The North Sea Recensione: un disaster movie che funziona, ma non colpisce

The North Sea ci immerge nell'acqua al centro di una piattaforma petrolifera pronta a far saltare in aria i protagonisti.

The North Sea Recensione: un disaster movie che funziona, ma non colpisce
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Quello delle piattaforme petrolifere in mezzo al mare sembrerebbe essere diventato negli ultimi anni un genere a sé. Lo dimostrano i diversi disaster movie che utilizzano questi mostri di metallo immersi nell'acqua, solitamente pronti a prendere fuoco e lasciare una scia che sia monito per le gesta che svolgono sulla terra ferma uomini, donne e soprattutto azionisti. Quest'ultimi sono i primi con cui le pellicole si scontrano, anche quando vogliono semplicemente porsi come momento di intrattenimento. Capita anche a The North Sea, passato in Italia un anno fa alla Festa del Cinema di Roma e nel catalogo dei film di novembre 2022 di Amazon Prime Video, il quale mostra però anche lo spirito di sacrificio che si può impiegare per salvare gli altri, in particolare coloro che si amano - se siete appassionati del genere non potete perdere il nostro speciale sui migliori disaster movie.

Un film dove tutto va a fuoco, rimanendo però freddo

The North Sea prende dunque la costa norvegese e ci piazza una struttura possente eppure pronta al tracollo, su cui una serie di ricercatori accorrono per riuscire a limitarne peggioramenti o danni. Purtroppo, però, sfidare la natura non aiuta e la catastrofe verso cui si dirigeranno i personaggi sembra star per raggiungere livelli fuori da ogni controllo. Situazione precaria che la temeraria Sofia (Kristine Kujath Thorp) sceglie comunque di affrontare, andando contro il tempo e le avversità pur di trarre in salvo il suo compagno Stian (Henrik Bjelland).

Nella mescolanza dei tipici blockbuster all'americana a cui vengono aggiunti dei tocchi legati ai territori nordici europei, The North Sea esprime al massimo questa doppia natura mostrando sia come la propria produzione riesca a far saltare in aria con maestria i propri set, sia come riesca a legare alla parte pirotecnica una storia che metta insieme i personaggi col loro privato.

Un risultato che effettivamente si rivela discreto nel film diretto da John Andreas Andersen e che ha visto alla sceneggiatura la collaborazione di Lars Gudmestad e Harald Rosenløw-Eeg. Ma che come spesso capita a queste opere più di servizio che di sostanza rimane alquanto fredda e distaccata, pur volendo inserire al proprio interno un animo umano e collegato alla parte personale e emotiva dei suoi protagonisti.

Un disaster movie convenzionale, ma ben fatto

Un risultato che porta ad una visione che nasce e finisce nel corso della durata di The North Sea, preparandosi a venir mischiata presto nella mente dello spettatore con tante altre produzioni in cui incendi divampanti giungono per mettere in allarme e far scattare gli istinti di sopravvivenza dei personaggi.

Perché la pellicola di Andersen ha davvero poco a cui potersi appigliare per rimanere fissa negli occhi e nella testa del pubblico, che può comunque passare un'ora e quaranta davanti a una pellicola ben fatta, ma che non ha gli elementi necessari per colpire effettivamente coloro che la guardano. Dalla scrittura alla messinscena, fino alla realizzazione precisa e lodevole delle parti più complesse e "distruttive" del film, The North Sea svolge il proprio compito non lasciando però mai alla spettacolarità la possibilità di entrare dalla porta di ingresso, in cui poter così anche accogliere gli spettatori che rimangono perciò distaccati a osservare. Un non permettere di percepire davvero il senso di pericolo che questa tipologia di pellicole dovrebbero trasmettere, spingendo comunque a fare il tifo per la portata a termine della missione e della messa in sicurezza dei protagonisti, non rendendo però mai accorato o palpitante il coinvolgimento del film.

Un'opera che mette assieme le varie componenti utili per la propria riuscita - dalle tensioni sulla piattaforma, fino agli atti di eroismo dei ricercatori, con tanto di figlio che aspetta stoicamente sulla terraferma - cogliendo il centro della questione. Ma dimenticando anche presto i danni causati dal disaster movie, passando così a cuor leggero direttamente al prossimo.

The North Sea The North Sea è un disaster movie canonico, ma funzionale. L'opera norvegese mescola insieme una maestria tecnica, degna dei più ingenti blockbuster hollywoodiani, ad una parte puramente umana che si lega al lato privato e personale dei protagonisti. Nonostante il film riesca perciò a presentarsi con efficacia al pubblico, allo stesso tempo rimane freddo e distaccato tanto da non permettere di far percepire pienamente il senso di pericolo che questa tipologia di pellicole dovrebbero trasmettere, rimanendo un'opera riuscita pur comunque non molto coinvolgente.

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