Recensione The Tourist

Recensione del film interpretato da Johnny Depp e Angelina Jolie

Recensione The Tourist
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Per gli spettatori cinematografici del XXI secolo, lui è il bizzarro pirata Jack Sparrow, protagonista della serie disneyana Pirati dei Caraibi, ma non sono in pochi a ricordarlo sia per il suo esordio sul grande schermo nel primo Nightmare di Wes Craven, datato 1984, che per le notevoli prove burtoniane, da Edward mani di forbice (1990) ad Alice in wonderland (2010).
Lei, invece, bella, sensuale e tutt'altro che inadatta a pericolosi ruoli d'azione, è entrata nell'immaginario collettivo grazie al dittico Lara Croft: Tomb raider, ispirato al popolare videogioco, per poi continuare a sfoggiare una certa abilità con armi e pugni tramite titoli quali Mr e Mrs Smith (2005), Wanted-Scegli il tuo destino (2008) e Salt (2010); riuscendo anche a farsi apprezzare per il ruolo drammatico notevolmente ricoperto in Changeling (2008) di Clint Eastwood.
Sono Johnny Depp e Angelina Jolie, i quali, sotto la regia del tedesco classe 1973 Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del premio Oscar per il drammatico Le vite degli altri (2006), si trovano per la prima volta a lavorare sullo stesso set in The tourist, girato in Italia.

Turista per caso?

Lo scenario d'ambientazione, infatti, è Venezia, dove Depp veste i panni del turista americano Frank Tupelo, insegnante di matematica in viaggio in Europa per cercare di guarire il suo cuore infranto. Insegnante di matematica che, però, resta coinvolto in una fitta rete di intrighi, passione e pericoli dopo quello che, in treno, non sembra essere altro che un casuale incontro con la affascinante Elise Ward, cui concede anima e corpo, appunto, la Jolie. Amante del criminale Alexander Pearce, scomparso e ricercato da molte persone per aver rubato una ingente somma di denaro ad un gangster intento a vendicarsi e riprendersi ciò che era suo, proprio su consiglio dell'uomo, che approfitta delle voci secondo le quali avrebbe alterato le sue sembianze facciali, la donna sceglie Frank, in possesso della sua stessa struttura fisica, al fine di far credere a tutti che sia lui. Mentre sono anche gli inglesi a cercarlo, i quali pretendono da lui le tasse sui soldi rubati.
Una situazione di cui il regista osserva: "Immaginate una donna elegante, sofisticata e istruita che si confronta con un uomo ‘comune'; il piano di Elise non prevede certo che si innamori di lui".

La vita dell'altro

E, tenendo in considerazione la tipologia di storia raccontata, assume non poco le fattezze di un vero e proprio omaggio alla saga dell'agente segreto 007 la presenza di Timothy Dalton - che ha ricoperto per due volte il ruolo di James Bond - nei panni dell'ispettore Jones, qui coinvolto in quella che, complice anche un certo uso dei contrasti fotografici sui volti dei protagonisti, sembra richiamare in maniera evidente le vecchie spy-movie su celluloide.
Non a caso, al di là di evidenti rimandi al cinema del maestro Alfred Hitchcock, è impossibile non avvertire similitudini tra la pellicola di Florian Henckel von Donnersmarck e Sciarada (1963) di Stanley Donen, nel quale si raccontava di un'americana a Parigi aiutata da un compatriota mentre tre tipi loschi e un agente della CIA tentavano di scoprire dove il marito assassinato avesse nascosto una notevole somma.
Anche perché, prima di passare alla nota laguna veneta, è proprio nella capitale francese che facciamo conoscenza con il personaggio di Elise, che ad un certo punto del film si trova perfino a scambiare un paio di battute con il nostro Raoul Bova.
Soltanto uno degli attori italiani che, presenti in brevi apparizioni, lo spettatore dello stivale si diverte non poco a riconoscere, da Alessio"La meglio gioventù"Boni e Daniele"Mine vaganti"Pecci nei panni di due sergenti dell'Interpol a Nino Frassica in quelli di un carabiniere che sembra uscito direttamente dal telefilm Don Matteo; passando per il Maurizio Casagrande di Ho visto le stelle (2003), Neri Marcoré impegnato a fare da addetto alla reception di un albergo e il mattatore della risata natalizia Christian De Sica nel ruolo dell'ispettore Lombardi.
Senza contare il Bruno Bilotta che gli amanti dell'exploitation tricolore ricorderanno sicuramente di aver visto in stracult quali Demoni 2...L'incubo ritorna (1986) di Lamberto Bava e Black cobra (1987) di Stelvio Massi, tutti al servizio di circa 105 minuti di visione che, però, non sembrano assumere altro che i connotati dell'ennesimo prodotto di celluloide appositamente costruito sulla coppia di belli di turno.
Belli di turno decisamente bravi, bisogna ammetterlo, tanto che, nella generale fiacchezza imperante, si mostrano capaci di regalare emozioni più i loro baci che sequenze d'azione come quella lunga, ambientata di notte a bordo dei motoscafi, esteticamente curata ma incapace di colpire lo spettatore dal punto di vista tecnico e della dinamica.

The Tourist Sotto la regia del tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, autore de Le vite degli altri (2006), Angelina Jolie e Johnny Depp si dividono per la prima volta il set in un giallo rosa ambientato a Venezia, con tanto di apparizioni di attori nostrani. Apparizioni che, di sicuro, finiranno per rappresentare il principale motivo di divertimento per lo spettatore italiano, coinvolto nella visione di un prodotto di celluloide che, pur rimandando alle vecchie spy-story, rimane sostanzialmente fiacco e sorretto in maniera esclusiva dai due bravi protagonisti. Fino ad una non disprezzabile sorpresa finale che, però, il pubblico maggiormente preparato potrebbe tranquillamente intuire con largo anticipo.

5

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