Recensione The City of Violence

Ritmo, azione e violenza in puro stile Tarantino

Recensione The City of Violence
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The City of Violence

Ritmo, azione e violenza in puro stile Tarantino: la frase citata nella copertina del DVD non lascia adito a dubbi. Se infatti una pellicola come Kill Bill aveva, sapientemente, saccheggiato e omaggiato i film di kung-fu tanto in voga in Giappone negli anni '70, City of Violence di Seung-wan Ryoo (qui anche in veste di attore) ripropone ancora una volta, volutamente estremizzandolo, il genere in questione. Ma le influenze non si limiteranno solo al genere di matrice orientale, ma vedranno anche diversi, gustosi, rimandi allo spaghetti western, Sergio Leone in primis. Insomma, un prodotto sicuramente particolare...

Amicizia e morte

E' la storia di cinque amici, Tae Su, Wang-Jae, Pil-ho, Dong-hwan e Seok-hwan, insieme fin dai tempi del liceo. Ma tutto cambia alla morte di Wang-jae (Ahn Kil-Kang), ucciso fuori dal suo locale. Torna così in città Tae-su (Jung Doo-hong), diventato ormai da anni poliziotto a Seoul, deciso ora ad indagare sull'omicidio. Se l'assassinio in un primo tempo sembra da addebitarsi a dei giovani sbandati, in seguito le prove porteranno a giri malavitosi ben più pericolosi. Nel frattempo Pil-ho (Lee Bum-soo) non sembra più quello di un tempo, e pare nascondere qualcosa. Seok-Hwan (Ryoo Seung-wan), oltre a prendersi cura della vecchia madre e del fratello maggiore Dong (Jeong Seok-yong), professore sull'orlo della depressione, deciderà di aiutare Tae-su nelle indagini. I due vecchi compagni dovranno lottare contro mille avversità per raggiungere la triste verità.

Una città violenta

Apparentemente semplice, il film di Seung-wan Ryoo affronta molte più tematiche di quello che sembra. Presentato alla 63ma Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Mezzanotte, City of Violence ha una forte carica di folle, esasperata azione, ma che non disdegna qualche vagito autoriale. Se infatti ad una visione superficiale saltano agli occhi solo le splendide coreografie dei combattimenti, scavando più a fondo si trova tutta la forte carica malinconica/emotiva con cui il regista ha voluto spruzzare il suo parto. I vari flashback, che riprendono la vita dei cinque protagonisti durante l'adolescenza, sono realizzati con una grande cura nei rapporti, e con un tocco magistrale nel delineare i loro stati d'animo. La scoperta dei tradimenti e delle discordie sarà ancora più dolorosa: possibile che tutto si possa sfaldare nell'arco di pochi anni, quegli anni in cui Tae-su, poliziotto lontano da casa, ha vissuto distante dai propri affetti? Perchè il tempo cambia tutto, e se una vecchia bottiglia di liquore di serpente veniva usata come giuramento di eterna amicizia, non è detto ora questo debba esser mantenuto. Chi invece in un film cerca solo divertimento, senza troppo badar a questioni "psicologiche", qui troverà comunque pane per i suoi denti. City of Violence ha dei grandissimi momenti di frenesia, e nella miglior tradizione rispolverata da Uma Thurman nel doppio lavoro di Tarantino, non mancano combattimenti infiniti, in cui i due protagonisti si troveranno di fronte a decine e decine di avversari contemporaneamente. Si passa dal primo, grande scontro ambientato nelle strade cittadine, dove devono sfidare breakers, cheerleaders indiavolate e personaggi presi a piene mani dagli stereopipi delle scuole giapponesi, all'intenso round finale, dove prima cuochi e poi yakuza si mettono sul cammino dei nostri eroi. Se si esclude un finale un pò troppo trash (soprattutto nella "frase" pronunciata da uno dei personaggi), il livello di coinvolgimento è altissimo.
Dicevamo prima che non mancavano le influenze anche del nostro Sergio Leone. Ebbene sì, in più di una situazione non è difficile udire musiche precedenti i "duelli" che rimandino ai classici western del regista italiano, nonchè spietate panoramiche sugli sguardi dei contendenti in attesa della battaglia. Si poteva sfiorare il ridicolo, invece si raggiunge una carica di pathos ancora maggiore. La violenza non è tanto nel sangue, quanto nella brutalità di certe scene. Non siamo ai livelli di botte simpatiche alla Jackie Chan, qua i nemici vengono uccisi, anche in modi crudeli. Ma si sa, la strada per la vendetta è costellata di sacrifici.
Carismatici i due attori principali, per i quali è molto facile trovarsi a parteggiare, se non addirittura a "tifare" durante gli scontri, così allo stesso tempo adatto il cattivo, una figura ambigua non difficile da "odiare". Il regista/attore peraltro non era nuovo a film del genere, avendo già lavorato davanti alla macchina da presa con Chan-wook Park in Mr.Vendetta, sicuramente più cupo e scevro da elementi comici. Qui invece la comicità, seppur mai gratuita, è presente soprattutto nello svolgersi di alcuni combattimenti, o in dialoghi surreali. Dalla Corea del Sud un'opera che non lascia indifferenti.

Edizione DVD

Il video si presenta in anamorfico 1.85:1, con una buona brillantezza dell'immagine, capace di districarsi alla perfezione anche nelle scene notturne, con l'unica pecca di una leggera grana comunque mai troppo fastidiosa.L'audio , Dolby Digital 5.1 in italiano e coreano, ibrida nel migliore dei modi le convulse scene d'azione con i dialoghi, rendendo vivo anche il suono più impercettibile, pulito ed equilibrato sia in italiano che in lingua originale.Gli extra sono numerosi e interessanti. Diversi speciali riguardanti le coreografie e la ricerca tecnica dell'azione, lo speciale Sogni e visioni, riguardante lo sviluppo del film, dieci minuti di interviste, un making of di oltre mezzora, uno speciale sulle scenografie, scene tagliate o alternative, uno speciale sui flashback, nonchè un curioso video sulla realizzazione della locandina. Un comparto curato notevolmente.

The City of Violence L'amicizia, la morte, la vendetta. City of Violence mescola le carte in maniera perfetta, e pur non ergendosi a capolavoro, si conferma come perla tra i film di genere, riuscendo nella difficile impresa di essere divertente ma non superficiale, esagerato ma non gratuito. La componente drammatica, ibridata stupendamente con quella action, regala un prodotto gustoso per novanta minuti mozzafiato. Frenetico e scoppiettante.

7.5

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