Recensione The Summer of Sangaile

Una love-story omosessuale tra due ragazze adolescenti è al centro di The Summer of Sangaile, opera romantica intrisa di amara dolcezza diretta dalla regista lituana Alanté Kavaïté.

Recensione The Summer of Sangaile
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La diciassettenne Sangaile è in vacanza in campagna con i genitori, ai quali è legata da un rapporto burrascoso. La ragazza, dal carattere chiuso e dedita a pratiche masochiste (si procura delle ferite con un compasso), fa la conoscenza della coetanea Auste, cameriera in una caffetteria del paese vicino. Le giovani diventano amiche ma ben presto il loro rapporto si evolve in una vera e propria storia d'amore, tormentata dai sussulti della giovinezza e dall'atavica paura di Sangaile per le altezze: proprio il tentativo di Auste di farle affrontare questa fobia convincendola a volare come passeggera su un aereo acrobatico metterà in crisi il loro rapporto.

In the mood for love

La regista lituana Alanté Kavaïté ha diretto nell'anno appena trascorso due film dalle atmosfere simili per quanto ambientate in contesti e generi assai differenti: il romantico The Summer of Sangaile e il fantastico Evolution, entrambe opere nel quale l'universo femminile è centro portante del racconto. Nella prima delle due ha cavalcato, furbescamente ma con grazia, il successo di un cult recente come La vita di Adele (2013) per raccontarci una storia di amore omosessuale libero dai vincoli canonici e integrato su una dolcezza di spirito e di narrazione che ha conquistato il pubblico e la giuria del Sundance, dove ha vinto il premio per la miglior regia. Il film, riproposto in questi giorni alla 27esima edizione del Trieste Film Festival ha in effetti le carte per conquistare una platea universale, dato il profondo e avvolgente senso di malinconia che permea i novanta (scarsi) minuti di visione. Visione che evita le vie della retorica o dello scandalo gratuito per esprimere con piccoli tocchi la nascita (e forse la fine) di un'amore puro e privo di artifizi, sentimento che evolve così come la maturazione delle protagoniste, ben sottolineata nel dolce amaro epilogo. Opera che coglie le più intime sfumature con immagini di ispirata bellezza, laddove metafore e realtà collimano in una creatura docile e spaventata pronta ad aprirsi alle sfida di una vita mai facile e scontata, soprattutto nel turbolento periodo adolescenziale. A tratti la cineasta si adagia forse troppo in queste atmosfere placide e quiete, con il ritmo non privo di qualche passaggio a vuoto che comunque non inficia la vena poetica di un romanticismo sinuoso che, con l'ausilio di un'efficace colonna sonora (divisa tra ballate pop e un'ispirata parte strumentale), esplode nei volti e nelle gesta delle due belle e brave protagoniste: Julija Steponaityte e Aiste Dirziute (entrambe esordienti su grande schermo) hanno una freschezza e un magnetismo che buca lo schermo, perfette veneri / lolite di un erotismo soffice e conturbante.

The Summer of Sangaile Un amore omosessuale e romantico è al centro di quest'opera tutta al femminile (regista e le due assolute protagoniste) che tratta con delicatezza una love-story tormentata di stampo adolescenziale. The Summer of Sangaile conquista per una dolcezza amara, a tratti dolorosa, capace di rendere la storia pulsante di significati in un racconto di formazione nel quale il tempo è l'unico e implacabile giudice, in una scoperta di sé stessi che combacia con la vittoria sulle proprie paure ammantandosi di tenera malinconia.

7

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