Recensione The new daughter

Kevin Costner è il protagonista dell'esordio dietro la macchina da presa dello sceneggiatore Luiso Bordejo: un ghost-house-horror dal sapore classico che regala alcune inaspettate sorprese.

Recensione The new daughter
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C'è sempre una prima volta per tutti, anche per Kevin Costner. Bypassando infatti il discreto Dragonfly - Il segno della libellula che aveva comunque atmosfere thriller tendenti all'horror psicologico, l'attore statunitense non aveva mai preso parte ad un vero e proprio film di paura nella sua lunga carriera. Ci è voluto l'esordio alla regia nel 2009 di Luiso Bordejo sceneggiatore, tra gli altri, di Rec, per vedere l'attore alle prese con il genere puro. The new daughter riporta inoltre agli onori delle cronache cinefile la giovane Ivana Baquero, l'indimenticata bambina protagonista de Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro con cui la trama, tratta da un racconto dello scrittore irlandese John Connolly, ha paradossalmente qualche punto in comune, pur cambiando completamente il contesto.

L'inizio della fine

John James è un famoso scrittore che, dopo la fuga dell'ex-moglie col nuovo compagno, deve prendersi cura dei suoi figli, l'adolescente Louisa e il piccolo Sam. Per iniziare una nuova vita decide di trasferirsi in un'isolata casa di campagna nel South Carolina. Sfortuna vuole però che la dimora sia stata costruita nei pressi di un antico tumulo funerario indiano, e che i precedenti proprietari siano misteriosamente scomparsi. John, ignaro di tutto ciò, comincia ad intravedere dei vistosi cambiamenti nel carattere della figlia, ma ritiene siano dovuti alla fuga della madre e al difficile periodo di cambiamento tipico della sua età; si dovrà però ben presto ricredere quando strani ed inquietanti avvenimenti cominciano ad accadere all'interno e nei pressi della casa...

Questione di svolte

L'incipit è risaputo, così come la gestione familiare degli eventi, con il padre insicuro pronto a farsi carico della ancora scossa prole. The new daughter per i primi due terzi, pur non annoiando, si rivela perciò un classico horror del nuovo millennio, col terrore sempre suggerito da spaventosi versi nella notte e mai mostrato, gestendo in ogni modo discretamente la dose di tensione. Ma è l'ultima parte a rendere la pellicola intrisa di un malsano fascino di genere, sfiorando addirittura echi dei più famosi "creature movie" (da Aliens a Descent) con la comparsa delle mostruose creature, realizzate efficacemente ed in grado di incutere un fascinoso ribrezzo. E se il primo colpo di scena finale, seppur ben orchestrato, non è poi così originale, l'epilogo regala un'inaspettata sorpresa. Tecnicamente Bordejo dimostra una certa ispirazione registica, che guarda sia agli horror dei suoi colleghi conterranei (soprattutto nell'efficace fotografia notturna) che alle classiche pellicole di case infestate, raggiungendo quel tanto che basta di introspezione drammatica nella caratterizzazione dei personaggi. E se Costner, nonostante appaia spaesato in una manciata di occasioni, non se la cava poi così male, la giovane Baquero conferma quanto di buono aveva già fatto vedere in precedente.

The new daughter Non un titolo seminale, ma per una serata horror The new daughter regala la giusta dose di tensivo divertimento. Il film di Bardejo ha inoltre il merito di spiazzare trascinando il racconto, che si muove sulle tipiche coordinate d'atmosfera del nuovo millennio, verso una sorprendente furia di genere che guarda al filone dei creature movie. Una regia attenta e non priva di stile ed un cast discretamente in forma rendono la visione piacevole: con un po' di cattiveria in più, il guilty pleasure sarebbe stato alla portata di mano.

6.5

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