Nella cittadina di Ipswich, nel Massachusetts, quattro ragazzi (Caleb, Pogue, Reid e Tyler) conosciuti come i "figli di Ipswich" sono i discendenti di una colonia formata da famiglie di streghe e stregoni. I giovani sono dotati di poteri magici che si manifestano all'età di tredici anni e che diventano sempre più potenti fino al compimento dei diciotto, al giorno dell'Ascesa al quale non tutti sopravvivono.
Le loro capacità sono legate alla forza vitale: più questi ne fanno sfoggio, più invecchieranno precocemente. Inoltre la magia crea una sorta di dipendenza alla quale è difficile sottrarsi, ma i protagonisti cercano di farne il minor uso possibile anche per non attirare attenzioni indesiderate.
In The Covenant Caleb, prossimo a diventare maggiorenne, incontra Sarah, una studentessa di Boston con la quale inizia una relazione. Nel frattempo nel college locale si è da poco trasferito anche un nuovo studente, Chase Collins, e la misteriosa morte di un compagno ritrovato senza vita nel bosco fa pensare all'arrivo di un'entità ostile.
Impressione ulteriormente confermata dalla comparsa di un darkling, uno spirito vendicativo dagli intenti malevoli. Per Caleb e i suoi amici sarà tempo di affrontare un pericolo imprevisto e di venire a patti con la loro natura.
A kind of magic
Un'operazione ibrida, che tenta di recuperare il fascino di cult come Giovani streghe (1996) e Ragazzi perduti (1987), con una spruzzatina di certi lavori di Wes Craven e un occhio di riguardo alla generazione cresciuta con Buffy l'ammazzavampiri. Non si può certo dire che manchino le influenze a questo teen horror diretto nel 2006 dal decaduto Renny Harlin, ormai già lontano dai fasti degli anni '90 durante i quali aveva firmato titoli del calibro di 58 minuti per morire - Die Harder (1990) e Cliffhanger - L'ultima sfida (1993). Qui il regista finlandese gira col pilota automatico un filmetto indirizzato a un pubblico di adolescenti in cui alle tematiche mystery e di genere si accompagna uno stantio sottotesto romantico inutile ai fini della trama.
L'impressione di assistere a un'operazione superficiale la si ha fin dalla prima inquadratura di The Covenant (disponibie anche nel catalogo filmico di Netflix), che riprende i volti dei quattro personaggi principali intenti a osservare dall'alto la folla presente a un rave nel bosco: lo stile fotografico gratuitamente dark e lo sfoggio dei poteri dei ragazzi mette in mostra le coordinate chiave dell'intera visione.
Notte senza fine
A Ipswich la notte piove sempre e il giorno la nebbia regna sovrana, almeno per quanto accade nei novanta minuti di The Covenant: questa atmosfera forzata, utile a concedere un'ambientazione sulla carta più "stregonesca", è soltanto uno dei numerosi elementi fastidiosamente esibiti per inscenare un certo mood, sempre e comunque castrato da ambienti mai realmente tenebrosi o spaventosi che, tra presunti colpi di scena, ci spingono a una conclusione alquanto prevedibile.
Con il background lasciato allo scorrere di scritte in sovrimpressione durante i titoli di testa, la sceneggiatura non si prende mai rischi e fa affidamento ai più abusati topoi del filone, dalle invasioni di ragni agli incubi ricorrenti, da apparizioni improvvise (jump-scare a grado zero di sorpresa) alla doccia quale luogo poco sicuro.
La resa dei conti finale, realizzata con effetti speciali appena discreti, rischia poi di scadere nel ridicolo involontario con uno scontro "magico" tra il protagonista e il villain ripetitivo e improbabile, con l'epilogo aperto a ulteriori sequel (fortunatamente mai realizzati) che conferma la mancanza di idee alla base della narrazione. Una colonna sonora infarcita di sonorità crossover e nu-metal, allora per la maggiore, e un cast poco carismatico, che comprende tra gli altri dei giovani Sebastian Stan e Taylor Kitsch, completa un insieme poco riuscito che non riesce a trovare un proprio equilibrio e un preciso target di riferimento.
Horror, mystery e teen-drama mescolati in maniera mal equilibrata, per un film che non convince nel riproporre la formula di giovani protagonisti dotati di poteri magici, che ha già fatto la fortuna di più riuscite pellicole a tema. In questo caso i ragazzi al centro della vicenda sono i discendenti di una stirpe di streghe e stregoni, ma l'origine delle loro capacità poco importa ai fini di una narrazione, prevedibile e monocorde, ricca di scene gratuite e con colpi di scena scontati. The Covenant non fa paura e nemmeno diverte, in novanta minuti di visione durante i quali tutto accade casualmente e senza un preciso filo logico, con forzature e inverosimiglianze a caratterizzare la sfida tra i quattro "buoni" e il crudele villain, con il ridicolo involontario che fa più volte capolino all'interno della debole messa in scena. Il film andrà in onda martedì 2 luglio alle 21.15 su RAI4.