The Perfect Guy, la recensione del thriller sul fenomeno dello stalking

David M. Rosenthal dirige uno scialbo thriller sul fenomeno dello stalking, dove la protagonista è vittima delle morbose attenzioni del nuovo fidanzato.

The Perfect Guy, la recensione del thriller sul fenomeno dello stalking
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Leah Vaughn è un'affascinante donna d'affari afroamericana che, prossima ai quarant'anni, sogna di costruirsi al più presto una famiglia. Il fidanzato Dave non è ancora pronto a diventare padre e questo causa una rottura tra loro dopo due anni di felicità.
Un paio di mesi dopo la separazione Leah è pronta a ricominciare da zero e l'incontro con il carismatico Carter sembra esaudire tutti i suoi desideri. Il ragazzo, alto funzionario di una compagnia rivale, è dolce, premuroso ed entra sin da subito nelle grazie dei suoi genitori, dimostrando inoltre tutte le intenzioni di realizzare il sogno di maternità di Leah.
Ma una sera, mentre si trovano a un distributore di benzina, la nuova fiamma picchia selvaggiamente un individuo che stava importunando Leah, scatenando in lei un comprensibile timore e spingendola a mettere in pausa la loro relazione.

Il nemico alla porta

Il fenomeno dello stalking è uno dei moderni mali dei nostri tempi, che affolla le pagine di cronaca nera con conseguenze spesso letali per le vittime, per la maggior parte di sesso femminile.
The Perfect Guy, thriller americano del 2015, ripropone alcune delle situazioni a tema più comuni e la contemporaneità dell'argomento deve aver fatto colpo sul pubblico americano, visto lo straordinario e inaspettato exploit ai botteghini d'Oltreoceano.
Il film infatti ha incassato oltre sessanta milioni di dollari, una cifra di tutto riguardo per una produzione all black - i tre personaggi principali sono di etnia afro-americana - e dalle dinamiche più affini a un prodotto televisivo che a una pellicola per il grande schermo.

Lineare e prevedibile

Il regista David M. Rosenthal, dato il sorprendente successo, si è visto poi affidare il disaster-movie Netflix La fine (2018) e il remake di un grande cult quale Allucinazione perversa (1990), in entrambi i casi con risultati mediocri.
Ma già lo stesso The Perfect Guy, guadagni a parte, palesava delle negligenze non da poco, riciclando nel corso dei cento minuti di visione una serie di situazioni viste e riviste, messe in scena con uno stile abbastanza anonimo per lasciare effettivamente il segno.

Lui, lei, l'altro: il classico triangolo amoroso viene assoggettato alle regole tensive del filone in maniera approssimativa, con la scoperta dei disturbi psichici del nuovo amante che procede su una linea retta priva di eccessive sorprese.
Quello che sembrava essere l'uomo perfetto si trasforma ovviamente nel babau da temere, con le telefonate ossessive che sono solo il preludio a qualcosa di ben peggiore.

La grande pecca del film è l'incapacità di offrire qualche spunto originale e anche la stessa resa dei conti finale ricalca quella di altri titoli a tema, con la gestione ambientale delle situazioni che non genera mai la necessaria suspense, tra letti e armadi che diventano scontati nascondigli per il folle assalitore.
Questa evidente monotonia penalizza anche le discrete performance del cast, nel quale spiccano la sexy Sanaa Lathan nelle vesti di presunta vittima pronta a tutto per sopravvivere e il coriaceo detective bianco di Holt McCallany, volto noto in particolare per il suo ruolo nella serie cult Mindhunter.

The Perfect Guy Reduce da una recente separazione, la bella protagonista incontra quello che potrebbe definirsi a prima vista l'uomo dei sogni, ignara che questi la trascinerà invece in un incubo a occhi aperti. Incentrato sul dramma dello stalking, The Perfect Guy ha avuto un clamoroso successo ai botteghini d'Oltreoceano, inspiegabile considerando il fatto che ci troviamo davanti a uno scialbo e anonimo thriller, che sembra destinato più al mercato televisivo che a quello cinematografico. Una messa in scena priva di spunti e soluzioni originali, oltre a una trama che pesca a piene mani da miriadi di produzioni a tema, confeziona un film senza nerbo destinato al prevedibile epilogo, soltanto in minima parte risollevato dalle buone performance del cast. Il film andrà in onda domenica 15 novembre alle 21.20 su RAI4 in prima visione tv.

4.5

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