Recensione The Vatican Tapes

Una volta tanto lontano dal collega co-regista Brian Taylor, insieme al quale ha concepito il dittico action Crank, Mark Neveldine sperimenta l'horror esorcistico con The Vatican tapes.

Recensione The Vatican Tapes
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"Ciò che accade in questo film potrebbe accadere a chiunque di noi".
È quanto dichiarato dal newyorkese classe 1973 Mark Neveldine, il quale, autore insieme a Brian Taylor del cinecomic Ghost rider - Spirito di vendetta e dei serrati action movie Gamer, Crank e Crank: High voltage, si stacca dal collega per dedicarsi a The Vatican tapes, demoniaca vicenda che non fatichiamo nell'intuire voglia riallacciarsi al filone che ci ha regalato The exorcism of Emily Rose di Scott Derrickson, considerando anche che ne sono produttori gli stessi Gary Lucchesi e Tom Rosenberg.
Non abbiamo, però, alcuna ambientazione giudiziaria nel lungometraggio che vede protagonista la ventisettenne Angela Holmes, figlia del tenente colonnello dell'esercito americano Roger alias Dougray"Dark water"Scott e che, incarnata dalla Olivia Taylor Dudley di Chernobyl diaries - La mutazione, ricorda, in un certo senso, la problematica Patricia Arquette di horror quali Nightmare 3 - I guerrieri del sogno di Chuck Russell e Stigmate di Rupert Wainwright.

Peña dell'inferno

D'altra parte, pur non essendo perseguitata dall'artigliato Freddy Krueger, non solo vede la propria vita cambiare drasticamente dal momento in cui comincia involontariamente a provocare incidenti e morti a chiunque le sia vicino, ma si trova anche ad avere a che fare con le stigmate.
Perché, a seguito di un'apertura rappresentata dai videotape (come il titolo stesso suggerisce) e dalla festa di compleanno della ragazza, che non manca di ferirsi ad una mano nel tagliare la torta, non si tarda a sospettare che sia posseduta dal diavolo nel corso della oltre ora e mezza di visione, orchestrata tra esami ospedalieri e inquietanti segnali premonitori spazianti da un uccello che sfonda improvvisamente il vetro di un bus ad un incidente automobilistico.
Segnali che contribuiscono in maniera efficace a costruire la tutt'altro che noiosa attesa nei confronti di una seconda parte che provvede a trasportare fotogramma dopo fotogramma all'interno della tragica situazione; destinata a tirare in ballo, oltretutto, un tizio che si conficca due lampadine negli occhi, un altro che finisce investito dal crollo di un soffitto e una violenta rivolta in manicomio.
Sequenza, quest'ultima, che rischia, però, di apparire già pronta per essere proposta in un nuovo capitolo della saga comico-demenziale Scary movie, in quanto non priva di una certa involontaria ridicolezza; la quale si sfiora anche nel porre Djimon Hounsou nei panni del vicario Imani e Michael Peña in quelli di padre Lozano, con un passato di soldato in Iraq.
Come possiamo prenderli sul serio dopo averli visti per lo più impegnati in ruoli d'azione?
Al di là di queste piccole pecche, comunque, l'insieme, sfociante nell'immancabile esorcismo condito stavolta anche con spettacolare spruzzata pirotecnica, non appare disprezzabile dal punto di vista dell'intrattenimento discretamente giostrato.
Quindi, magari non riesce nell'impresa di raggiungere la piena sufficienza, ma, mentre tende a ribadire che allontanarci da Dio conduce verso il male e che la minaccia più grande di un demone non è il nostro corpo ma la nostra mente, non annoia.

The Vatican Tapes Sebbene alcune riprese provenienti da camere a circuito chiuso possano richiamare alla memoria il chiacchieratissimo Paranormal activity (2007) di Oren Peli, non rientra, fortunatamente, nelle categorie dei found footage e dei falsi documentari The Vatican tapes (2015), diretto dal Mark Neveldine solitamente impegnato a firmare lungometraggi affiancato dal collega Brian Taylor. Con la Kathleen Robertson del telefilm Beverly Hills 90210 inclusa nel cast (è la dottoressa Richards), si tratta di una non noiosa ma neanche del tutto riuscita storia di possessioni ed esorcismi il cui pregio più grande, al di là delle varie situazioni horror, è individuabile nel chiaro intento di fornire una riflessione relativa al male spesso nascosto dietro popolari figure che fanno del "Bene" il loro ingrediente di successo.

5.5

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