The Cell - La cellula Recensione: il fanta-thriller con Jennifer Lopez

Nel 2000 il regista indiano Tarsem Singh esordisce con un film visionario e affascinante dal punto di vista estetico ma narrativamente povero.

The Cell - La cellula Recensione: il fanta-thriller con Jennifer Lopez
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In The Cell - La cellula, il film con Jennifer Lopez del 2000 in onda stasera su Rai 4, Catherine Deane è una psicologa infantile che lavora ad un progetto avveniristico, che promette nelle intenzioni di guarire i bambini affetti da gravi problemi mentali. La donna ha in cura il piccolo Edward, finito in coma da diverso tempo e ora sottoposto alla rivoluzionaria procedura che permette ai medici di addentrarsi nella mente umana. Catherine sta cercando di trovare il modo per svegliarlo da quel sonno perenne, ma i suoi tentativi continuano ad andare a vuoto e i genitori del paziente le danno un ultimatum, scaduto il quale non concederanno più il loro consenso alla sperimentazione.

Nel frattempo l'FBI sta indagando su un serial killer di giovani donne e pensa di aver rintracciato il colpevole in un certo Carl Stagher, che vive da solo in una casa monofamiliare. Al loro arrivo gli agenti trovano l'assassino in uno stato comatoso, una condizione che potrebbe segnare il destino dell'ultima ragazza rapita: questa è infatti intrappolata in una struttura di vetro che si riempirà progressivamente d'acqua fino a farla annegare. Il detective Peter Kovak, venuto a sapere del progetto, convince Catherine ad entrare nella mente del criminale nella speranza di trovare qualche indizio sul luogo dove è nascosta la potenziale vittima. Ma vagare per una psiche così disturbata potrebbe rivelarsi molto pericoloso...

The Cell - La cellula: andata e ritorno

Un cavallo nero in un deserto immenso, con dune di sabbia che sovrastano la minuscola protagonista, immenso teatro a cielo aperto che apre la visione del film e caratterizza la mente in completa solitudine del piccolo Edward. Fin da subito appare evidente la cifra stilistica di Tarsem Singh, regista indiano fino ad allora noto soltanto per videoclip, tra i quali quello famosissimo di Losing my religion dei R.E.M., e spot pubblicitari di brand universali. Siamo nel 2000 quando esordisce sul grande schermo con The Cell - La cellula, opera tanto visionaria quanto controversa, capace sin da subito di dividere il pubblico tra fan e detrattori.

Il film è stato candidato all'Oscar, senza successo, per miglior trucco e acconciatura e non è difficile capirne il motivo. L'estetica forte e marcata è infatti il tratto distintivo dell'intera operazione, con un una cura per le scenografie e i costumi a tratti maniacale che regala sequenze altamente suggestive, spesso sfocianti in derive macabre e violente, senza mezze misure, intese ad esprimere in immagini il delirio avente luogo nella deviata mente del serial killer.

Il dentro e il fuori

Quando The Cell - La cellula si concentra esclusivamente sulla creazione di quadri in movimento, opere d'arte sanguinolenta e inquieta, l'operazione funziona e riesce a catturare l'attenzione dello spettatore. Peccato che lo stesso non si possa dire per le pur numerose fasi di stallo che si alternano, con il girato al di fuori della realtà onirica che si affloscia su soluzioni più classiche, sia a livello di stile che narrativo, finendo per citare in maniera più o meno involontaria un caposaldo del filone come Il silenzio degli innocenti (qui la nostra recensione de Il silenzio degli innocenti). La sceneggiatura è infatti per lunghi tratti implausibile e la prima parte, con le indagini che hanno il sopravvento sul resto, è priva del necessario pathos per rendere interessante al punto giusto la componente poliziesca del racconto.

I discorsi sulla morale, bignami della psicologia qui defraudati di ogni fondamento in favore di risvolti superficiali, gestiti ad hoc per cercare di aumentare l'impatto emotivo sui personaggi coinvolti, lasciano il tempo che trovano e negano la corretta profondità alle figure principali, che sembrano agire senza reali motivazioni, per mera caparbia o ingenuità. Se Vincent D'Onofrio è quantomeno insolito in una parte molto al di sopra delle righe, il trentenne Vince Vaughn - reduce dallo Psycho (1998) di Van Sant (scoprire i segreti del remake di Psycho)- è incolore nella parte del coriaceo detective, con Jennifer Lopez a brillare di luce proprio nei lussuriosi e coloratissimi look che il suo personaggio si trova ad indossare nelle fasi oniriche. Per un film che va goduto nella sua avvenente apparenza senza badare troppo ad una sostanza appena abbozzata.

The Cell - La cellula Una sensuale Jennifer Lopez, vestita in abiti sgargianti e immaginifici, è protagonista assoluta delle scene più ispirate di un film che punta tutte le proprie carte su un'estetica di prim'ordine, dimenticandosi però di almeno abbozzare un contorno narrativo all'altezza. The Cell - La cellula segna l'esordio cinematografico del talentuoso regista indiano Tarsem Singh, che nel 2000 realizza quest'opera tanto affascinante quanto svuotata d'anima, un involucro che non lascia indifferenti - e che vale da solo la visione - purtroppo non supportato a dovere da una trama che prende qua e là da prototipi ben più ispirati. Kitsch e poesia convivono in un'anima dark e grottesca, non priva di una violenza primordiale e sadomaso, che proprio nelle fasi oniriche trova quei passaggi suggestivi che a suo modo l'hanno reso un cult. Il film andrà in onda giovedì 25 agosto alle 21.20 su Rai 4.

6.5

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