Recensione To Be or not to Be - Vogliamo vivere!

Ritorna al Cinema il Capolavoro di Ernst Lubitsch

Recensione To Be or not to Be - Vogliamo vivere!
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Nella Polonia invasa dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, una compagnia teatrale, capitanata dal noto attore Joseph Tura e da sua moglie Maria, cerca di contrastare l'esercito invasore con la sua dote migliore: l'arte del travestimento e della recitazione.

Considerato insieme a Il grande dittatore di Charlie Chaplin la più riuscita presa in giro del nazismo in chiave comica, Vogliamo Vivere!, capolavoro tra i tanti del maestro Ernst Lubitsch, viene riproposto in edizione restaurata e rimasterizzata nelle sale italiane dal 30 maggio, distribuito da Teodora Film. Il film fu realizzato nel 1941 e uscito l'anno successivo, quando ancora molte delle reali atrocità compiute dall'ideologia nazista non erano note in America, un po' lo stesso destino che ha accompagnato anche l'opera di Charlot. Nonostante alcune critiche ricevute ai tempi la pellicola, diretta da un tedesco come Lubitsch -del quale era risaputo il feroce odio verso la figura di Hitler- gode ancor oggi di quella freschezza invidiabile che solo i grandi classici del Cinema possono vantare.

Second opinion, a cura di Elena Pedoto

Ad analizzarlo oggi, Vogliamo vivere! di Ernst Lubitsch sembra quasi far impallidire di inadeguatezza l’intera produzione del cinema contemporaneo, capace com’è nonostante i suoi 71 anni d’età di confermare (o piuttosto accrescere) la sua fruibilità nel tempo. Straordinario esempio di Cinema con la c maiuscola, Vogliamo vivere! coniuga infatti a livelli davvero magistrali la satira politica e il gusto di un’ironia pungente e mai fine a sé stessa. Nel sottile gioco delle parti messo in piedi attorno a una compagnia teatrale e dentro il ‘teatrino’ nazista, il film di Lubitsch mostra tutta la lucidità e la genialità di un cinema traboccante di idee e di sapere cinematografico. Una di quelle opere che a rivederle oggi non possono che infiammare la passione per la settima arte e lasciare addosso una dolorosa nostalgia per il cinema del passato.

Essere o non essere

Un'opera che ancor oggi non risente assolutamente il peso degli anni, rivelandosi come una delle migliori commedie di tutti i tempi, divertente e irresistibile con un sottotesto drammatico non indifferente, soprattutto nell'enunciazione di alcuni monologhi di provenienza teatrale (Shakespeare) che invitano sempre e comunque a combattere le ingiustizie. Vogliamo vivere! è un film praticamente perfetto, privo di qualsivoglia sbavatura e dotato di un perfetto equilibrio nel raccontare vicende tragiche con una, non futile e irriverente, leggerezza mettendo così in ridicolo gli attentatori della libertà comune. Lubitsch non risparmia comunque neanche velati ma non cattivi attacchi alla resistenza, qui impersonificata dalla compagnia teatrale, più volte disorganizzata nella sua messa in scena, geniale sulla carta ma che, per ovvi motivi di sceneggiatura, non sempre trova un'effettiva riuscita degli intenti. Come sosteneva il regista, difendendosi dai suoi detrattori, l'intento era quello di realizzare "una satira sui metodi e la follia del nazismo", senza per questo voler mancare di rispetto alle vittime del conflitto. Parole che appaiono ancor più sincere rivedendo il film a oltre settant'anni di distanza, proponendo oltre ad una grossa quantità di risate intelligenti anche diversi spunti di riflessione tutt'oggi attuali. Si gioca certamente su un filo sottile, ma il racconto non rischia mai di straboccare fuori dal vaso, grazie anche agli influssi macchiettistici con cui vengono rappresentati gli ufficiali tedeschi, buffi e creduloni pronti a cascare in qualsiasi tipo di inganno. Non a caso alcune delle sequenze più riuscite sono proprio quelle in cui il personaggio di Joseph Tura, noto attore teatrale, si traveste da spia tedesca, arrivando a trovarsi di fronte al corpo senza vita dell'uomo che vorrebbe imitare. Impossibile in questo caso non citare la bravura del cast, soprattutto il duo di personaggi principali: dall'istrionico Jack Benny, capace di calarsi con disinvoltura in mentite spoglie, sino alla splendida Carole Lombard, tragicamente scomparsa poco dopo l'uscita del film in un incidente aereo mentre faceva propaganda per sostenere l'esercito americano.

To Be or not to Be Vogliamo vivere! è una di quelle commedie che non invecchieranno mai, un vero e proprio Capolavoro del genere firmato da un maestro come Lubitsch. Similare ideologicamente a Il grande dittatore nella sua riuscita satira sul nazismo, è un film che diverte con intelligenza e con arguzia, figlia di una genialità genuina e con un duo di protagonisti perfettamente in parte. Perdersi il suo ritorno al Cinema, sia per chi ha già avuto fortuna di vederlo, sia per chi non lo conoscesse, apparirebbe, questo sì, veramente un crimine.

9

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