The punisher - warzone
Il punitore torna a punire
A distanza di quattro anni il Punitore torna sullo schermo. Dopo la prima trasposizione cinematografica diretta da Jonathan Hensleigh, baciata da un moderato successo, Lionsgate si è decisa a produrre un reboot della serie, affidando la regia a Lexi Alexander (Hooligans, Fool proof) ed il ruolo di protagonista all'eccellente Ray Stevenson. Fallito il tentativo di bissare la riuscita del (validissimo) primo capitolo al botteghino, la casa di produzione ha scelto di distribuire il film all'estero solo in versione dvd e blu ray, facendo storcere il naso a gran parte degli appassionati. Dinamico e divertente, ma allo stesso tempo ricco di emotività, The punisher - Warzone è di sicuro un film dal grande potenziale, decisamente meno cafone di quanto purtroppo ci si aspetti e magari proprio per questo passato in sordina nella ridente terra a stelle e strisce dello Zio Sam.
Il nemico di tutti
Frank Castle (Ray Stevenson) uccide criminali.
Dopo aver visto morire la propria famiglia in un massacro al Central Park di New York l'uomo, distrutto, decide di farsi giustizia da se e di vestire i panni di The Punisher, antieroe mascherato che combatte il crimine con un proprio, e per molti discutibile, codice morale. Implicitamente coperto dalle forze di polizia, il Punitore continua imperterrito la sua guerra contro il male alla ricerca di una pace che difficilmente riuscirà a trovare.
In una delle tante, malinconiche e sanguinose notti che è costretto a vivere, Castle deturpa orribilmente il volto di Billy Russotti “the Beaut” (Dominic West), una sorta di capomafia folle e senza scrupoli, ed uccide erroneamente un agente dell'FBI infiltrato nell'organizzazione. Il senso di colpa ed il desiderio di vendetta di Russotti costringono il Punitore a stare all'erta, gettandolo però in una guerra materiale quanto interiore con una sola via di fuga: la vittoria.
Duro come l'acciaio
Americaneggiante nel senso più pregevole del termine, The punisher - Warzone è di certo un lavoro concettualmente, quanto formalmente, maturo. Ricco di azione e suspance, il film racconta in primo luogo il dramma di un uomo distrutto dal dolore e capace, ormai, di esprimere ogni emotività solo attraverso il suo alter ego, punendo piccoli o grandi criminali, senza l'etica ed il buonismo tipici degli eroi mascherati Marvel. Ecco perchè, fortunatamente per noi, Frank Castle è un antieroe. Seppure decisamente diverso dal primo valido episodio, Warzone sa come affascinare lo spettatore: scritto in maniera eccellente, riesce a raccontare attraverso un'inattesa semiotica tutto il dramma umano e sociale dei protagonisti. Chiaramente poi, brilla di luce propria in tutte le scene d'azione, d'impatto e fortunatamente mai eccessivamente "cafone", caso eccezionale per le pellicole di genere. A contribuire in maniera incisiva poi sono le atmosfere che, strizzando l'occhio a Burton e Proyas, regalano allo spettatore un piacevole surrealismo (purtroppo a volte artefatto: in certi frengenti gli ambienti si distinguono palesemente come fondali), senza ombra di dubbio adatto alla storia.
Ray Stevenson poi è l'interprete ideale: volto magnetico, interpretazione - positivamente - glaciale ed ottime capacità attoriali. Occhio di riguardo anche per il mitico Dominic West, nel ruolo di Russotti/Jigsaw, deturpato in volto e terribilmente inquietante.
Dal punto di vista tecnico (ricordiamo, escluse le -a volte fittizie - scenografie) il film è assolutamente brillante, pago di un montaggio serrato, ma lucidissimo e girato nella più postmoderna delle neotradizioni. Adrenalinica la colonna sonora, scritta dal grande Rob Zombie appositamente per il film.
Eccetto qualche piccola caduta di stile tecnica, The punisher - Warzone è un eccellente film d'azione, coinvolgente e stimolante allo stesso tempo, per certi aspetti forse migliore del primo capitolo cinematografico. Nonostante la loro diversità, Warzone è più fedele al fumetto e sicuramente un'interessantissima alternativa al monotono panorama dei film di genere.
