The Last Witch Hunter - L'Ultimo cacciatore di streghe, la recensione

Un cacciatore di streghe immortale da oltre otto secoli si trova ad affrontare la sua antica nemesi per salvare l'umanità.

The Last Witch Hunter - L'Ultimo cacciatore di streghe, la recensione
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In un Medioevo in cui la popolazione è vessata dalla piaga della peste, un manipolo di cavalieri decide di sfidare la congrega delle Streghe, causa della vasta epidemia, recandosi in territorio nemico per la definitiva resa dei conti. Nel gruppo di coraggiosi guerrieri vi è Kaulder, il The Last Witch Hunter - L'ultimo cacciatore di streghe del titolo, reduce dalla morte della moglie e della figlia per la tragica pandemia: proprio lui si trova ad affrontare la Regina delle Streghe, riuscendo sì ad ucciderla ma al contempo venendo maledetto con l'immortalità. Ai giorni nostri le arpie continuano a vivere nel nostro mondo senza dare troppo nell'occhio e la magia è ancora praticata all'oscuro dei comuni mortali, con un ordine segreto che si premura di controllare potenziali pericoli. Kaulder si trova a far parte di questa congrega e a operare sul campo, scoprendo che la sua antica nemesi, ritenuta sconfitta per sempre, stia in realtà per preparare il suo ritorno e minacciare l'intera umanità.

L'ultima battaglia

Sembra uscito dal calderone degli action-fantasy anni '90 il terzo lungometraggio dell'onesto Breck Eisner, un film che non si prende troppo sul serio nella divertente reiterazione di tematiche a sfondo stregonesco adattate alla classica formula di un blockbuster fracassone. E proprio il recupero di atmosfere non così comuni al cinema commerciale odierno fanno respirare un'atmosfera piacevolmente retrò, che trascina fin dal prologo in un racconto che si rivolge al grande pubblico con un azzeccato mix tra ironia e dinamiche di stampo fantastico, contestualizzate in un background semplice ma non privo di sfumature, godibili situazioni e personaggi secondari in uno schema prestabilito dove tutto procede secondo il tipico canovaccio di genere. I colpi di scena risultano infatti abbastanza prevedibili, tra inaspettati tradimenti e salvataggi dell'ultimo minuto, ma questa mancanza d'originalità è ampiamente ripagata da una messa in scena che sa intrattenere con il giusto piglio un pubblico senza troppe pretese. Tra diversi falsi flashback, poteri caratterizzati con una certa peculiarità visiva e nemici sempre più pericolosi da affrontare, i cento minuti di The Last Witch Hunter - L'ultimo cacciatore di streghe (disponibile su Netflix) si affidano soprattutto al carisma di un efficace Vin Diesel, perfettamente a suo agio in una figura pervasa da discreti lati drammatici, ma il resto del cast non è da meno, con Michael Caine e in particolare la bella strega buona di Rose Leslie ad accompagnare adeguatamente il Nostro nella missione contro il male assoluto. In un'operazione che si avvale di contrasti tra classicismo storico e modernità, al centro di alcuni dialoghi guizzanti, e di vaghi rimandi alla paura del diverso in questo caso sottolineato dai rapporti vigenti tra i mortali (o immortali che siano) e gli adepti, volenti o nolenti, dell'arte magica.

The Last Witch Hunter - L'Ultimo cacciatore di streghe Un divertimento ludico che non si prende troppo sul serio è quello proposto da The Last Witch Hunter - L'ultimo cacciatore di streghe, action-fantasy flirtante con atmosfere horror che guarda e non poco al cinema di genere degli anni '90. Il regista Breck Eisner opta per un'ideale connubio tra gustosa ironia e contaminazioni fantastiche riuscendo a intrattenere per cento minuti sia grazie a un discreto background delle relative parti in causa che all'oculata gestione di interessanti figure secondarie. Se lo snodarsi degli eventi può risultare parzialmente prevedibile, è un male minore facilmente perdonabile.

7

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