The Gray Man Recensione: Ryan Gosling vs Chris Evans ed è subito spettacolo

Il nuovo film dei fratelli Russo sacrifica l'originalità in funzione di un film costruito e pensato attorno al carisma dei suoi attori.

The Gray Man Recensione: Ryan Gosling vs Chris Evans ed è subito spettacolo
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L'agente segreto Sierra Six (Ryan Gosling) fu assunto dalla CIA quando, dopo svariati anni passati in carcere a causa di un crimine domestico, gli fu offerta una seconda possibilità: continuare a marcire in prigione per il resto dei propri giorni oppure entrare nel progetto dei Gray Men, una speciale divisione composta da agenti micidiali che non hanno più nulla da perdere. Il protagonista accettò, e per 18 lunghi anni è rimasto al servizio della CIA, finché una singola scelta non ha compromesso del tutto il suo rapporto con i servizi segreti americani. Sierra Six si ritrova coinvolto in una letale caccia all'uomo, braccato dal mercenario Lloyd Hansen (Chris Evans), un megalomane disposto a tutto pur eliminare il suo bersaglio.

The Gray Man, il nuovo film action thriller prodotto da Netflix, esce al cinema il 13 luglio e arriva sulla piattaforma streaming a partire dal 22 luglio. Tratta dall'omonimo romanzo di Mark Greaney, ultra apprezzato in patria al punto da scalare le classifiche del New York Times, è firmato dai fratelli Russo, che confermano la loro proficua collaborazione con il colosso streaming. A completare un simile staff, nella nuova pellicola Netflix troviamo un cast a dir poco stellare: da Ana de Armas a Regé-Jean Page, da Jessica Henwick a Billy Bob Thornton. Con un budget faraonico da 200 milioni di dollari, The Gray Man si prepara a dominare la Top 10 di Netflix e conferma a sua volta le ambizioni produttive dell'azienda statunitense (come dimostrano, d'altronde la recensione di Red Notice e la recensione di The Adam Project). E, pur dovendo ammettere che non tutto ci è parso perfettamente oliato in questo mastodontico ingranaggio spionistico, il risultato finale intrattiene e diverte a sufficienza, soprattutto grazie al carisma dei suoi interpreti.

Duro a morire

In effetti, da un punto di vista squisitamente narrativo, The Gray Man inventa poco o nulla. È una storia in cui il contorno spionistico e la cornice thriller lasciano il posto ad un film a metà tra l'adventure e l'action sfrenato, con quel pizzico di commedia sorretta principalmente da un villain macchiettistico ma sorprendente.

Rispetto alle più attese atmosfere spy, infatti, la nuova opera di Anthony e Joe Russo strizza l'occhio al revenge movie purissimo. È una classica storia di ribellione, quella di Sierra Six, che giunto al culmine della propria carriera da agente segreto capisce di non voler più accettare i compromessi del progetto di cui fa parte, e da arma finale della CIA si trasforma ben presto in un pericoloso disertore, da eliminare a tutti i costi. Sulle sue tracce, come detto, c'è un antagonista esagerato, eclettico, vanitoso e dandy: il Lloyd Hansen di Chris Evans, nonostante qualche cliché che adombra l'originalità del suo personaggio, rimane comunque convincente grazie alle doti attoriali del suo interprete. Lasciatosi alle spalle il suo indimenticabile Captain America, Evans è ora molto più libero di divertirsi e di tornare - magari - a quei ruoli sopra le righe che caratterizzavano la sua carriera prima di entrare nel Marvel Cinematic Universe. Il suo Lloyd è un villain elegante ma folle, all'occorrenza estremamente fisico e violento. Forse l'elemento migliore di The Gray Man, quello che aggiunge alla pellicola un granello di imprevedibilità in una sceneggiatura a tratti troppo banale, infarcita dei canonici cliché di genere.

A metà tra l'ironia di un Bond Movie e l'adrenalina sfrenata di un John Wick qualsiasi, quel che manca a The Gray Man è forse un'identità specifica, vittima probabilmente della necessità di costruire tutto l'ordito sul carisma e sulla fisicità dei suoi testosteronici protagonisti. Ryan Gosling, in termini di impatto scenico, non è da meno rispetto al suo rivale: più morigerato e ben più silenzioso rispetto all'antagonista, Sierra Six è il classico anti-eroe invincibile e sfuggente, duro a morire, affascinante e sornione. Non la miglior prova attoriale di Gosling, ma forse la più "fisica" in assoluto, comunque meritevole di essere apprezzata.

The Gray Man: spettacolo e risate, ma...

Una scarsa originalità nel racconto non adombra comunque un lungometraggio spettacolare, divertente e di gradevole intrattenimento. La semplicità della trama, del tutto asservita all'azione, rende The Gray Man di facile fruizione anche per chi non mastica gli spy thriller più complessi.

Di fatto, l'opera dei fratelli Russo si piazza sul solco di una continuità stilistica e formale piuttosto confortante per il duo di registi che ha traghettato gli Avengers al cinema: molto a fuoco nelle scene d'azione, quasi supereroistica nella messinscena e nella caratterizzazione della dicotomia eroe-antagonista, imponente sul versante produttivo.

The Gray Man è un action perfettamente "leggibile" nelle scene più sfrenate, seppur le ambizioni produttive in alcuni momenti non vengano del tutto rispettate per quanto concerne la resa degli effetti speciali.

Nel complesso, comunque, è un film estremamente piacevole da guardare, incredibilmente scorrevole nonostante due densissime ore di durata. Forse, però, manca quel guizzo registico che caratterizza la mano dei Russo, quella "sporcizia" che tanto ci ha affascinato in Tyler Rake. Colpa, forse, di un'operazione volutamente patinata, costruita più intorno ai suoi volti che ad un'idea specifica, nonostante alcune sequenze d'azione davvero impressionanti, buone coreografie e un combattimento finale tra due colossi come Gosling ed Evans che da solo vale il prezzo del biglietto. Un film da godersi, possibilmente, soprattutto in sala, ma che siamo sicuri saprà comunque appassionare gran parte della platea di Netflix.

The Gray Man The Gray Man è, essenzialmente, un buon divertissement fatto di volti iconici, fisici statuari e attori iper carismatici. L’operazione di adattamento dei fratelli Russo, però, sacrifica l’identità visiva e narrativa costruendo l’intera operazione sull’impatto scenico e fisico di un cast stellare. Ryan Gosling e Chris Evans guidano una caccia all’uomo in una lotta violenta, esagerata e cruda, in un tripudio di inseguimenti, esplosioni e scontri all’ultimo sangue in un film che forse avrebbe meritato un po’ più di originalità.

6.5

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