Recensione The Dead Lands

Il regista neozelandese Toa Fraser realizza con The Dead Lands un atipico revenge-movie in salsa (e lingua) maori che segue il percorso di vendetta di un ragazzo orfano della sua tribù.

Recensione The Dead Lands
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Le vie del revenge-movie non sono certo infinite, e perciò bisogna sempre cercare soluzioni originali per approcciarsi al genere. Come nel caso di The Dead Lands, pellicola del 2014 diretta da Toa Fraser (nel curriculum gli apprezzati No. 2 e Dean Spanley) e frutto di una co-produzione tra Regno Unito e Nuova Zelanda. Non è una novità che il Paese che ha dato l'importante impronta paesaggistica all'esalogia tolkeniana sia sulla cresta dell'onda in quanto ad opportunità cinefile, vista la bellezza dei panorami e i vari benefici fiscali a riguardo, ma è curiosa in questo caso la scelta di girare, almeno nella versione originale, in lingua maori. Ci troviamo infatti di fronte ad un titolo che guarda, con le dovute proporzioni, all'Apocalypto di Mel Gibson e ci trascina in un sanguinoso ed epico scontro tra tribù in un'epoca nel quale l'arrivo degli occidentali era ancora ben lontano.

Nelle terre selvagge

Hongi è il figlio sedicenne di un capo Maori che, dopo il tradimento da parte di una tribù rivale, deve vendicare la morte del genitore e dei suoi compagni. Il ragazzo infatti è l'unico superstite dell'assalto e decide di inseguire gli assassini nel bel mezzo delle Terre Morte, luogo considerato maledetto. In queste lande selvagge infatti si aggira un misterioso e feroce guerriero, considerato un vero e proprio mostro mangia-uomini. Hongi con coraggio lo incontra e chiede di venire addestrato all'arte della guerra affinché possa compiere la sua vendetta.

"Ode alla guerra!"

Secco e brutale, The Dead Lands è un film sicuramente curioso e originale che, proprio in virtù dei suoi affascinanti connotati folkloristici, trova la sua ragion d'essere. Se infatti la narrazione percorre una via abbastanza classica, col ragazzino pronto a dare la caccia agli assassini dei suoi cari col fondamentale aiuto di un mentore, è la messa in scena e la caratterizzazione dei protagonisti a dare uno sprint in più alla vicenda. Ambientato nelle splendide foreste della Nuova Zelanda, un vero e proprio surplus estetico, il racconto mette in gioco figure atipiche e magnetiche, sulle quali spicca l'ambiguo The Warrior (interpretato magnificamente da Lawrence Makoare), anti-eroe diviso tra la ricerca di un onore perduto e il terribile segreto che si cela nel suo passato. Con un misticismo ispirato, pur non privo di una certa banalità di fondo, che permea il contesto di elementi sovrannaturali, a rendere appetitosa la componente d'azione sono le furiose scene di lotta, nelle quale i contendenti si sfidano con espressioni e urla guerresche che sono delle vere e proprie haka, la danza divenuta virale grazie alle esibizioni degli All-Blacks. Il sangue che scorre copioso e un'epica sofferta intrisa di malinconia sigillano con cura un'operazione sicuramente fuori dagli schemi e non priva di spunti d'interesse.

The Dead Lands Una guerra tra tribù apre le danze (maori) di The Dead Lands, revenge-movie ambientato negli splendidi paesaggi neozelandesi. Personaggi ottimamente caratterizzati e una storia dallo stampo classico, resa più avvincente dall'inedito contesto, trascinano per quasi due ore tra un'azione violenta e ispirata e vaghi sentori di epica e misticismo, in un titolo dai risvolti non così prevedibili del quale non si può certo negare la fascinosa personalità.

7

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