The Domestics, la recensione del film con Kate Bosworth

In un mondo alla deriva una coppia in crisi deve attraversare gli Stati Uniti, invasi da bande di selvaggi, per raggiungere Milwaukee.

The Domestics, la recensione del film con Kate Bosworth
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Il mondo come lo conosciamo ormai non esiste più e le strade sono invase da bande di predoni che mettono a ferro e fuoco qualunque cosa trovino sul loro cammino. La causa di questa deriva sociale è dovuta ad un attacco chimico organizzato dalle stesse autorità, che però non è andato secondo le previsioni e ora la popolazione americana si divide tra i "sopravvissuti" e gang di selvaggi che non guardano in faccia a niente e nessuno pur di soddisfare la brama di violenza e i rispettivi interessi. In The Domestics Nina e Mark sono una coppia in crisi da tempo quando avviene il traumatico cambiamento, con una causa di divorzio rimasta pendente per ovvi motivi, che cerca di raggiungere la città di Milwaukee dove si trovano i parenti della donna.
Il viaggio in un contesto dal sapore post-apocalittico si rivelerà più arduo del previsto e i due scopriranno ben presto di non potersi fidare di nessuno se non di loro stessi, situazione che li porta ad un lento ma inevitabile riavvicinamento con il passare dei giorni. Ma i pericoli sono sempre in agguato...

Scene da un matrimonio

Una coppia in crisi, un mondo allo sfascio e violente gang che percorrono le desolate strade degli States, più disuniti che mai: la seconda prova dietro la macchina da presa, dopo l'inedito Summer School (2006), di Mike P. Nelson è un horror/thriller d'ambientazione post-apocalittica che guarda a modelli alti come la saga di Mad Max e I guerrieri della notte (1979), spargendo qua e là i semi di una nuova corrente del filone che ha portato negli ultimi anni all'uscita di produzioni parzialmente atipiche quali Hostile (2017) e Bushwick (2017). Anche in questo caso la genesi dietro il disastro è volutamente lasciata in secondo piano, con brevi accenni alla tragedia lasciati agli annunci di uno speaker radiofonico, mezzo narrativo con il quale si rimane anche aggiornati sulle condizioni stradali, quasi una sorta di IsoRadio della fine dei tempi.
The Domestics è un'operazione che si affida in maniera genuina ad un'estetica di genere, con una violenza presente ma mai estrema e una solida componente action che, soprattutto nel rocambolesco finale, si rivela accattivante e in grado di regalare le giuste dosi di adrenalina all'occhio di chi guarda.

On the road

Dopo i titoli di testa, con tanto di fotografie in bianco e nero strappate e il voice-over della protagonista femminile, la sceneggiatura ci trascina subito nel bel mezzo dell'azione pura, in un crescendo tensivo che regala non poche sorprese e colpi di scena. A variare l'efficace contesto distopico troviamo atti di cannibalismo, brutali home-invasion e roulette russe di rara ferocia psicologica, per una storia che, nella sua placida e scorrevole linearità (si va da un punto A ad un punto B senza troppe complicazioni di sorta) sa come soddisfare gli appassionati del filone. Qualche sporadico risvolto romantico è forse gratuito e le motivazioni dietro alla gesta di un fondamentale personaggio secondario rimangono senza spiegazione fino ai titoli di coda, ma lo script bada al sodo senza covare ulteriori ambizioni di sorta oltre a quelle, pienamente riuscite, di offrire un prodotto di sano intrattenimento a tema.
E tra una spruzzata di macabra ironia, una carica melodrammatica che fa il suo sporco lavoro e una gestione semplice ma rodata di costumi e make-up (con tanto di gang che utilizza teste di animali quale spauracchio) The Domestics gioca con gusto sugli archetipi del genere di riferimento, reinterpretandoli per l'ennesima volta in maniera fresca e rozza quanto basta.

The Domestics Una coppia in crisi deve affrontare, oltre alle difficoltà coniugali, anche la deriva di un mondo allo sfascio, nel quale la società è ormai totalmente priva di ordine e le strade nascondono pericoli in ogni dove. Il viaggio dei due protagonisti verso l'agognata Milwaukee offre così il campo a tutti gli stilemi dell'action/thriller d'ambientazione post-apocalittica, con evidenti influenze e citazioni a classici come la saga di Mad Max e I guerrieri della notte, tra passaggi più violenti ed una tagliente ironia che fa capolino in diverse occasioni. Il regista Mike P. Nelson sa come gestire il budget, non certo esorbitante, e punta su una messa in scena secca e immediata che va dritta al punto senza troppi fronzoli, dando vita con The Domestics ad una produzione di genere accattivante e divertente che, proprio nei suoi istinti rozzi e genuini, centra il bersaglio con semplicità.

6.5

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