The Forger - Il falsario, la recensione del film con John Travolta

Un noto falsario, per uscire prima dal carcere, cede al ricatto di un famoso criminale al fine di trascorrere del tempo con il figlio, malato di cancro.

The Forger - Il falsario, la recensione del film con John Travolta
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Raymond Cutter era uno dei migliori falsari sulla piazza ma dopo essere stato beccato in flagrante è stato condannato a cinque anni di prigione, scontati senza riduzione di pena anche per via del suo rifiuto di collaborare con le autorità e fare la spia nei confronti di mandanti e soci. Quando mancano solo dieci mesi al termine della pena l'uomo è però intenzionato a uscire il prima possibile per stare vicino al figlio adolescente, prossimo a un esame medico che potrebbe diagnosticargli una forma di cancro al cervello.

In The Forger - Il falsario Raymond chiede così aiuto a uno dei criminali più influenti della città, lo spietato Keegan, affinché corrompa il giudice. Appena messo fuori il naso dalle sbarre il protagonista deve ripagare il debito: restituire in un breve tempo 50.000 dollari o adempiere a un nuovo incarico, relativo al furto e alla corrispondente sostituzione di un famoso quadro di Monet custodito in un museo. Raymond opta per la seconda soluzione mentre al contempo deve prendersi cura del figlio, la cui diagnosi si è purtroppo rivelata nefasta, e tentare di ricostruire un rapporto con lui dopo un così lungo periodo di lontananza. In questo avrà l'aiuto dell'anziano "padre d'arte" Joseph, anch'esso del mestiere, ma dovrà vedersela con le indagini delle autorità che stanno investigando proprio sui traffici di Keegan.

L'arte del furto

L'esordio per il grande schermo del regista di base televisiva Philip Martin è uno di quei classici film dei quali non si sentiva la mancanza, popolato di star al minimo sindacale alle prese con una trama vista e rivista e priva di reali punti di interesse. The Forger - Il falsario non chiede nessuno sforzo allo spettatore se non quello, tutto fuorché positivo, di resistere fino all'arrivo dei titoli di coda, impresa non così semplice vista la monotonia di uno script che tenta - con scarso successo - di ibridare dramma familiare e heist movie senza un briciolo di originalità.

Fin dai primi minuti è l'approssimazione a farla da padrone, con un background narrativo troppo risicato e improbabile per appassionare realmente al destino dei protagonisti, i quali si muovono per inerzia nel corso dei novanta minuti di visione, tra inaspettate rappacificazioni e doppi giochi destinati a concludersi in una sorta di amaro lieto fine, unica nota parzialmente insolita della altrimenti stereotipata sceneggiatura.

Alla resa dei conti

La presunta tensione non è mai palpabile e le sporadiche dinamiche da spy-story nella progettazione del furto e relativa messa in atto del piano sono prive di nerbo, rivelandosi tanto inverosimili quanto piatte dal punto di vista del semplice intrattenimento a tema. The Forger - Il falsario opta per soluzioni al limite dell'assurdo, con la formazione di un team di ladri a gestione familiare e un grottesco coming-of-age del figlio adolescente che vede il padre come una sorta di genio in grado di esaudire i desideri: tra questi vi è anche quello di perdere la verginità, al centro di una delle sequenze più ridicole viste forse nell'ultimo decennio.

Martin non sa dosare modi e tempi, non aiutato in questo da un montaggio schematico e lineare che si sviluppa su un lento e inesorabile susseguirsi di passaggi chiave svuotati di senso enfatico, e coinvolge nella sua inadeguatezza anche l'altisonante cast di stelle. John Travolta, abituato in quest'ultima parte di carriera a produzioni secondarie, non è mai convinto e convincente nei panni del combattuto protagonista, mentre i comprimari di lusso interpretati da Cristopher Plummer e Tyle Sheridan sono inermi vittime di figure al limite del caricaturale.

The Forger - Il falsario Un cast sulla carta solido ma svogliato alla prova dei fatti, un regista di provenienza televisiva al suo esordio sul grande schermo e una sceneggiatura che si appoggia a soluzioni narrative viste e riviste senza un minimo di personalità. The Forger - Il falsario è una produzione debole e stanca che esaurisce le poche idee già dopo i primi minuti, incentrata su un abilissimo contraffattore che scende a patti con pericolosi boss per stare vicino al figlio adolescente, reduce da una diagnosi di cancro al cervello. Il film è povero dal punto di vista strutturale, con una messa in scena elementare che strizza l'occhio sia agli heist movie che ai classici coming-of-age in famiglie disfunzionali - e nella confusione generale gli stessi attori risultano spaesati e poco convinti, con John Travolta che si ricicla nell'ennesima interpretazione monocorde della carriera recente e Christopher Plummer e Tye Sheridan costretti a fare i conti con personaggi privi di spessore. L'ora e mezza di visione si risolve così in un riciclo stantio al grado zero di tensione ed emozione, una sorta di copia grezza di prototipi ben più riusciti. Il film andrà in onda martedì 15 ottobre alle 00.40 su CANALE 5 in prima visione TV.

4.5

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