Recensione The Foul King

Una commedia basata sul riscatto...a suon di botte sul ring!

Recensione The Foul King
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Un uomo guarda dei lottatori in televisione, corpi straziati dai colpi marziali, ma che in qualche modo sono più attraenti della sua vita normale di bancario. La lotta libera per Im Dae-ho è qualcosa che riesce a liberarlo, a trasformarlo in qualcun'altro, il foul king Asura X, il lottatore più scorretto di tutta la lega amatoriale.
Song Kang-ho è attualmente l'interprete più quotato sul mercato coreano, attore feticcio per molti autori tra cui Park Chan-wook (Old Boy, Thirst) e Boong Joon-ho (The Host, Mother). The Foul King di Kim Ji-woon (Bittersweet Life, I Saw the Devil) è uno dei suoi primi lavori da attore, ma è anche il film che lo ha catapultato nel firmamento dello star system coreano. Infatti grazie alla superba interpretazione nel ruolo del docile impiegato Im Dae-ho, Song viene contatto dal regista Park Chan-wook con cui instaurerà un ottimo rapporto che porterà entrambi al successo.
Im Dae-ho, un goffo impiegato di banca, è continuamente vessato dal suo capo, fanatico della lotta, che continuamente lo blocca con una presa al collo. Nel tentativo di imparare a liberarsi, entra in una palestra che allena wrestler e conosce un ex-lottatore, il famigerato Ultra Tiger Mask, famoso per le sue tecniche di lotta scorrette. Verrà allenato e trasformato in Asura X, erede di Ultra Tiger, per lottare e perdere in un incontro organizzato per lanciare la nuova star del wrestling Yobiho. Ma la sicurezza che gli da la maschera lo ha trasformato in un uomo libero e Dae-ho non è più pronto ad abbandonare tutto e perdere.

Darren Aronofsky nel suo The Wrestler usava questo sport/spettacolo per raccontarci la storia di un uomo, distrutto dai rimpianti e dalle ferite, che continua ad alzarsi e a combattere sul ring come nella vita di tutti i giorni.
Kim Ji-woon con il suo The Foul King -di 8 anni precedente all'opera di Aronofsky-, vuole raccontarci una storia ben diversa ma simile in alcuni punti. Il wrestling diventa il veicolo per un riscatto sociale e per la liberazione dell'io nascosto del protagonista Im Dae-ho. Il film getta uno sguardo sul mondo del wrestling assolutamente ironico ma al contempo, come vuole la vera tradizione comica, con un tocco di tristezza. La vita continua ad essere difficile, come dice il boss di Dae-ho: "Il mondo è una giungla e solo i più adatti sopravvivono". Nella vita vera l'happy ending non è assicurato.
Song Kang-ho è eccezionale nella sua interpretazione basata su due diversi registri, quello di Im Dae-ho, dalla verve comica basata tutta sulla goffa fisicità e sulle espressioni del volto, e quello di Asura X, il lottatore, forte e sicuro di sé, che combatte con ogni grammo di forza per riuscire a prevalere sugli altri. L'attore si è allenato duramente con un vero lottatore di wrestling per imparare a combattere e dare così un'interpretazione vera e reale di Asura X.
Il vero punto centrale del film è la maschera, oggetto fatto per nascondersi ma che in realtà serve a svelare il vero carattere di Im Dae-ho. Infatti, è solo dopo aver trovato e indossato la maschera di Ultra Tiger del suo allenatore che il protagonista riesce ad essere se stesso. Solo con quella indosso riesce a confrontarsi con dei giovani teppisti che lo avevano picchiato e a dichiararsi alla donna che ama. Ma la vita non si può affrontare con una maschera indosso. È solo quando si strappa la maschera - rivelando il volto di Im Dae-ho, il semplice impiegato che lotta con tutte le forze che ha in corpo per il riscatto- che si effettua il transfer tra il lottatore e l'uomo. Im Dae-ho guadagna allora la forza di confrontarsi con il mondo a viso scoperto e sarà pronto ad affrontare una volta per tutte il suo dispotico capo.

The Foul King Film particolarmente apprezzato in Italia (vincitore dell'audience award al Far East di Udine e del premio come miglior regista a Kim Ji-woon al Festival Internazionale di Milano) The Foul King è una divertentissima commedia sul mondo del wrestling. L'attore Song Kang-ho riesce ad intepretare un disadattato trattato male da tutti che riesce a trovare dentro di sé la forza per combattere e affrontare le difficoltà, donando speranza allo spettatore e divertendolo in modo genuino come pochi film sanno fare.

8

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