada in cerca di aiuto, un veicolo sfreccia a velocità folle e investe una povera passante, uccidendola sul colpo, per poi schiantarsi contro un palazzo.

Sfonda il muro dello studio di Lucio (Riccardo Scamarcio), che dopo aver messo al sicuro moglie e figlia accorre in aiuto dell'autista ubriaco. Si tratta di Andrea, figlio di Vittorio e Dora. Tutto questo sotto gli occhi annebbiati dal dolore di Monica, la ragazza in procinto di partorire. Cosa accomuna questi personaggi? Vivono tutti nello stesso condominio, ma a parte questo condividono poco altro. Tre piani ci racconta le loro storie, tutte parallele tra loro, drammi e vicissitudini che si consumano tra le loro mura di casa, situate ai tre diversi pianerottoli della palazzina.

Vittorio e Dora (Nanni Moretti e Margherita Buy), due noti e inflessibili magistrati, dovranno fare i conti con il terribile crimine commesso dal figlio. Monica (Alba Rohrwacher) dovrà portare avanti una maternità senza la figura di suo marito Giorgio (Adriano Giannini), che è sempre fuori Roma per lavoro, ritrovandosi a gestire la mente instabile di sua madre e lo spettro di una depressione destinata a sfociare in follia. Infine ci sono le turbe di Lucio e Sara (Riccardo Scamarcio ed Elena Lietti), due giovani coniugi che si ritrovano spiazzati quando il loro anziano vicino viene sospettato di abusare della loro figlioletta. Un evento che logora all'inverosimile il personaggio di Scamarcio, disposto a tutto pur di scoprire la verità sull'accaduto.

Genitori e figli

Tre storie, tre grandi drammi, ma un unico filo conduttore: la genitorialità e il rapporto con i propri figli declinato attraverso svariate figure. L'austerità e le aspettative dei genitori di Andrea, l'apprensione che diventa ossessione distruttiva per Lucio, la profonda e deleteria solitudine provata da Monica. Ciò che lega tutti questi rapporti è l'amore verso i figli, ora distaccato, ora oppressivo, ora sofferto.

Tre piani racconta drammi potenti attraverso una storia appassionante, dosando con consapevolezza i colpi di scena e sviluppandone accuratamente i protagonisti. Nel corso della pellicola Moretti confeziona alcune sequenze di grande impatto emotivo, e nel complesso il suo nuovo film riuscirà ad accontentare un pubblico perlopiù maturo e molto vicino allo sceneggiato drammatico all'italiana.

Nonostante il buon valore drammaturgico dell'opera, tuttavia, Tre Piani si concede qualche ingenuità di troppo che ne appiattisce la qualità narrativa. In primis sono proprio alcuni snodi principali dell'intreccio a non averci convinto: parliamo di singoli spunti di trama, perlopiù, che a nostro parere minano la coerenza di alcuni momenti chiave del racconto. In secondo luogo, a non averci pienamente convinto è anche una recitazione in larga parte sopra le righe: la regia di Moretti (a proposito, avete visto Nanni Moretti cantare Soldi di Mahmood?), sempre solida seppur leggermente scolastica, valorizza sempre benissimo i volti dei protagonisti, alcuni dei quali però si lasciano andare ad un'interpretazione fin troppo ingessata.

Tre piani Nel complesso, Tre Piani è un film emotivamente potente che tuttavia si lascia andare a qualche ingenuità di troppo sul fronte della sceneggiatura. Nanni Moretti firma una pellicola intensa, che paga un intreccio scandito da alti e bassi e un cast di grido in cui non tutti gli interpreti riescono a brillare. Un titolo che rimane particolare e ben diretto, e che piacerà alla fetta più matura del pubblico italiano, ma che non rappresenta nemmeno l'eccellenza nel cinema di genere.

6.5

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