Recensione Thelma & Louise

Due amiche decidono di evadere dalla vita di tutti i giorni salvo trovarsi costrette a fuggire verso il Messico in Thelma & Louise, cult anni '90.

Recensione Thelma & Louise
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Arkansas, anni '90. Thelma e Louise sono due amiche inseparabili: la prima, casalinga, ha una burrascosa relazione col marito Darryl che la trascura sempre più ogni giorno che passa mentre la seconda lavora come cameriera in un fast food. Per evadere dalla loro grigia quotidianità le due donne decidono di trascorrere un weekend fuori porta in una una località di montagna, partendo a bordo della scassata Ford Thunderbird di Louise. Durante il tragitto si fermano in un locale country, dove Thelma sotto i fumi dell'alcool riceve le attenzioni di un avventore del posto che, a fine serata, tenta di violentarla. Solo l'intervento dell'amica, pistola alla mano, impedisce lo stupro ma poi, in un impeto di rabbia, dall'arma parte un colpo che uccide l'uomo. Comprendendo come nessuno potrebbe credere alla loro storia, le compari decidono di abbandonare per sempre le loro vite e intraprendono un viaggio verso il Messico, ma le autorità sono già sulle loro tracce.

Born to be women

Si fa presto a dire buddy-movie, meno a raccontarne una versione tutta al femminile. E' proprio questa carica rivoluzionaria nei confronti di un genere fino allora declinato per la sua quasi totalità all'universo dei machomen uno dei maggiori motivi per cui l'impatto sociale di un film come Thelma & Louise è assai vivido ancora oggi, nonostante un'ipotetica parità dei sessi tanto sostenuta. Ma sarebbe riduttivo definire quest'opera di Ridley Scott una mera operazione simbolica, giacché questo vero e proprio cult degli anni '90, citato in ogni dove e quando sia nell'immaginario collettivo che in quello cinefilo e televisivo, possiede una carica grintosa e amara che lo rende un'avventura on the road trascinante e appassionante, storia di emancipazione e libertà che travalica ogni confine. Prima incursione del cineasta britannico su tonalità comedy, pur saldamente legate ad un sottotesto drammatico che permea tutta la visione, questa sorta di moderno Easy Rider in rosa è infarcito di sequenze memorabili che trovano nell'epicamente amaro epilogo la miglior conclusione possibile (anche se forse, come sosteneva il grande e compianto critico Roger Ebert, fin troppo rapida nel fotogramma finale) di un'epopea scatenata e palpitante, versione diversa ma vagamente memore di un altro grande titolo quale il Sugarland Express (1974) di Spielberg, con tanto di citazione più o meno voluta nei concitati inseguimenti dell'ultima parte. Con una magnifica fotografia che coglie al meglio l'immenso fascino dei paesaggi americani, veri e propri co-protagonisti della vicenda, e un'efficace caratterizzazione di luoghi e comunità ivi attinenti, la fuga verso un'ideale di libertà da parte di queste due donne provate dalle rispettive esistenze diviene ben presto una folle corsa che ha il sapore del Mito, andando a risvegliare in loro lati inespressi e sorprendenti. Una trasformazione, o meglio un vero e proprio risveglio, che traspare perfettamente dalle straordinarie performance delle belle e brave Geena Davis e Susan Sarandon (e pensare che, inizialmente, erano "seconde scelte" dopo altri rifiuti eccellenti), punte di diamante di un cast delle grandi occasioni includente anche Harvey Keitel, Michael Madsen e un giovanissimo e allora misconosciuto Brad Pitt.

Thelma & Louise Born to be wild cantavano gli Steppenwolf come trascinante accompagnamento sonoro di un titolo immortale quale Easy Rider (1969). E le orecchiabili note di questa hit non sarebbero certo state fuori luogo all'interno della splendida colonna sonora, originale e non, firmata da Hans Zimmer per Thelma & Louise, variazione del buddy movie "freedom oriented" virata per la prima volta così marcatamente tutta al femminile. Ridley Scott, complice la certosina e grintosa sceneggiatura di Callie Khouri, riesce a entrare in questo mondo in rosa con encomiabile naturalezza, mettendo in scena con efficacia un'avventura on the road che trova il giusto equilibrio tra dramma e commedia grazie anche alle adrenaliniche interpretazioni di Geena Davis e Susan Sarandon, capaci di dar vita a due figure diventate iconiche e leggendarie non soltanto per il gentil sesso.

8

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