The Hollars, la recensione del film di John Krasinski

Un disegnatore di graphic novel riceve la notizia della malattia della madre e fa ritorno alla sua cittadina natale.

The Hollars, la recensione del film di John Krasinski
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John Hollar, aspirante disegnatore di graphic novel, si trova a New York quando riceve la notizia della malattia della madre Sally, alla quale è stato diagnosticato un tumore al cervello. L'uomo, prossimo a sposarsi con la fidanzata Rebecca (la quale sta già aspettando un bambino da lui), fa così ritorno in fretta e furia alla cittadina natale per prendersi cura della sua famiglia, ritrovando qui il padre Don e il fratello Ron, entrambi al momento in cattive acque: il primo infatti deve fronteggiare la bancarotta dell'azienda di proprietà mentre il secondo ha comportamenti da stalker nei confronti dell'ex moglie, che ora frequenta il reverendo locale.

In The Hollars John si trova a rimettere al loro posto i tasselli di una vita da tempo dimenticata e alla quale non riesce più ad adattarsi, cercando al contempo di trovare il proprio equilibrio sentimentale, impresa resa ovviamente più ardua dalla situazione della genitrice che a breve dovrà sostenere un delicato intervento chirurgico nella speranza di guarire definitivamente dal male.

Il cerchio della vita

Il talento dietro la macchina da presa lo ha definitivamente mostrato con l'apprezzato A quiet place: Un posto tranquillo (2018), tra i più interessanti titoli di genere della scorsa stagione, ma John Krasinski aveva già diretto due film in precedenza, ossia il debutto Brief Interviews with Hideous Men (2009) e il qui oggetto d'analisi The Hollars. E proprio in quest'opera seconda il Nostro mette già in mostra una sicurezza registica non indifferente, pur approcciandosi con furbizia a quel classico "filone Sundance" che offre emozioni dolci-amare a un pubblico che sa già a cosa andrà incontro: all'interno dei novanta minuti di visione si trovano infatti tutti gli ingredienti di certo cinema indipendente americano, a cominciare da una dolcezza di toni e atmosfere per raccontare una storia dai contenuti aspri e scomodi.

Il mood tragicomico è una costante nello scorrere degli eventi, ma il susseguirsi/alternarsi di gag e situazioni più drammatiche è ben equilibrato e permette un sincero slancio emozionale in più occasioni, soprattutto nella parte finale in cui i due apparentemente antitetici schemi convivono pacificamente.

Una ricetta semplice semplice

The Hollars si rivela così un'operazione gradevole e scorrevole, ampiamente fruibile da un pubblico eterogeneo per età ed estrazione, che proprio per il suo essere "piacione" e voler accontentare tutti risulta a tratti parzialmente scontato e poco originale. Il peggior difetto della sceneggiatura infatti è quello di non prendersi rischi e proporre una formula vista e rivista nel relativo contesto, elemento che toglie l'effetto sorpresa e lo sostituisce con un, fortunatamente mai fastidioso, senso di deja-vu.

A convincere pienamente sono invece il calibrato uso della colonna sonora, con pezzi indie ad accompagnare i passaggi clou della vicenda, e le magnifiche performance del cast-all star assoldato per l'occasione: se i navigati Richard Jenkins e, soprattutto, Margo Martindale (magnifica e credibile) strappano applausi a scena aperta a più riprese, la freschezza degli interpreti più giovani infonde ulteriore simpatia grazie alle interpretazioni di Anna Kendrick, Sharlto Copley e dello stesso Krasinski nel ruolo principale, abile (e non era così scontato) a concedere il giusto spazio a tutti i personaggi e a non strafare.

The Hollars Un dramedy "carino" ed equilibrato che preferisce non rischiare e ripropone una sceneggiatura e relativa messa in scena in pieno stile Sundance, con tutti i pro e i contro che questo comporta. Nella sua seconda prova dietro la macchina da presa John Krasinski (anche protagonista in un cast delle grandi occasioni, con ogni personaggio che ha il suo giusto spazio) sforna un film piacevole che gioca su atmosfere tragicomiche e che si fa apprezzare proprio per la sua consapevole semplicità di fruizione. The Hollars non brilla per originalità e colpi di scena, e le soluzioni prevedibili sono evidenti nella gestione dell'atmosfera dolce-amara, ma svolge il suo compitino con indubbia efficacia per una serata a base di emozioni dirette e genuine che si muovono in costante equilibrio tra comicità e toni più drammatici. Il film andrà in onda mercoledì 4 settembre alle 21.20 su RAI3 in prima visione TV.

6.5

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